Locarnese

‘Sulla Cadenazzo-Quartino i semafori non hanno senso’

Bruno Storni (Ps) ribadisce la sua posizione, visto il calo del traffico. Ma per il Consiglio federale il progetto per gestire la viabilità si giustifica

Critiche alle strategie di Ustra
(Ti-Press)
24 febbraio 2023
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Semafori al posto delle rotonde sulla strada che collega Locarnese e Bellinzonese, per una migliore gestione della viabilità? Per Berna il progetto si giustifica e quindi resta d’attualità. È ciò che emerge dalla risposta che nei giorni scorsi il Consiglio federale ha dato a un’interpellanza del consigliere nazionale Bruno Storni (Ps). Quest’ultimo mette in dubbio la necessità di trovare nuove soluzioni, dal costo milionario, per una strada sulla quale, in verità, il numero di veicoli in transito è in calo. Come si legge nella sua interpellanza: "La motivazione dell’Ufficio federale delle strade (Ustra) per la posa di semafori sulla tratta Cadenazzo-Quartino si fonda sull’ipotesi di un aumento del traffico e sull’insufficiente trasferimento verso il trasporto pubblico, nonostante il potenziamento Tilo 2021, dovuto anche alla crisi Covid (affermazioni ribadite a Millevoci, sulla Rsi). A quanto ci risulta ciò non sembra corrispondere alla realtà".

Allacciandosi all’aumento generale registrato in Ticino dei passeggeri sui mezzi pubblici, Storni aggiunge: "Per quanto riguarda i transiti sulla strada che si vorrebbe semaforizzare, l’evoluzione non ci sembra affatto in crescita come pretende Ustra, ma considerando i dati aggiornati al semestre estivo 2022 ci risulta una diminuzione del 7 per cento per rapporto al picco del 2015, a conferma che la crescita del trasporto pubblico ha contribuito a ridurre il traffico individuale motorizzato". Di più: per il consigliere nazionale socialista, rendere più fluido il traffico tra Cadenazzo e Quartino potrebbe spostare il problema a ridosso dell’agglomerato urbano, con code a Tenero-Mappo, a Minusio e a Muralto: "Il tutto sembra poggiare sul superato concetto di gestione dell’offerta invece di gestire la domanda, sfruttando, oltre al trasporto pubblico, il telelavoro o il car pooling".

Nella sua risposta il Consiglio federale ammette la diminuzione dei passaggi rispetto al 2015, seppure con altri termini: "Negli ultimi dieci anni il traffico giornaliero medio (Tgm) sul tratto Cadenazzo-Quartino ha avuto un andamento piuttosto variabile, tra oltre 28mila veicoli al giorno nel 2015 a circa 24mila nel 2020: la massima affluenza è stata registrata nel 2015 con 28mila 409 transiti giornalieri, la minima nel 2020 con un calo a 24mila 259 unità (dovuto alle restrizioni anti-Covid). Nel 2021 si è evidenziata una media in rialzo a 26mila 390 veicoli al giorno, mentre nel 2022 il dato è continuato a salire raggiungendo quota 26mila 927 (più 2 per cento). La circolazione nelle ore di punta, caratterizzata da incolonnamenti e difficoltà di transito, risulta poco influenzata dal Tgm e rimane comunque superiore ai limiti di capacità. Questo giustifica l’introduzione di un sistema moderno ed efficiente per la gestione della viabilità lungo il tratto".

‘Crescita quasi impercettibile’

Tra le domande di Storni, alcune erano relative alle proiezioni del traffico nel Locarnese e sul Piano di Magadino per i prossimi lustri. La risposta: "Per presentare le previsioni all’orizzonte 2030 o 2040 vengono utilizzati i dati di base forniti dall’Ufficio federale dello sviluppo territoriale (Are) adattati alla realtà locale tramite il Modello cantonale di traffico (Mct) gestito dal Cantone Ticino. Le previsioni dettagliate vengono costantemente aggiornate in base al comportamento della società, all’effettiva offerta dei trasporti pubblici e allo sviluppo della rete stradale. La prospettiva al 2040, appena aggiornata dall’Are, per la viabilità nei comparti interessati indica una crescita quasi impercettibile. Sulla base del Mct risulta un incremento annuale dello 0,3 per cento. I valori adottati per indicare l’evoluzione del traffico negli ambiti citati saranno consultabili nel dossier del progetto definitivo, attualmente in corso di elaborazione per essere pronto entro fine 2024".

