Muralto

Nodo intermodale, fucilata dal legislativo la variante 1A

Bocciato il credito che avrebbe permesso di approfondire l'alternativa al transito di 250 bus giornalieri lungo viale Cattori

Viale Cattori, il grande sacrificato
18 luglio 2023
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Con il suo anelato, controverso, combattuto nodo intermodale in stazione, Muralto si ritrova ai piedi della scala. Il Consiglio comunale ha infatti bocciato lunedì sera il credito di 162mila franchi che avrebbe permesso di approfondire e in qualche modo completare la variante 1A alla soluzione di base che il Cantone aveva a suo tempo proposto, ma che un'ampia fetta della popolazione muraltese aveva fermamente osteggiato. Il motivo principale: prevedeva il transito di 250 bus al giorno su viale Cattori, pregiato collegamento in acciottolato che corre perpendicolare dal lungolago alla parte sud della stazione Ffs, laddove il territorio è il ”cuore pulsante” dei cospicui movimenti turistici muraltesi.

Il doppio ‘stop’ del governo

Alla situazione di stallo si era arrivati per inerzia dopo che il Consiglio di Stato aveva approvato due ricorsi contro altrettante decisioni del Consiglio comunale: l'adozione della variante di Piano regolatore per il comparto della stazione, e il credito di quasi 5 milioni di franchi per la costruzione grezza della pensilina per i bus. I due ricorsi avevano avuto vita facile “grazie” a vizi di forma nelle procedure comunali, puntualmente ravvisati dal Cantone.

Rimaneva dunque solo da concretizzare, autonomamente, da parte del Cantone, il nodo intermodale funzionale al potenziamento dell'orario del servizio di trasporto pubblico. Cosa che però, saggiamente, il direttore del Dt, Claudio Zali, aveva deciso di non fare, preferendo che Muralto trovasse le necessarie convergenze attorno a un qualsiasi altro progetto capace di salvare viale Cattori, o quantomeno di trovare un ampio consenso.

Proprio in questa direzione era andata la Delegazione delle autorità (Comune, Cantone, Ffs, Cit, Fart, Locarno), che sotto la direzione del vicesindaco di Muralto, Dao Nguyen Quang, aveva immaginato e poi coltivato la cosiddetta variante 1A. Variante che, pur suscitando non solo consensi fra gli attori coinvolti (anzi), aveva quantomeno il pregio di trovare delle soluzioni alternative a quella originaria, facendo transitare, come sempre avvenuto, i bus lungo via della Stazione. Oltre a questo, prevedeva la sparizione dell'Avec per crearvi 5 piste parallele per le soste dei bus, con marciapiede per i disabili. Inoltre, l'attuale fermata di transito attualmente posizionata a lato dei binari sarebbe stata spostata davanti al Palazzo Pax.

Un credito per tre problematiche

L'approfondimento andato al voto lunedì avrebbe messo il focus su tre componenti: una conflittualità per l'attraversamento di via della Stazione da parte dei pedoni, l'elaborazione di uno studio di impatto urbanistico (con rendering della futura pensilina) e la valutazione di un sottopasso fra piazza della Stazione e il fronte urbano del comparto Grand Hotel, laddove Renzetti sta cercando di concretizzare il progetto immobiliare Urbania.

Ma com‘è andata a finire s’è visto al voto. A questo punto Nguyen Quang dovrà convocare la Delegazione delle autorità (si presume già a settembre) per fare il punto e rimettere la palla nelle mani del Cantone, che si ritrova a un bivio. Da una parte può semplicemente riprendere in mano la soluzione di base (quella con i bus su viale Cattori), metterla in pubblicazione e affrontare opposizioni e ricorsi con lo spirito di chi sa che l'avrà vinta perché il tempo, in fondo, gli ha dato ragione. L'altra possibilità è che Bellinzona dimostri di credere nella variante 1A (l'unica in circolazione in grado di calmare gli animi muraltesi) e finanzi l'approfondimento non voluto dal Comune.

L'unica certezza è nella necessità di rispettare una tempistica (cantiere entro fine 2024) che consenta al Cantone di beneficiare di sussidi federali pari a oltre un terzo del costo complessivo del nodo intermodale così come progettato inizialmente (circa 12 milioni, di cui 5 garantiti da Berna).

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