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A2-A13, Sommaruga risponde. Ma il Ppd resta perplesso...

La consigliera federale sul progetto dei semafori intelligenti: ‘Non è equiparabile a quello bocciato dai ticinesi nel 2019’

Ustra alla ricerca di soluzioni
(Ti-Press)
5 aprile 2022
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Un impianto "molto diverso da quello rifiutato dalla popolazione ticinese alle urne nel 2019". Sulla strada che collega Locarnese e Bellinzonese (A2-A13) l’intervento previsto dall’Ustra (Ufficio federale delle strade), con l’introduzione dei semafori intelligenti, non è paragonabile a quello proposto a suo tempo dal Dipartimento del territorio ticinese, poi bocciato dal popolo. A dirlo è la consigliera federale Simonetta Sommaruga, a capo del Datec, che nei giorni scorsi ha risposto alla lettera aperta inviatale dal Comitato distrettuale Locarnese del Ppd.

La preoccupazione del comitato, lo ricordiamo, era che la volontà popolare dei ticinesi, espressa solo tre anni fa alle urne, non fosse rispettata. "Tenuto conto che i due progetti non sono equiparabili – spiega Sommaruga –, non ritengo che questo agire rappresenti una mancanza di rispetto verso la popolazione ticinese che si è espressa democraticamente contro il progetto elaborato a suo tempo dal Canton Ticino. L’impegno di voler trovare una soluzione adeguata per rimediare a una situazione viaria del tutto insoddisfacente, prende in considerazione le legittime esigenze dell’utenza e di chi vive nella regione".

La direttrice del Datec ricorda pure che l’inserimento del progetto A2-A13 (che passerà in massima parte in galleria) nel programma strategico Prostra con orizzonte 2040 è stato accolto "con grande soddisfazione dalle autorità ticinesi e permette finalmente di pianificare il futuro del progetto con una certa serenità", specifica ancora Sommaruga.

In vista comunque della lontana scadenza, l’Ustra ha esaminato la situazione attuale in cerca di soluzioni. In sostanza, ribadisce la consigliera federale, importanti interventi fisici sulla strada, con costi e tempi lunghi, non si giustificano; tanto più che in futuro l’arteria verrà declassata. Ragion per cui verrà sviluppato "un sistema intelligente e innovativo di gestione del traffico, in grado di sfruttare al meglio le capacità residue dell’infrastruttura esistente". Il comparto considerato si estenderà dallo svincolo autostradale di Bellinzona fino al nodo di Quartino e "prenderà in considerazione le proiezioni del traffico aggiornate al potenziamento dei trasporti pubblici con la messa in servizio della galleria di base del Monte Ceneri. Inoltre verrà posta maggiore attenzione al traffico lento e alla sua sicurezza".

Perplessità del comitato distrettuale del Ppd

Alla risposta di Sommaruga, replica il comitato distrettuale del Ppd locarnese. Ecco alcune considerazioni pervenuteci per bocca del presidente Marco Calzascia: «Nel testo in votazione cantonale nel 2019 si parlava di "sostituzione di 3 rotonde (tra Quartino e Contone) con impianti semaforici di ultima generazione, per una gestione dinamica e stabile del traffico, con fasi di semaforo verde di lunga durata in favore della strada principale". Ustra già all’epoca a quanto pare aveva partecipato ai gruppi tecnici di lavoro».

«Ora, Sommaruga e Ustra dicono che questo nuovo progetto ha un sistema di gestione del traffico intelligente e innovativo, con un impianto molto diverso da quello rifiutato dal popolo ticinese nel 2019. Inoltre specifica che il comparto è più esteso (già da Camorino). Si tratterebbe veramente di capire quali siano le così nette differenze tra il progetto elaborato alcuni anni fa dal Dipartimento del territorio (3 anni fa, non 20) e quello attuale dell’Ustra. Ci risulta che già allora Claudio Zali, direttore del Dt, affermava che i semafori previsti sarebbero stati di ultima generazione e intelligenti. Ma quelli di adesso sembra siano talmente differenti da non essere addirittura equiparabili. Appena il nuovo progetto sarà disponibile a tutti, bisognerà capire chi non ce la sta raccontando giusta. O l’Ustra e, di riflesso, la consigliera federale Sommaruga esagerano adesso con le loro promesse, oppure il Dt (con i suoi ingegneri del traffico) ci ha mandati fuori strada tre anni fa».

De profundis per la ‘panoramica’

"Non risulta necessario studiare ulteriori varianti di progetto". È questa la risposta del Consiglio di Stato ticinese a una mozione presentata il 20 settembre 2021 dal granconsigliere Giancarlo Seitz (Lega dei ticinesi) e intitolata "Collegamento viario A2-A13. Urgenza di proporre la Panoramica 51/73: tracciato già accettato dal popolo in votazione ai tempi della V95/V98 (progetto già conosciuto sia a Bellinzona che all’Ustra a Berna)".

Il governo ha esaminato la mozione, ma non ritiene necessario rispolverare altre varianti, quando quella che Berna intende portare avanti sta procedendo sulla sua via: "Il Progetto generale del collegamento stradale A2-A13 prevede la realizzazione di un nuovo tracciato autostradale tra l’agglomerato del Bellinzonese e quello del Locarnese, con l’obiettivo di migliorare le condizioni della mobilità e della sicurezza della circolazione nel Piano di Magadino". Il nuovo collegamento sarà lungo 11 chilometri, otto dei quali in galleria. Previsti 4 svincoli autostradali, di cui due completi alle estremità ovest ed est, rispettivamente Riazzino e Bellinzona Sud, e due semi-svincoli intermedi a Quartino e Sant’Antonino, con entrate e uscite in direzione di Bellinzona.

"Con la messa in esercizio del collegamento veloce A2-A13 la rete viaria del Piano di Magadino, in particolare gli assi di sponda destra e sinistra, beneficeranno di una tangibile riduzione dei volumi di traffico, permettendo la riqualifica e il declassamento della rete esistente delle strade cantonali". Inoltre sono previsti importanti compensi ecologico-ambientali e risanamenti, che saranno eseguiti con il progetto (per un investimento di circa 30 milioni).

I tempi di costruzione per la realizzazione del collegamento A2-A13 sono di otto anni, mentre il costo complessivo delle opere è stimato a un miliardo e 456 milioni di franchi. L’arteria è entrata a far parte della rete nazionale nel 2020 e lo scorso mese di gennaio il Consiglio federale ha deciso d’includere il progetto nel pacchetto di misure contemplate dal Programma di sviluppo strategico delle strade nazionali, con orizzonte realizzativo 2040. Insomma, il dado è tratto e altre varianti, stando al Cantone, non hanno più chance di rientrare in gioco.

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