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I ‘concerti’ da ecopunto: ‘Basta una bottiglia e non si dorme’

In via alla Peschiera si è esaurita la pazienza: ‘In troppi non osservano i limiti orari, le autorità facciano qualcosa’. Anche se molto si è già fatto

L’ecopunto in via alla Peschiera (con il cassone del vetro a destra)
5 luglio 2023
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Dalle 8 alle 20, sette giorni su sette. Ma preferibilmente fuori orario, dalle 6-7 di mattina alle 22 passate di sera. Il risultato è un concerto continuo di quella che un tempo si definiva “musica industriale”, un “cling-clang” che turba i sonni e tira i nervi. Non soltanto di una persona, ma di un intero quartiere, in zona Peschiera.

Dopo essere transitate negli uffici dell’Amministrazione comunale e sul telefonino di almeno un municipale, le lamentele di B. A. approdano infine alla ‘Regione’. Lamentele, che vanno avanti da mesi, sull’anarchia che vige all’ecopunto in via alla Peschiera, dove, appunto, il deposito della spazzatura (e dei rifiuti riciclabili) è consentito dalle 8 alle 20 (ogni giorno) ma di fatto avviene quasi sulle 24 ore. B. A., abitante in uno dei palazzi adiacenti il punto di raccolta (a sud-est del Palazzetto Fevi) come si suol dire “non ci sta più dentro”. «Già il fatto che il deposito di spazzatura e rifiuti riciclabili sia consentito 7 giorni alla settimana rappresenta un problema. Perché non ci sono fine settimana o festivi che tengano. Ma passi. Il problema principale è dato dal reiterato non rispetto degli orari indicati dall’apposito cartello, e riguarda in primo luogo il vetro. Basta una bottiglia gettata nel contenitore a svegliare tutto il quartiere. Se ciò avviene – e avviene regolarmente – alle 6 di mattina della domenica, o dopo le 23 in settimana, mi si concederà che la situazione è invivibile. Ma non c’è verso di trovare una soluzione. Io passo il tempo in balcone a interloquire polemicamente con chi sgarra, ma non sono mica un poliziotto!».

‘Conferenze’ e reazioni stizzite

Ampia documentazione fotografica e video mostrano campioni locali di maleducazione che in barba a qualsiasi limitazione si recano all’ecopunto per liberarsi della propria spazzatura, vetro ovviamente compreso. «Molti – aggiunge la residente protestataria – si fermano, buttano il vetro e fanno anche conferenza con altri loro pari. E ai nostri richiami al silenzio reagiscono stizziti».

I rapporti con il Comune nel tentativo di trovare soluzioni hanno spinto B. A. a proporsi addirittura come “guardiana” dell’ecopunto, che secondo lei dovrebbe essere recintato per impedire fisicamente a chicchessia di avvicinarsi fuori dagli orari di fruizione. «Purtroppo, mi è stato detto che è impossibile. Ma lo è anche continuare a sopportare le conseguenze di questo menefreghismo imperante: parlo di pensionati a spasso con il cane all’alba, o di nottambuli che arrivano con le bottiglie dopo le 23. Non ce la facciamo più».

Pierluigi Zanchi, capodicastero Ambiente, territorio e sport, è spalleggiato nella fattispecie da Stefano Lucignano, caposezione dei Servizi del territorio della Divisione Logistica e Territorio della Città di Locarno. La prima… difesa d’ufficio, quando li incontriamo, è rappresentata dal calendario di raccolta rifiuti 2023, che offre una panoramica sull’ecocentro comunale e i 16 ecopunti distribuiti sul territorio cittadino, con le particolarità di ognuno, i regolamenti e un capitoletto dedicato agli abusi. L’ecopunto in via alla Peschiera, per la cronaca, accoglie Rsu, carta e cartonaggio, vetro, pet, alu/ferro minuto, batterie, tessili e scarpe. Insomma, un bell’ecopunto, per tutti i bisogni.

‘Le recinzioni non sono una possibilità’

Dice Zanchi che «il problema alla Peschiera è risaputo. Nello specifico, abbiamo messo in funzione la telecamera mobile. Gli ecopunti non possono essere chiusi o recintati, e andrebbero utilizzati negli orari indicati, che sono già piuttosto generosi. Il grosso del lavoro si basa sulla prevenzione e sulla sensibilizzazione, affinché la popolazione capisca quali sono i limiti e il perché è necessario rispettarli». Lucignano aggiunge che «l’ecopunto alla Peschiera risale alla metà degli anni ’90 e già a quei tempi era presente il contenitore del vetro. Nel ’21 il Municipio aveva ridotto l’orario di smaltimento del vetro, passando dalle 22 alle 20. Questa misura è stata del resto introdotta in tutti gli ecopunti, con cartellonistica informativa presente dappertutto».

E ancora, puntualizzano i nostri interlocutori, il Municipio, tramite i Servizi del Territorio, ha più volte sensibilizzato il quartiere con circolari informative, nonché con vari controlli e azioni di sensibilizzazione, condotte con il supporto di ditte di sicurezza. «Anche la Polizia comunale esegue dei controlli – rileva Zanchi –, sia nell’ambito delle consuete ronde, sia su segnalazione. Il Municipio è cosciente che come autorità si può sempre migliorare, ma anche il cittadino deve collaborare e rispettare i regolamenti. Lo dicono le buone regole della convivenza. Purtroppo, c’è sempre chi sgarra, e sono i soliti maleducati che se ne infischiano del bisogno di tranquillità dei residenti. Ma questo vale un po’ dappertutto. In sostanza, oltre a sensibilizzare con sempre maggiore attenzione e dare indicazioni precise sugli orari d’utilizzo, poco si può fare».

Infrazioni e videosorveglianza

Sul calendario è indicato che non si può depositare qualsiasi tipo di rifiuto da smaltire o da riciclare al di fuori dei contenitori ufficiali. “Purtroppo – si legge – la squadra esterna, che gestisce gli ecopunti, segnala regolarmente delle infrazioni al Regolamento comunale sui rifiuti. La videosorveglianza permette di risalire alla persona responsabile e di emettere multe amministrative: una conseguenza certo spiacevole». Le stesse disposizioni erano presenti già nel calendario rifiuti del ’22, inviato sempre a tutti i fuochi a dicembre e consultabile anche sul sito della città.

«Cosa dire ancora? – si chiede Zanchi –. Alle Associazioni di quartiere chiediamo sempre di tematizzare le problematiche, e la questione rifiuti non fa eccezione. Poi, oltre a tutta la prevenzione già prevista, potremmo ipotizzare dei percorsi didattici. E chi ha altre idee è pregato di farsi avanti».

Minacciata una petizione

Ma intanto alla Peschiera rimane B. A. con il suo telefonino perennemente acceso per foto e video; rimangono la pletora di utilizzatori dell’ecopunto quando più fa loro comodo, nonché una probabile raccolta di firme lanciata nel quartiere dalla “guardiana” esasperata. Dall’incontro con Zanchi e Lucignano emerge che i Servizi del Territorio valuteranno se sostituire il contenitore del vetro con un semi-interrato, oppure, come ultimissima ratio (che però non piace per nulla) eliminare addirittura il contenitore, ben sapendo che «la misura genererebbe lamentele, ma anche un prevedibile deposito di materiale a terra. In questo caso – conclude il municipale Zanchi – il problema, se tolto da via della Peschiera, semplicemente si sposterebbe altrove». Ma forse, c’è da sperare, in una zona della città meno soggetta agli abusi.

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