Locarnese

‘OSA!’: l'autunno tra musica e teatro, nel segno del tempo

La ventesima rassegna ‘Voci audaci’ e il ventiduesimo Festival ‘La donna crea’ con spettacoli di qualità dislocati in tutto il Locarnese

Toasaves Quartet
(Dieter Telemans)
19 settembre 2023
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Oskar Boldre e Patricia Barbetti in “regia” per dare profondità e senso a “Voci audaci”. Ma anche, e per certi versi soprattutto, Santuzza Oberholzer e Cristina Radi nell'organizzazione, per “OSA!”, sia della stessa rassegna, giunta alla sua ventesima edizione, sia di “La donna crea”, al 22° anno, festival contrassegnato nel 2023 dal tema “I colori del tempo”.

È un insieme di “atout”, il cartellone allestito per la serie di spettacoli prevista da domenica 24 settembre a sabato 25 novembre: musica, tanta (6 appuntamenti, e tutti improntati sulla ricercatezza qualitativa) e teatro (anche per ragazzi), in una sorta di doppia proposta combinata e itinerante, che toccherà Ascona, Muralto, Minusio, Locarno, Coglio, Tenero e Losone.

Musica barocca e origini Yoruba

“Voci audaci” è caratterizzata dal ritorno di grandi interpreti internazionali, provenienti dalle culture più diverse e con proposte molto distanti fra loro. Lo spettro delle proposte è molto ampio e si comincia come sempre dalla Chiesa di San Michele ad Ascona, il 24 settembre, per un vero e proprio pellegrinaggio sonoro, diventato tradizione degli ultimi anni, che ci porta indietro nel tempo con una proposta di musica antica. Con il gruppo belga “Toasaves” arriveranno infatti la polifonia medioevale e la musica barocca fiamminga. Eccezionale è anche il viaggio a ritroso che ha voluto fare il gruppo “Vocal Iroko”, sei elementi, di cui tre voci femminili, alla ricerca delle origini della cultura africana degli schiavi, da cui ha origine la musica cubana, tornando verso la terra degli Yoruba, per esplorare l’altra sponda dell’Oceano Atlantico. Il frutto di questa ricerca sarà presentato in prima assoluta nel concerto dal titolo “Onan Ilé Yoruba - Cammino verso le origini Yoruba” al Teatro Oratorio di Minusio il 14 ottobre.

A novembre – e ci sarà occasione di scriverne puntualmente nelle prossime settimane – andranno invece in scena inaspettate contaminazioni per i concerti tra jazz e nuove musiche del duo ticinese-estone “Braun” con la cantante georgiana Teona Lomsadze (Coglio, 3 novembre), e del trio jazz dalle diverse provenienze con la voce della nippo-polacca Yumi Ito (Losone, 25 novembre).

Boldre e le sue ‘Ancore d'Aria’

Contaminazioni anche nell’incontro tra due cori milanesi che esplorano nuove vie della vocalità: “Ancore d’Aria” diretto da Oskar Boldre che rivisita brani pop e di rock progressivo, e “Clam Chawder”, diretto da Giorgio Ubaldi e orientato al jazz, spiritual, che ultimamente ha riscoperto Fred Buscaglione (Ascona, 11 novembre).

In un ambiente intimo, per pochi spettatori e prettamente acustica, riprende poi la minirassegna “Incanta l’attimo” (28 e 29 ottobre). Nella Chiesa del Cimitero di Locarno, da tre anni, artisti per lo più ticinesi si succedono l’uno dopo l’altro in due intensi pomeriggi a fine ottobre. Incanta l’attimo è nato nei giorni della celebrazione dei defunti durante la pandemia come rito laico del ricordo attraverso la musica. È anche l’occasione per conoscere la Chiesa di Santa Maria in Selva.

Arti sceniche al femminile

Per il teatro, il tema “I colori del tempo” unisce i tre spettacoli della sezione autunnale della 22ª rassegna di arti sceniche al femminile “La donna crea”, diretta da Santuzza Oberholzer, cogliendone le sfumature più diverse. Ne “La vita salva”, per adulti, proposto dall’attrice toscana Silvia Frasson, protagonista è la gente comune, con vita e morte che si intrecciano in un vero e proprio inno alla complessità dell’esistenza (Muralto, 7 ottobre).

Anche gli spettacoli per ragazzi analizzano il tempo e la sua gestione sempre troppo frenetica. Non c’è spazio per la spontaneità che nasce dalla noia. Solo la magia di tre fate pasticcione in “Uffa! Pillole di noia”, della compagnia Piccolo Canto (Tenero, 5 novembre) e la determinazione della bambina Momo, aiutata da creature speciali come la tartaruga Cassiopea, riusciranno a restituire alle persone un tempo prezioso fatto di relazioni umane e amicizie. “Momo”, tratto dall’omonimo libro di Michel Ende, è portato in scena a Muralto il 19 novembre dalla compagnia ticinese Perpetuomobile, che si avvale di un linguaggio non verbale, combinando il teatro fisico e il teatro di maschere con le musiche originali.

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