Locarnese

La beneficenza è un viaggio in direzione di Istanbul

Ennesima spedizione umanitaria per Danilo Cau, titolare di un’impresa di trasporti nel Locarnese. In Turchia (con la figlia) in aiuto ai terremotati

In sintesi:
  • Un bilico da 70 metri cubi di materiale, di cui 25 forniti dal programma occupazionale GiocaSolida
  • L'itinerario: dal Locarnese ad Ancona, poi il traghetto fino in Grecia e su gomma per la dogana di Ipsala
Preparativi in corso
13 marzo 2023
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«Dammi un volante e sono felice». Danilo Cau, titolare di una ditta di trasporti a Palagnedra e Riazzino, va molto sul concreto: gli piace guidare sia per lavoro, sia nel tempo libero. Se però ti incammini sul terreno del cuore, della beneficenza, dell’intima necessità di aiutare popolazioni meno fortunate, allora si commuove subito.

Come, ad esempio, ricordando quell’uomo della comunità aramaica che qualche settimana fa lo aveva abbracciato mentre scaricava a Basilea del materiale che sarebbe poi andato via mare verso la Siria martoriata dalla guerra e dal terremoto. «Abbiamo dovuto procedere in quel modo perché raggiungere la Siria via terra è praticamente impossibile. Insomma, io ero intento nelle operazioni di scarico e carico sul container e c’era quell’uomo che mi osservava. A un certo punto si è avvicinato, mi ha ringraziato e persino baciato, come se fosse mio fratello. Mi si è aperto il cuore».

Dall’Abruzzo all’Ucraina

Un cuore "capace", se vogliamo metterla sul piano della quantità. Perché non può esserci calamità e richiesta di aiuto umanitario a cui Danilo non pensi almeno in qualche modo di rispondere. Era successo per l’Abruzzo ormai 6 anni fa, in occasione di nevicate eccezionali in zone appena colpite da un altro terremoto; e si è ripetuto per l’Ucraina, agli albori della guerra. «Essendo titolare della ditta e dovendo gestire un po’ tutte le operazioni qui in Ticino, in entrambe le circostanze avevo fatto partire miei collaboratori e colleghi camionisti. Questa volta ho invece deciso di mettermi in gioco in prima persona, anche perché sinceramente non vedevo l’ora. In più sarà un viaggio speciale perché con me ci sarà la mia figlia grande, Lisa, di quasi 21 anni. Gli inghippi burocratici sono dietro l’angolo e due teste pensano meglio di una. Senza dimenticare che viaggiare in compagnia è tutta un’altra cosa rispetto al macinare chilometri su chilometri da soli».

La collaborazione con GiocaSolida

La trasferta di cui parla Cau è quella prevista da venerdì prossimo, 17 marzo, a lunedì 27 marzo. La meta, la Turchia su un territorio tra Istanbul e la zona a ridosso del sisma del 6 febbraio, dove, in collaborazione con le autorità locali e la Protezione civile, verrà organizzato lo smistamento dei generi di prima necessità nelle zone terremotate.

«Sono stato contattato da GiocaSolida di Muralto, che con una certa sorpresa ho scoperto trattare la raccolta non solo di giocattoli, ma anche di materiali diversi, sempre a favore dei più bisognosi – spiega Danilo Cau –. Da GiocaSolida ho ricevuto 25 metri cubi di materiale, che caricherò su un bilico che ne può contenere 70. Ecco perché è in pieno svolgimento il completamento del carico. Devo dire che con il programma occupazionale con sede a Locarno è un piacere lavorare perché sono perfettamente organizzati e fanno veramente le cose per bene. In più, c’è questo aspetto particolare dell’origine turca del responsabile di GiocaSolida (Fuat Akai, ndr) che dà alla spedizione un valore ancora maggiore».

Ancona-Igoumenitsa-Ipsala

Dire "Istanbul e ritorno" è una cosa; pensare alla tratta effettiva che dovrà essere coperta, e tenere in considerazione tutte le questioni pratiche da affrontare, un’altra. «Beh – ammette Danilo – in effetti un po’ di "ansietta" c’è, soprattutto per la parte legata alle questioni doganali, che non di rado possono creare dei problemi. Quanto al viaggio in sè, prenderemo il traghetto ad Ancona in direzione Igoumenitsa, nel nord della Grecia. Poi da lì viaggeremo via terra fino a Istanbul, dove dovremo raggiungere un centro della Protezione civile ancora imprecisato. Per ora sappiamo che dovremo entrare in Turchia passando dalla dogana di Ipsala».

Questo per dire che «è un bene che con me ci sarà mia figlia. Mentre io sarò al volante potrà anche occuparsi di tutta quella parte amministrativa e organizzativa che normalmente curo io quando sono in ditta. Lisa, quando le ho chiesto se se la sentiva di accompagnarmi, non ci ha messo un minuto a dire "presente!". Come per me, anche per lei suona dentro il richiamo dell’aiuto a chi è meno fortunato».

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