Locarnese

Pretorio di Locarno, scelto il progetto di ristrutturazione

Il via ai lavori, che dureranno quasi tre anni, è previsto all’inizio del 2025. Investimento complessivo: 35 milioni di franchi

La facciata ritroverà splendore
(Bardelli Architetti associati | rendering by the image guy)
27 maggio 2022
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Importante passo avanti verso la ristrutturazione del Palazzo del Pretorio di Locarno. Il Consiglio di Stato, per il tramite del Dipartimento delle finanze e dell’economia (Dfe) e del Dipartimento delle istituzioni (Di), informa che il progetto denominato "516101925", presentato dal gruppo interdisciplinare rappresentato dallo studio Bardelli Architetti associati di Locarno, si è aggiudicato il concorso.

Nel mese di marzo 2019 il Gran Consiglio ha approvato un credito di 3,87 milioni di franchi per le procedure di concorso e progettazione della ristrutturazione del Pretorio di Locarno, edificio inserito nell’elenco dei beni culturali d’interesse cantonale. Per il restauro è previsto un investimento complessivo di circa 35 milioni di franchi. Si prevede l’avvio del cantiere all’inizio del 2025 e la consegna al pubblico entro la fine del 2027. Gli spazi così rinnovati accoglieranno nuovamente le Preture di Locarno Città e Campagna, la Polizia Giudiziaria e la Gendarmeria.

Per individuare gli autori del progetto di restauro è stato indetto un concorso di progettazione organizzato e diretto dalla Sezione della logistica del Dipartimento delle finanze e dell’economia (Dfe).

Il concorso è stato pubblicato il 20 luglio scorso e delle 17 candidature pervenute la giuria ha selezionato e ammesso 12 gruppi alla successiva fase di concorso. Alla fine del mese di aprile è stato consegnato il rapporto finale e decretato quale vincitore il progetto 516101925, presentato dal gruppo interdisciplinare rappresentato dallo studio Bardelli Architetti associati di Locarno e composto dagli studi Ingegneria Sciarini Sa di Vira Gambarogno (ingegneria civile), Zocchetti Sa di Lugano (ingegneria impianti Rvcs), Scherler Sa di Breganzona (ingegneria impianti elettrotecnici), Ecocontrol Sa di Locarno (fisica ed energia della costruzione), Tea engineering Sagl di Melano (sicurezza antincendio).

"Il progetto – indica il Consiglio di Stato in una nota ai media – è stato scelto all’unanimità dalla giuria in quanto affronta il tema in modo concreto, sobrio e razionale rispondendo in modo corretto ai molti vincoli posti per il rinnovamento del Pretorio e in particolare a quelli stabiliti dai principi della conservazione. Il progetto 516101925 propone un approccio conservativo in grado di valorizzare gli spazi, gli elementi caratterizzanti e le qualità ancora presenti nell’edificio particolarmente rappresentativo della sua epoca. L’intervento misurato prevede di mantenere la tipologia distributiva e gli ambienti originali del Pretorio. Risponde al connubio tra le esigenze tecniche e funzionali contemporanee ponendo particolare attenzione nel restauro degli elementi qualificanti interni ancora conservati, quali l’atrio d’entrata e lo scalone monumentale. Con interventi mirati si propone anche di recuperare la qualità degli ambienti andata persa nel corso del tempo, con particolare riferimento alla sala del Patto di Locarno, oltre che a preservare le qualità intrinseche dell’edificio. Dal punto di vista della sostenibilità le proposte materiche si proiettano verso soluzioni con un basso indice di energia grigia che consentono di raggiungere una buona efficienza energetica complessiva. A livello finanziario, il progetto rispetta le previsioni definite dalla committenza".

Per quanto riguarda gli altri partecipanti, al secondo posto si è classificato il progetto "Tra le pieghe" del gruppo interdisciplinare coordinato dallo studio architetti Baserga Nicola e Mozzetti Christian Snc di Muralto mentre al terzo il progetto "Quartiere Nuovo" del gruppo interdisciplinare capitanato dallo studio Dürisch + Nolli Architetti di Massagno.

Tutti i progetti saranno esposti al pubblico presso il Pretorio di Locarno e l’inaugurazione dell’esposizione, alla presenza dei consiglieri di Stato Christian Vitta e Norman Gobbi, è prevista martedì 7 giugno, alle 16.30.

L’esposizione rimarrà aperta al pubblico da martedì 7 a martedì 21 giugno (escluso festivi infrasettimanali), dalle 8.30 alle 12 e dalle 13.30 alle 17.

Un Palazzo ricco di storia

Il Palazzo del Pretorio fu commissionato dal Cantone Ticino all’architetto Ferdinando Bernasconi nel 1908 e fu inaugurato due anni più tardi. Venne poi ampliato negli anni Trenta, si tratta del primo edificio pubblico e monumentale sorto nel Quartiere Nuovo di Locarno. Voluto e costruito dal governo di un giovane Cantone – che da poco aveva festeggiato i cent’anni dalla sua costituzione e che cercava, nel clima euforico della Belle Époque, di modernizzare e consolidare la presenza dell’amministrazione pubblica sul territorio – è un esempio integro e assai significativo di edilizia pubblica d’inizio Novecento. Dal punto di vista costruttivo coniuga elegantemente un apparato architettonico esterno neoclassicista con la funzionalità e modernità degli interni e delle soluzioni costruttive. Il palazzo è anche ricordato per aver ospitato, nella grande aula penale, gli Accordi di Locarno elaborati durante la Conferenza di Pace tenuta a Locarno dal 5 al 16 ottobre 1925.

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