Per Storni: ‘Una risposta... non risposta’

Laconico il primo commento di Storni: «Si tratta di un risposta... non risposta. Concretamente è confermato ciò che affermavo nell’interpellanza: sulla Cadenazzo-Quartino il traffico sta diminuendo. Berna afferma che nel 2015 i transiti giornalieri erano 28mila 409; nel 2022 sono stati 26mila, con un meno 5,2 per cento. Inutile parlare degli anni 2020 e 2021, con variazioni negative dovute al confinamento per il Covid-19, per poter dire che nel 2022 c’è stata una crescita del 2 per cento (per rapporto al 2021). Non si fanno confronti con anni anomali per arrivare a poter dire che c’è un aumento». E sul nocciolo della questione – il progetto dei semafori – Storni conclude: «Si ripete l’errore del progetto del messaggio del Consiglio di Stato, che nel 2018 giustificava la spesa di 3,3 milioni per i semafori, poi bocciata dal popolo, con un aumento continuo del traffico dal 2014 (ultimo dato misurato), che invece non si era verificato. Anzi, già allora (nel 2018) si registravano diminuzioni per rapporto al picco del 2015».

‘Insistere sul trasporto pubblico’

Per il consigliere nazionale socialista i dati aggiornati al 2022 confermano nuovamente che dal picco registrato nel 2015 si assiste a una continua decrescita: «Ipotizzare, secondo il loro modello, una crescita annua del 0,3 per cento vorrebbe comunque dire che passeranno 20 anni prima di ritornare ai livelli del 2015. A prescindere dalle opinabili ipotesi di Ustra, nella realtà sembra confermarsi una diminuzione, che potrebbe essere comunque rafforzata se si continuerà a puntare sul trasporto pubblico. Lo si è potenziato con l’apertura della galleria di base del Ceneri e si lavora ancora, a Minusio, alla nuova fermata: poi andrà in cantiere il raddoppio dei binari da Contone al ponte sul Ticino (rinviato per questioni di preventivi sforati) e il terzo binario completo con la fermata di Piazza Indipendenza a Bellinzona. Un investimento globale di circa 200 milioni di franchi per poter aumentare la capacità della linea Locarno-Bellinzona e per portare la cadenza a 15 minuti. Se poi arriverà anche l’auspicato raddoppio del numero di treni sulla Locarno-Lugano-Chiasso è pacifico che anche in Ticino un maggior numero di pendolari passerà dall’auto al treno e ci avvicineremo alla ripartizione modale che abbiamo oltralpe. Ergo: meno traffico sulle strade. A quel punto il progetto di semaforizzare, pur con tutta l’intelligenza naturale o artificiale che si vorrà applicare al sistema (che per Ustra, se non funzionerà, si potrà smontare), non garantirà grandi miglioramenti. I medesimi, visto che ci si basa su dati che parlano di aumenti quasi impercettibili del traffico (Ustra dixit), saranno difficilmente misurabili».

Infine: «Ustra progetta costosi sistemi semaforici inserendoli nel campo del "difficilmente percettibile", per far passare 100-200 auto in più all’ora nei momenti di punta a Quartino, quando nel contempo lo stesso Ufficio strade prevede di limitare o contingentare il traffico nella Mappo-Morettina, già ora in saturazione, perché la galleria non rispetta i criteri di sicurezza: il rapporto del mese di luglio 2020 evidenzia importanti criticità nelle vie di fuga per gli automobilisti (vie distanti 600 metri l’una dall’altra, invece dei 250 previsti dalle norme in vigore)».

Temi, questi ultimi, già affrontati da Storni in una precedente interpellanza alla quale Berna aveva risposto lo scorso dicembre.

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