Muralto

Nodo intermodale, è ufficiale: si farà la variante di base

Licenziato dal Consiglio di Stato il credito per il progetto originario. Mentre in Comune la petizione che lo combatte ha superato 2'000 firme

23 novembre 2023
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A Muralto svanisce la grande speranza di salvare viale Cattori dal transito di 250 bus al giorno. Il Consiglio di Stato ha infatti deciso di approvare il credito per la realizzazione del nodo intermodale in stazione basandosi sulla “famosa” variante di base, che come noto prevede quanto tutti (o quasi) a Muralto cercano di evitare, ovverosia il sacrificio di viale Cattori.

Dunque, nella sostanza, viene a cadere il senso principale della raccolta di firme attualmente in corso nel comune – e che avrebbe già superato quota 2’000 sottoscrizioni – che al Cantone chiede appunto di ulteriormente attendere per decidere in modo definitivo quale strada percorrere per disegnare il futuro viario in stazione, valutando altri scenari rispetto a quello originario.

In una nota diffusa pochi minuti fa il Consiglio di Stato comunica che nella sua seduta settimanale ha licenziato il messaggio con la richiesta di stanziamento del credito netto di 7,11 milioni e l'autorizzazione alla spesa di 16,63 milioni per la riorganizzazione del nodo intermodale. Il progetto si inserisce in un concetto urbanistico più ampio e di riqualifica del comparto, sviluppato nel 2016 tramite una procedura di mandati di studio in parallelo.

Il nodo intermodale si compone di infrastrutture per la mobilità, la cui competenza realizzativa è del Cantone, nonché di edificazioni private e pubbliche per le quali è necessaria una modifica del Piano regolatore comunale. Il Consiglio di Stato aveva così proceduto ad allestire, nel 2021, il progetto stradale per le parti di sua competenza (componenti viabilistiche e trasportistiche del nodo intermodale). Parallelamente, il Municipio di Muralto aveva sottoposto al Consiglio comunale la proposta di modifica del Piano regolatore e la richiesta di credito per le proprie parti d’opera (spazi commerciali e lavorativi, un nuovo autosilo, nuove edificazioni con ala residenziale e parco a monte della stazione).

Le decisioni prese dal Consiglio comunale, ricorda il governo cantonale, erano però state oggetto di tre ricorsi e di una raccolta firme per richiedere il referendum. Ricorsi che il CdS stesso aveva accolto (10 novembre 2021), annullando le decisioni del Consiglio comunale.

Le varianti alla ‘base’

Dopodiché, i progettisti, su richiesta del Municipio di Muralto, nel 2022 avevano elaborato una variante di sistemazione del nodo (la 1A), con l’obiettivo di studiarne la fattibilità e rispondere alle critiche sollevate localmente. Il Consiglio comunale di Muralto ha tuttavia respinto nella seduta del 17 luglio scorso la richiesta di credito per l’affinamento urbanistico di tale variante. Ora, “constatando che l’unica variante di sistemazione infrastrutturale sostenibile risulta quella del progetto del 2021 e che il cantiere deve iniziare entro la fine del 2025, pena la perdita di 5,41 milioni di franchi di contributi federali del Programma d’agglomerato PALoc3, la Delegazione delle autorità, nel corso della seduta del 19 settembre 2023, ha deciso di proseguire con la soluzione originariamente emersa dal mandato di studio in parallelo, così da poter finalmente modernizzare questo importante nodo per il trasporto pubblico”.

Cosa si fa

Con il messaggio licenziato, il Consiglio di Stato richiede quindi il credito di costruzione per le seguenti infrastrutture: il terminale bus, che sorgerà al posto dell’attuale edificio che ospita i chioschi, con 5 corsie di stallo dedicate ai bus e una per i taxi, coperto integralmente da una pensilina leggera; due zone di fermata (direzioni est-ovest e ovest-est) su via della Stazione per bus in transito; la riqualifica della piazza Stazione e viale Cattori a zona d’incontro con pavimentazione pregiata, misure d’arredo e alberature; il riassetto completo e la riqualifica di via della Stazione con gestione semaforica, con il rifacimento della pavimentazione e la riorganizzazione delle corsie; la riorganizzazione di via Municipio (adeguamento fermata del trasporto pubblico alla Legge disabili e realizzazione del doppio senso ciclabile); la riorganizzazione degli stalli bici (B+R).

Tutte opere che “permettono di ottenere migliori condizioni di accessibilità e viabilità all’interno del comparto, come pure di favorire e migliorare l’interscambio tra i diversi vettori di traffico (sia del trasporto pubblico su gomma, su rotaia e con la mobilità lenta), ciò a vantaggio della riduzione del traffico motorizzato e di una migliore mobilità per la popolazione”, considera il governo.

E viale Cattori?

“L’organizzazione viaria prevista dal progetto consentirà di ridurre drasticamente il traffico su viale Cattori”, si legge ancora, toccando il tasto dolente della strada al centro della petizione che ne chiede la salvaguardia dal passaggio di 250 bus al giorno. Viale Cattori che “passerà dagli attuali 3'100 veicoli giornalieri a circa 1'000. A questi si aggiungeranno 250 bus che circoleranno unicamente in salita”. A tale proposito il governo segnala che “secondo il programma strategico delle Fart i bus dedicati al servizio urbano saranno a trazione elettrica”. E poi: “Il progetto è coerente con gli indirizzi dello studio urbanistico e non preclude gli sviluppi che il Comune di Muralto vorrà dare in un secondo tempo all’intero comparto. Grazie alla nuova posizione del terminale bus e alla riqualifica, un maggior numero di pedoni, di utenti del trasporto pubblico, ma non solo, graviterà attorno al comparto della stazione, su cui si affacciano vari commerci. L’accessibilità a questi ultimi continuerà a essere garantita anche per chi giunge con l’automobile, grazie ai posteggi disponibili nel comparto”.

Dopo la riqualifica già conclusa dei nodi delle stazioni di Bellinzona, Mendrisio e Chiasso e quella in corso a Lugano, “con questo progetto – conclude il Cantone – anche la stazione di Locarno-Muralto potrà finalmente essere modernizzata e organizzata per rispondere alle più attuali esigenze di intermodalità e di valorizzazione del comparto centrale dell’agglomerato”.

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