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Maxi-progetto Artisa in zona portici, c’è la licenza edilizia

Caduta l’unica opposizione e ricevuto il preavviso cantonale favorevole, mancava solo l’ok del Municipio di Locarno, arrivato nella sessione di martedì

15 febbraio 2023
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I portici di Locarno e più precisamente la zona dell’ormai ex Globus e delle botteghe Varenna, avranno un nuovo volto. Nella sua sessione di ieri, il Municipio ha infatti dato seguito alle indicazioni ricevute dalla Divisione urbanistica e infrastrutture (ex Ufficio tecnico comunale), rilasciando la licenza edilizia per il maxi-progetto (si parla di oltre 70 milioni di franchi) del gruppo Artisa.

Un’opera che attraverso una ristrutturazione generale mira a valorizzare tutta l’area – che sarà in seguito pure interessata in parte dal progetto "Nouvelle belle époque", con il quale la Città stessa ridisegnerà lo spazio pubblico tra il Debarcadero e la Rotonda di Piazza Castello) –, ad esempio creando un percorso che, attraverso un’ampia scala, porterà dai portici alla grande (e rinnovata) terrazza affacciata su Largo Zorzi, per poi proseguire fino al complesso di Santa Caterina, che nel prossimo futuro accoglierà la nuova sede del Museo cantonale di storia naturale. Tutti gli spazi al piano terra (sotto i portici) verranno ristrutturati e accoglieranno commerci, bar e ristoranti (alcuni nuovi, altri già presenti ora come ad esempio il bar-pasticceria Fontana, la boutique King e la gioielleria Tettamanti), mentre ai piani superiori verranno in parte inseriti contenuti residenziali di diverse tipologie e dimensioni, compreso un boutique hotel. Rimarrà al suo posto e non verrà toccato – come ci ha spiegato il proprietario Franco Marcollo – anche il Farfalla, negozio d’abbigliamento di lusso inserito in uno stabile che si erge su più piani proprio nel bel mezzo (tra l’edificio ex Globus e le botteghe) della zona acquistata dal gruppo guidato dall’imprenditore Stefano Artioli, il cui progetto dovrà quindi "girarci attorno".

Ritirata l’unica opposizione, dal Cantone l’ok senza particolari limitazioni

Progetto contro il quale era stata presentata un’unica opposizione, da parte della Società ticinese per l’Arte e la Natura (Stan), la quale ha però deciso – ci aveva confermato il vicepresidente Benedetto Antonini – di tornare sui suoi passi, dopo una negoziazione che aveva portato Artisa ad accettare i cambiamenti proposti. A quel punto, rimaneva da attendere l’imprescindibile preavviso favorevole del Cantone, arrivato circa tre settimane or sono. «Il documento è molto articolato in quanto riguarda un progetto bello grosso, ma devo dire che non c’è niente di particolarmente limitante – ci rivela André Engelhardt, direttore della Divisione urbanistica e infrastrutture della città sul Verbano, a proposito di quanto scritto dal Dipartimento del territorio –. Ci sono alcune condizioni poste dall’Ufficio della natura e del paesaggio e da quello dei beni culturali, ma sono dettagli. Ad esempio ci sono degli aspetti (come la tipologia di edificio) che riguardano lo stabile che fronteggerà il monastero di Santa Caterina, o ancora il fatto che non sarà permessa la creazione di nuovi balconi sulla facciata rivolta verso Largo Zorzi. Tutte le altre condizioni sono quelle classiche che vanno dall’impianto di riscaldamento alle misure energetiche e ambientali, passando per la fase di cantiere e altre ancora, ma come detto niente di limitante».

Superato anche questo scoglio, rimaneva da attendere solo l’ok dell’Esecutivo di Palazzo Marcacci, giunto come detto ieri e che verrà formalizzato nei prossimi giorni, con il rilascio ufficiale della licenza che di fatto darà il via libera all’inizio dei lavori, la cui durata è stimata in circa un anno.

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