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Cardada, l'evoluzione del ‘resort’ sono 20 chalet extralusso

In circolazione fra potenziali investitori un nuovo progetto (ma i promotori sono gli stessi) per la zona di Morsello sotto Colmanicchio

L’idea è questa
4 maggio 2023
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Nemmeno il tempo di digerire la nuova pianificazione per il Monte Brè e Cardada attualmente in pubblicazione (si veda ‘laRegione’ di ieri), che emerge un nuovo, importante progetto immobiliare per quello stesso territorio. Con l’ennesimo capovolgimento di fronte, il luogo prescelto dai promotori confederati non è situato al Monte Brè, ma a Cardada Colmanicchio, nella località di Morsello, dove l’antica acquisizione di terreni da parte della società zugana Vita Genesis (correva l’anno 2018) sembra dunque trovare improvvisamente un senso. E dalla foschia montana spunta un profilo conosciuto: quello del sedicente Principe Peter zu Sayn-Wittgenstein.

Valore di mercato: 24 milioni di franchi

Il progetto, pubblicizzato dalla scorsa estate soltanto in una ristretta schiera di potenziali investitori, copre in pratica tutta la superficie di Morsello, di recente oggetto di un piano di mutazione per raggruppare i terreni a suo tempo acquistati dai privati proprietari. L’idea, stando ad un prospetto illustrativo datato giugno 2022, è realizzare una ventina di chalet di lusso, più annessi e connessi a livello di wellness e spa. Il valore commerciale è stato stimato in circa 24 milioni di franchi.

Sotto la vellutata denominazione di “Silent Resorts”, la società Soulness Retreats Ag, con sede a Zugo, intende trasformare la plaga montana in una zona esclusiva per proprietari con grande disponibilità finanziaria: in pratica, quello che doveva essere il “mega-resort” al Monte Brè prima che quella prospettiva facesse scattare l’iniziativa popolare poi sfociata nella Zona di pianificazione che sta bloccando ogni iniziativa immobiliare a Brè e a Cardada.

Ma è proprio Cardada, ora, a tornare appunto in auge. La nuova ubicazione del progetto sorprende perché lì, fino al 2019, sembravano dover trovare posto l’albergo a 5 stelle superior da 65 suite, un’area wellness da 3’000 metri quadrati e un ristorante stellato Michelin che avrebbero fatto da “pendant” al “mega-resort” di Brè. Ma poi, per motivi mai chiariti, la parte di Cardada era stata in parte traslocata anch’essa al Monte Brè, assumendo il nome di “The Lago Maggiore Retrait” e, in ultima analisi, “Borgo Miranda”, il grande progetto presentato al pubblico al Palacinema nel gennaio del ‘21 durante una serata molto poco rilassata.

‘Un mix di comfort sostenibile’

Il nuovo nato dall’immaginazione dei promotori zugani è dunque un complesso residenziale che occuperà un’ampia superficie definita “la più grande e ultima riserva di terreno edificabile contigua in Ticino, con possibilità di seconda casa senza restrizioni”. Questo – viene precisato – grazie al fatto che la Lex Koller consente l’acquisto di chalet di vacanza anche agli stranieri.

I 20 chalet a Morsello saranno “un mix di comfort sostenibile, ma di lusso assoluto, con giardini d’inverno e vasche idromassaggio proprie”. Il dettaglio costruttivo stupefacente è che le casette saranno collocate su palafitte in legno, “che consentono una migliore vista sulla valle”, in un contesto dove “arbusti, cespugli e alberi sono piantati ai bordi per garantire la privacy”; sui tetti sono previsti pannelli solari.

Una delle strutture sarà destinata al personale e per bisogni di deposito, un’altra ad “area benessere interna con saune, vasca idromassaggio, sale massaggi e sale per vari trattamenti”. Poi, oltre al “clubhouse”, ci sarà un ristorante di montagna “all’avanguardia, con giardino d’inverno che può essere aperto in estate, e ampie terrazze esterne in legno su più livelli”.

Non è finita: tra i lotti è prevista “una lunga striscia di area pubblica e su di essa sono disposti dei sentieri che costeggiano un lungo torrente di montagna”. Accanto “si trovano diversi punti di ritrovo, come il fuoco aperto, piattaforme di legno per il relax e un parco giochi naturale per bambini”. Senza dimenticare “l’area benessere all’aperto con piscina biodesign e una zona sauna” vicino al ristorante; il “ruscello a bordo piscina con acqua fredda e un pavimento per il massaggio dei piedi”; e la “grande spiaggia di legno a bordo piscina, con alcune cabine per riposare, e un caminetto”. Il progetto parla anche di un ascensore che dovrebbe collegare parte bassa e parte alta del complesso. Stando ai promotori, “l’intera proprietà è già stata oggetto di un sopralluogo da parte dei geometri” di una ditta locarnese, “e completamente digitalizzata”. Una valutazione immobiliare completa sarebbe inoltre stata effettuata nel settembre del 2020 (e aggiornata il 1º luglio 2022) da WüestPartner, che ha stabilito un valore di mercato di oltre 24 milioni di franchi.

Si rivede il Principe Peter zu Sayn-Wittgenstein

Se si vanno a cercare le persone ci si accorge che sostanzialmente il “parterre” è sempre lo stesso. Proprietaria dei terreni acquistati a suo tempo dalla Vita Genesis Ag di Zugo risulta oggi la Soulness Retreats Ag, mentre il ruolo di sviluppatori è stato assunto dal Silent Resorts Group Ag e dalla Soulness Development Ag, entrambi con sede a Zugo. Membro del Cda della Soulness Development è Jasmin Selina zu Sayn-Wittgenstein, ex Miss Zurigo a suo tempo convolata a nozze con Peter zu Sayn-Wittgenstein, meglio noto come il Principe. La stessa Jasmin Selina era del resto nel 2018 membro di Cda della Vita Genesis.

Sulla figura del Principe molto ci eravamo soffermati a suo tempo, dopo che lo stesso zu Sayn-Wittgenstein aveva rastrellato i terreni montani nel tentativo (poi in gran parte riuscito) di acquistare dai proprietari i singoli sedimi su cui far germogliare i progetti extralusso.

Allo stesso Principe si deve la fondazione, nel 2011, di quello che è poi diventato l’attuale Silent Resorts Group Ag. Con lui c’era (e continua ad esserci oggi, in qualità di consigliera d’amministrazione con potere decisionale) Kaya Gülistan.

Con la nuova pianificazione rischio richieste di risarcimento

È evidente che il progetto degli chalet dovrà passare attraverso le più strette inferriate della pianificazione che uscirà dalla variante attualmente in consultazione; variante che fra l’altro diminuisce gli indici di sfruttamento. Va detto sin da subito che qualora il nuovo Pr della Zona residenziale montana dovesse impedire la realizzazione di quanto prospettato dai confederati, allora potrebbe aprirsi uno scenario oneroso per la Città di Locarno, chiamata verosimilmente a rispondere ad azioni legali riguardanti risarcimenti danni per espropriazione materiale.

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