Locarnese

Al Museo di Centovalli e Pedemonte ‘ecce cor meum’

Nella sede a Intragna in mostra, fino al prossimo 29 ottobre, le opere di Fausto Tommasina

L’inaugurazione è prevista domenica 30 luglio
27 luglio 2023
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Il Museo regionale delle Centovalli e del Pedemonte, con sede a Intragna, propone la mostra delle opere di Fausto Tommasina, intitolata “ecce cor meum”. L'inaugurazione è prevista domenica 30 luglio alle 11, con presentazione del critico d'arte Claudio Guarda. L'esposizione sarà visitabile fino a domenica 29 ottobre. Orari: tutti i giorni (tranne il lunedì) dalle 14 alle 18; il venerdì e il sabato anche la mattina dalle 9.30 alle 12.30.

Dopo l’ultima sua mostra al Museo Mecrì (2020), tutta incentrata su opere recenti a pastello, Tommasina presenta a Intragna una selezione di suoi oli, realizzati sull’arco dei due ultimi decenni e dedicati a quattro tra i suoi soggetti più ricorrenti: i paesaggi, le nuvole, le notti stellate, volti e ritratti. “Una sorta di viaggio nel tempo e nello spazio che dal suolo si eleva fino al cielo, trapassa dal giorno alla notte e ritorna poi sulla terra, dove ritrova il paesaggio culturale che lo ha accompagnato e nutrito nel tempo: l’uomo, gli amici, le letture, i pittori amati – spiegano gli organizzatori dell'esposizione –. Da lungo tempo nuvole in viaggio contro l’azzurro intenso del cielo, albe e tramonti, paesaggi che si dissolvono tra le brume delle nebbie, teschi di una durezza pietrificata e scheggiata sono tra i referenti costanti della produzione artistica di Tommasina che, ogni qualvolta li riprende, è come se cercasse di afferrare o confermare qualcosa che sente profondamente dentro di sé, ma che al tempo stesso sfugge e si dilegua. Momenti o elementi di indicibile bellezza che si vorrebbero eterni, ma proprio per questo anche rivelatori della nostra ineluttabile alterità, della condizione di impermanenza, della fugacità di ogni sogno o di ogni illusione. Al passaggio fisico da una sala all’altra si accompagna quindi uno spostamento, reale e simbolico, dello sguardo e della mente che dalla terra sale al cielo, ma torna poi a posarsi e a interrogarsi sull’orizzontalità del nostro vivere”.

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