Locarnese

Fermata Tilo a Minusio, ‘in cantiere giornate da 20 ore su 24’

L'ex vicesindaco Tommasini testimonia l'esasperazione dei residenti per i disturbi fonici e ambientali. Le Ffs: ‘Tutto codificato e nella norma’

Per i residenti, una presenza ingombrante
26 aprile 2023
|

Altre notti agitate e altri motivi di frustrazione per i residenti in zona Remorino a Minusio, dove le Ffs stanno realizzando la fermata Tilo. A segnalarlo, esasperato, è l’ex vicesindaco Tiziano Tommasini, “capofila” degli abitanti, nonché promotore della doppia domanda di referendum (poi per metà non ammessa e per l’altra metà bocciata) contro la fermata ferroviaria stessa.

Già nel corso dell’inverno Tommasini aveva testimoniato una situazione di intollerabile disturbo fonico e ambientale legato al grande cantiere. «Dopodiché – dice oggi – la situazione si era più o meno stabilizzata, nel senso che gli orari di lavoro erano stati rispettati (7-17 più i notturni dalla domenica al giovedì sera compresi, ma non costanti). Ma non è durata un pezzo, perché al momento dobbiamo constatare ad esempio che la pausa del mezzogiorno non sempre viene rispettata e il termine lavori alle 17 spesso viene procrastinato “a volontà”, fino alle 18 o alle 19. Così capita che i rumorosi mezzi delle Ffs siano attivi fino alle sette di sera, poi ricomincino alle 22 e continuino fino alle 6. Il risultato è che certi giorni lavorativi sono di 20 ore su 24. È facile immaginare come questo possa influire sul sonno, sull’umore e sulla salute di chi abita nella zona».

L’accusa di Tommasini è che «vengono modificati gli orari a ogni piè sospinto, e senza che ne arrivi comunicazione preventiva. Questo sulla base di permessi concessi dalla Commissione paritetica cantonale, che constata semplicemente l’esigenza delle Ffs di recuperare dei ritardi accumulati sul cantiere. La cosa più frustrante è che neppure il Municipio sembra avere voce in capitolo: viene, come noi, messo di fronte al fatto compiuto. Tutto ciò accade da 9 mesi. Siamo esausti».

Patrick Walser, responsabile della comunicazione e portavoce di Ffs nella Regione Sud, interpellato sulle questioni sollevate da Tommasini risponde punto per punto.

Le lamentele degli abitanti in zona Remorino sono a largo raggio e testimoniano fra l’altro una certa disinvoltura nella concessione dei permessi speciali. Chi li rilascia e su quali basi?

Per quanto riguarda gli sbarramenti della linea legati ai lavori di genio civile e di tecnica ferroviaria, essi sono pianificati e coordinati con anni di anticipo dalla pianificazione dell’esercizio. Quando il cantiere è poi operativo, il consorzio operante è obbligato a richiedere i permessi di lavoro alla Commissione paritetica cantonale per le lavorazioni effettuate il sabato e all’Ufficio dell’ispettorato del lavoro per le lavorazioni notturne e domenicali.

Quanto al supposto mancato coinvolgimento del Municipio e/o della cittadinanza prima che vengano prese delle decisioni?

Il coinvolgimento c’è. Con il Municipio è stato deciso di rendere partecipi direttamente i privati più toccati dai disagi: in aggiunta a ciò, le Ffs inviano regolarmente lettere ai residenti con le relative indicazioni. L’ultima era stata inviata l’8 febbraio scorso e informava che “tra Tenero e Locarno (escludendo l’area della futura fermata) fino all’estate 2023 sarà in esecuzione la manutenzione ordinaria della linea. Questi ultimi lavori, che si svolgono prevalentemente nelle notti dalla domenica al giovedì, dalle 23.10 alle 5, sono necessari per rispettare la scadenza di dicembre 2023 per la messa in servizio della nuova fermata”. In quella stessa occasione le Ffs si dicevano “consapevoli del fatto che, purtroppo, i progetti di costruzione comportano spesso disagi per le persone che risiedono in prossimità dei cantieri. Facciamo il possibile per ridurre al minimo il rumore e le restrizioni e vi ringraziamo per la comprensione”. I lavori notturni, concludeva la nota, avrebbero avuto inizio il 14 febbraio per proseguire fino al 21 luglio.

Durante la settimana il cantiere cesserebbe spesso oltre gli orari stabiliti. Perché?

Per questioni tecniche alcune opere non possono essere prorogate o interrotte e bisogna proseguire oltre gli orari previsti. Si tratta tuttavia di rare eccezioni. Va aggiunto che il cantiere rispetta un concetto di protezione fonica e ambientale imposto dal processo di approvazione dell’Ufficio federale dei trasporti. In singoli casi puntuali, e dove era possibile, si è provveduto all’adozione di provvedimenti aggiuntivi.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE