Locarnese

Da Cerentino all'Europa e ritorno. Mostra su Pietro Morettini

Apre il 15 luglio in Rovana un'esposizione sull'ingegnere militare che è considerato il personaggio più famoso della storia valmaggese dell'età moderna

Cerentino
3 luglio 2023
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Tutti prima o poi si torna a casa, pure da lunghi viaggi e lontananze obbligate. Certo i migranti stagionali, e in genere persino quelli domiciliatisi in Paesi distanti. E il Ticino, luogo di antica e tradizionale migrazione per motivi professionali, da anni ha riscoperto i propri figli all’estero, di un tempo e di anni persino recenti. In questo filone si inserisce una esposizione in apertura, il prossimo 15 luglio, a Cerentino, in valle Rovana, sul personaggio più famoso della storia della Valmaggia dell’età moderna: l’ingegnere militare Pietro Morettini, cerentinese di Camanoglio, a lungo attivo in vari Paesi d’Europa.

Nato nel 1660, infatti, Pietro viene condotto dal padre, verso il 1677, a Besançon, nella Franca Contea annessa dalla Francia di Luigi XIV, a far pratica da mastro da muro nelle fortificazioni della nuova cittadella progettata da Sébastien Le Prestre de Vauban. Destinato poi a munire la piazzaforte di Landau in Palatinato nel 1688, all’assedio e al potenziamento di Namur nei Paesi Bassi nel 1692, passa al servizio di Guglielmo III in Olanda ed esegue i progetti dell’ingegnere locale Menno van Coehoorn per le città di Bergen op Zoom, Nimega, Grave, Steenbergen dal 1696, tornando in patria nel 1703.

Qui si costruisce casa, il palazzo Morettini sino al 1707, lavorando pure ai ripari del delta della Maggia nel 1705, al traforo della buca d’Uri d’Andermatt nel 1707-’08, all’auspicata via d’acqua Rotterdam-Locarno-Venezia (1710). Progetta inoltre fortificazioni per le comunità cattoliche di Sursee, Friborgo, Soletta, Rapperswil, Lucerna, Willisau, Baden, Mellingen, Bremgarten dal 1708. Dopo alcuni brevi soggiorni in Piemonte nel 1703 e nello Stato pontificio forse verso il 1705 e il 1714, rinunciato ad assumere incarichi in Russia nel 1707, poi nello Stato di Milano e nella Repubblica di Venezia nel 1706, richiede e ottiene infine il posto di ingegnere in capo per la Repubblica di Genova nel 1713.

Colonnello e direttore generale delle fortificazioni dal 1717, opera a Savona, La Spezia, Gavi Ligure e Genova stessa, oltre ad Ajaccio, Calvi, Bonifacio in Corsica. Congedatosi nel 1736, di nuovo torna a casa, a Locarno, dove si spegne la notte tra il 14 e il 15 marzo 1737, a 76 anni. Anch’egli, dunque, quasi a volere confermare la regola del ritorno, anche soltanto per chiudere una lunga esistenza da “emigrante”.

La mostra, finanziata e allestita l’anno scorso dal Patriziato di Ascona per valorizzare i documenti della Comunità patriziale sui suoi interventi idraulici fra Losone, Solduno e Locarno, concessa ora da Ascona a Cerentino, sale in questa località valmaggese a cura dell’Associazione Val Rovana è... nel quadro delle attività del sodalizio, nato nel 2006 per far promuovere la valle tramite un calendario specie estivo di manifestazioni e attività; in partenariato, fra l’altro, con altri circoli – Museum Walserhaus, Associazione costumi Bosco Gurin, Associazione pro Linescio, Società ricreativa Cerentino, Pro Restauri parrocchie. Anche per Pietro Morettini, in definitiva, un atteso ritorno a casa.

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