Locarno

I Concerti delle Camelie, meravigliosa fioritura musicale

Intervista alla violinista Fiorenza de Donatis, una delle ideatrici di questi appuntamenti primaverili. Un viaggio tra brani barocchi e pezzi classici

Fiorenza de Donatis
14 marzo 2023
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Tornano anche quest’anno, nella Sala Sopracenerina di Locarno, i Concerti delle Camelie, giunti alla 15esima edizione. Sin dal 2009, la violinista Fiorenza de Donatis ne è la responsabile artistica.

Con quali finalità sono nati questi appuntamenti musicali?

L’idea di creare una stagione concertistica a Locarno è venuta da me e da mio marito Andrea Rognoni, anche lui violinista, per far rivivere i vecchi Concerti di Locarno, che mancavano dall’inizio degli anni ’90 del secolo scorso. L’intenzione era di offrire alla popolazione dei momenti musicali di qualità in un periodo privo di grandi eventi. Ne parlai con l’allora municipale Tiziana Zaninelli, responsabile della cultura, la quale ne fu subito entusiasta, tanto che ancora oggi è presidente del nostro comitato.

Come avete superato il difficile periodo della pandemia?

Nel 2020 i Concerti non hanno avuto luogo, a causa del lockdown, mentre l’edizione successiva si è svolta in streaming. L’anno scorso siamo tornati alla normalità, ma ancora con una certa prudenza, poiché erano stati revocati solo da pochi mesi i provvedimenti anti-Covid.

Veniamo alla stagione 2023, che ha in programma quattro concerti, a partire dal 17 marzo. Quali sono le principali caratteristiche?

Come nelle edizioni precedenti, ogni concerto è a sé stante, non c’è un "fil rouge" che li collega. Ogni gruppo o musicista che invitiamo ci propone il suo programma e un titolo. È un viaggio nella musica barocca e in quella classica, eseguita con strumenti originali, imprescindibili poiché si tratta di musica antica.

Si comincia il 17 marzo con "Johann Sebastian Bach e la Germania del Seicento", che vedrà protagonisti lei al violino e Francesco Corti al clavicembalo. Il titolo dice già molto…

Certo, il grande Bach non poteva mancare in uno dei nostri concerti. Eseguiremo due sonate per violino e cembalo, che per me costituiscono il massimo della scrittura violinistica e cembalistica messa insieme. Completeranno il programma musiche di Heinrich Biber, Georg Muffat e Dietrich Buxtehude, tutti compositori che ruotano attorno a Bach.

Si prosegue il 24 marzo con "Operisti da camera" del Quartetto Delfico (Mauro Massa e Andrea Vassalle violini, Gerardo Vitale viola e Federico Toffano violoncello). Che cosa suoneranno?

Ci proporranno un viaggio, com’è loro consuetudine, ma su vie secondarie, sentieri poco battuti, con l’ambizione di gettare una luce diversa sui compositori, in questo caso Sacchini, Mozart e Donizetti. Quindi saranno prevalentemente incentrati sul classicismo.

Terzo appuntamento, il 31 marzo, con "Masques e fantasie nell’Inghilterra del 16esimo e 17esimo secolo", con l’Ensemble Concerto Scirocco diretto dalla ticinese Giulia Genini.

Sono molto contenta di poter ospitare nuovamente Giulia Genini. Sono sicura che il programma che ci proporranno, con brani di John Hilton, William Brade e Robert Johnson, sarà una festa. I "masques" erano spettacoli capaci di miscelare musica, danza, teatro e scenografia. Facevano parte della realtà musicale inglese dell’epoca elisabettiana e giacobina, nei fasti della nobiltà.

L’ultimo concerto, "Genio e sregolatezza" si svolgerà invece il 21 aprile. Sul palco Gaetano Nasillo e Sara Bennici al violoncello e Anna Fontana al clavicembalo.

Suoneranno brani di Francesco Saverio Geminiani e di Salvatore Lanzetti, compositori che hanno scritto tanta musica: per il violino il primo e per il violoncello il secondo. Il genio e la sregolatezza si riferiscono alla musica dei due compositori e alle doti richieste alla o al solista di violoncello per affrontare un repertorio di grande difficoltà, impervio e nel contempo ingegnoso.

Lei è da moltissimi anni primo violino di spalla del prestigioso ensemble I Barocchisti, diretto da Diego Fasolis, ma collabora anche con molte altre formazioni, tra cui l’Orchestra della Svizzera italiana, dove viene spesso chiamata come sostituta o aggiunta. A questo punto della sua carriera, si sente appagata o ha altri traguardi?

Diciamo che sono molto felice di tutto quello che sono riuscita a fare e che sto facendo, per cui mi sento sicuramente appagata. Poi è vero che come musicista libera professionista, se dovessero capitare nuove opportunità, ben vengano.

Che cosa le piacerebbe fare che non ha ancora fatto?

Devo dire che stimo molto il Balthasar Neumann Ensemble, diretto sin dalla sua fondazione da Thomas Hengelbrock. Apprezzo in particolare il modo di lavorare e le interpretazioni di questo gruppo tedesco, con il quale da qualche anno lavora stabilmente mio marito. Quindi se dovesse esserci qualche possibilità per me, mi farebbe molto piacere.

Moglie di un musicista e mamma di due maschietti di 14 e 11 anni. Riesce facilmente a conciliare la vita di famiglia e l’attività artistica?

Con la collaborazione di mio marito e dei miei genitori finora ci siamo riusciti, anche se – siccome dobbiamo darci il cambio – suoniamo raramente insieme, tranne che nel nostro quartetto Alea Ensemble.

Che cosa augura ai Concerti delle Camelie 2023?

Una splendida fioritura e che i musicisti, con i loro programmi accattivanti, possano ammaliare ed entusiasmare il pubblico.

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