Locarnese

Bosco Gurin, i lupi sterminano un gregge

Sull’Alpe Corte del Lupo, una quarantina di ovini sbranati nella notte dai predatori. Macabra scoperta, con una vasta area disseminata di animali sgozzati

Mattanza (immagine d’archivio)
(Keystone)
3 giugno 2022
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Una vera mattanza. In una manciata di chilometri quadrati, quel che resta di un gregge di una quarantina di ovini. Quasi tutti morti sviscerati, sgozzati, dal lupo; qualche esemplare ferito e recuperato, altri dei quali non si hanno tracce. È la brutale strage compiuta dal lupo (probabilmente un piccolo branco) sull’alpe Corte del Lupo, un nome evocativo che sembra uno scherzo del destino. Le pecore, di proprietà di Marco Frigomosca, erano state portate lassù nel fine settimana del 28/29 maggio. Del gregge, già traumatizzato dai precedenti attacchi avvenuti a Cerentino, in paese, all’interno del recinto a due passi dall’abitazione del pastore, non si è salvato quasi più nulla. Solo quella dozzina di esemplari rimasti nell’ovile al piano. La macabra scoperta ha costretto l’Ufficio caccia e pesca a inviare sul posto una squadra di ben 6 guardiacaccia, appostatisi notte e giorno per cercare di stanare il lupo. Per ora, tuttavia, individuare e abbattere il predatore non è stato possibile. La notizia risale a qualche giorno fa ma è stato mantenuto il massimo riserbo e le informazioni sono trapelate solo in queste ore.

A 1800 metri di quota una vera mattanza

L’alpeggio in questione, di proprietà del Patriziato di Bosco Gurin, è situato a una quota di 1800 metri e, nel 2016, ha fatto l’oggetto d’interventi di restauro affidati a una ditta della zona. In pratica le vecchie stalle sono state rimesse a nuovo. Della gestione di questa malga si occupa Marco Frigomosca, che oltre agli ovini vi trasferisce, durante la bella stagione, anche delle mucche (una ventina in totale).

L’alpeggio naturalmente non è recintato. Il (o i) carnivoro ha dunque potuto assalire il bestiame, dividere il gregge e compiere la sua mattanza in una notte. Un obiettivo semplice, un vero disastro. Essendo la zona assai impervia, molte pecore sono finite nei dirupi o sono fuggite spaventatissime. Dopo eventi simili, gli animali restano per un certo periodo traumatizzati, titubanti e diffidenti verso chiunque. Quindi recuperare le bestie sopravvissute non sarà evidente. Come detto il pendio si presentava agli occhi dei guardacaccia disseminato di cadaveri. I danni sono molto elevati perché i lupi non uccidono una o due pecore e ne mangiano le carni, ma ne assaltano una decina e si cibano di piccole parti di ognuna, aumentando a dismisura l’effetto dell’attacco.

Dell’accaduto sono state informate anche le autorità del villaggio walser. Ora si tratterà di recuperare le carcasse e portarle da smaltire. Un lavoro del quale nessuno vuole farsi carico.

L’ultimo avvistamento di un lupo risale a qualche giorno fa, sul versante italiano, poco lontano dalle creste che fanno da spartiacque tra l’alta Vallemaggia e la Valle Formazza.

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