Locarnese

‘Beni culturali: il degrado avanza, muoviamoci adesso’

In un’interrogazione al Municipio, la consigliera comunale leghista Valérie Camponovo chiede un cambio di rotta, ‘partendo dai dettagli’

In effetti c’è da interrogarsi
18 gennaio 2023
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"Locarno non può più permettersi di ragionare come ha fatto fino ad ora. Ci vuole un cambio di rotta, degno di quello che Locarno è già, e sempre di più in futuro diventerà: una città con una storia preziosissima, ricca, con testimonianze storiche di grande pregio e un sistema museale in crescita. E per cominciare dovremo quindi partire dai dettagli, apparentemente anche più piccoli, che però valorizzano la città e trasmettono riferimenti ben chiari a turisti, visitatori e abitanti". La riflessione emerge dall’interrogazione sui "beni culturali da proteggere", presentata al Municipio dalla consigliera comunale della Lega Valérie Camponovo.

La consigliera parte dal credito di 1,5 milioni, il cui messaggio è appena stato licenziato dal Municipio, riguardante le prime fasi di progettazione e restauro per la valorizzazione del Castello Visconteo. Lo fa, tuttavia, ricordando che "tra la fine degli anni 80 e l’inizio degli anni 90 la Città ha compiuto un notevole sforzo per risanare gli edifici di valore storico e culturale di cui è proprietaria, intervenendo a Casa Rusca, a Casorella e a Palazzo Morettini. Per il Castello, invece, si è sempre operato solo in maniera puntuale: l’ultimo grosso intervento risale a quasi un secolo fa". C’è quindi da essere "felici e fiduciosi".

Il deturpamento nel sottopasso

Premesso questo, e allargando il campo, Camponovo mette l’accento sul patrimonio costituito dai beni culturali di Locarno, "una grande forza" della quale "potremmo cominciare a beneficiare già fin d’ora. Iniziando dalle piccole cose che già sono presenti in città, senza investimenti milionari". L’auspicio è una migliore protezione, tutela, valorizzazione e rispetto di quanto è già presente, ma in balìa di vandali e maleducati. E fa gli esempi delle tavole esplicative nel sottopassaggio della Rotonda di Piazza Castello, "tristemente deturpate"; Rotonda, considera, che è "l’unico punto della città dove in maniera sintetica, precisa e intuitiva viene raccontata la storia di Locarno: cultura locale, gratuita, con libero accesso, ad ogni ora del giorno o della notte, senza chiusure stagionali, ma forse proprio per questo presa d’assalto anche in malo modo, con graffiti, autocollanti e scritte poco intelligenti".

Poi ci sono i dintorni di Casorella, sfregiati da "graffiti di ogni genere, e sullo sfondo merli e vecchie mura medievali, che chiedono pietà". Senza dimenticare il cartello segnaletico posto davanti al Palacinema, incaricato di indicare l’ubicazione di ben 18 edifici fra storici, religiosi, pubblici e di interesse culturale), "usato come album delle figurine".

‘Rendiamoci conto di ciò che abbiamo’

Con la valorizzazione del Castello Visconteo e l’arrivo del Museo cantonale di storia naturale, "Locarno è destinata a diventare, sempre di più, un punto di riferimento storico, archeologico e museale per tutto il Cantone. Dobbiamo dunque cominciare a renderci conto del preziosissimo patrimonio storico che è attorno a noi. Siamo in possesso di beni culturali di livello eccelso, e forse la maggioranza di noi, per disinteresse, o semplice ignoranza, nemmeno ne è a conoscenza. Non possiamo più permetterci di temporeggiare, Locarno deve diventare un polo culturale di riferimento a livello cantonale, nazionale, ma non solo".

In buona sostanza Valérie Camponovo ne chiede conto al Municipio, domandando che tipo di protezione si può mettere in atto oltre a quella già attiva, per evitare che il degrado si mangi tutto il bello.

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