Locarnese

Ticinesi a Londra: da Shakespeare al seme dell’integrazione

Il 148° dalla fondazione dell’Unione Ticinese nel Regno Unito festeggiato con la proiezione del documentario locarnese ‘Un palco per la vita’

Emilie Martinoni Hoogenboom nel suo contesto londinese
10 febbraio 2022
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Cultura, emigrazione, integrazione e beneficenza. Ma anche il curioso caso di tre personalità di Minusio che si incontrano a distanza e si “riconoscono” nel segno dell’attaccamento al territorio; quello di origine e non solo.

È stato un evento dalle molte implicazioni, quello tenutosi con “base” a Londra sabato sera, 5 febbraio, e che ha avuto ramificazioni internazionali, fino a toccare il Locarnese. A Londra, la locale Unione Ticinese (sezione della Pro Ticino nel Regno Unito) ha festeggiato il 148° anniversario della sua fondazione. E lo ha fatto sotto la “regia” di Emilie Martinoni Hoogenboom, di Minusio, emigrata 14 anni fa dalla Svizzera in Inghilterra, dove svolge la professione di medico anestesista e regge la presidenza dell’Unione Ticinese, organismo che riunisce gli svizzero-italiani residenti nel Regno Unito, i loro discendenti «e chiunque senta un’affinità verso il Ticino, mantenendone vivo lo spirito, la cultura e le tradizioni», come spiega alla ‘Regione’ la stessa Martinoni Hoogenboom.

Di Minusio sono anche Lorenzo Pomari e Paolo Vandoni, i registi di “Un palco per la vita”, il documentario che, raccontando storie di immigrati in Ticino, parla di integrazione tramite il teatro, guarda caso nel segno di Shakespeare, il più grande drammaturgo di sempre, genio britannico nato e vissuto a Stratford-upon-Avon. “Un palco per la vita” – che oltre a Vandoni e Pomari vede Etienne Del Biaggio al montaggio e Fabio “Mago” Martino alle musiche – è stato scelto dall’Unione Ticinese quale proposta culturale ufficiale per il giubileo. Il film illustra i cammini esistenziali e artistici di persone giunte in Ticino in tempi e modalità diverse, e che nel teatro hanno trovato un’opportunità di integrazione e di crescita personale. I protagonisti sono Miguel Angel Cienfuegos, direttore artistico della Compagnia Teatro Paravento di Locarno, esiliatosi dal Cile dopo il colpo di Stato di Augusto Pinochet; Seid Ali, giovane eritreo giunto da solo, ancora minorenne, in gommone in Sicilia (e poi trasferito in Ticino) dopo aver attraversato il deserto del Sahara soffrendo fame e sete; e Ludovico Franscini, ticinesissimo, di Minusio anch’egli, la cui vicenda umana è invece testimonianza di come l’arte teatrale possa essere impagabile strumento di crescita e maturazione.

L’intervento dell’ambasciatore svizzero

Alla proiezione online del documentario – recentemente selezionato a Castellinaria 2021 – hanno assistito la vicepresidentessa di Pro Ticino Manuela Bechtiger-Salvadè, la delegata degli svizzeri all’estero Loredana Guetg-Wyatt e, presenza oltremodo significativa, l’ambasciatore svizzero nel Regno Unito, Markus Leitner, che nella sua introduzione ha sottolineato l’importanza di una rappresentanza ticinese oltre Manica. Unitamente a queste personalità, erano collegati oltre 60 ticinesi da tutto il Regno Unito, dagli Stati Uniti e dall’Italia, oltre a Lorenzo Pomari dal Ticino per introdurre il film.

«La scelta di proporre il toccante film documentario “Un palco per la vita” non è stata casuale – nota Emilie Martinoni Hoogenboom – perché permette di tracciare molti paralleli tra la realtà degli emigranti ticinesi di allora verso nuove mete e quella degli emigranti verso il Ticino al giorno d’oggi, e di scambiare così storie di integrazione e sviluppo personale. Il pubblico presente in modalità virtuale è stato molto colpito dalle storie, dalle immagini e dalla musica, che hanno aperto una prospettiva diversa e mostrato lati del nostro cantone poco conosciuti, mettendo in luce la tenacia e l’impegno dei protagonisti, non solo nelle loro prestazioni sul palcoscenico, ma pure nella loro vita personale. Il film descrive anche l’importante lavoro effettuato da organizzazioni come il Tavolino Magico e la Croce Rossa». Da sottolineare il gesto dell’Unione Ticinese, che proprio in relazione a quanto emerge dal documentario ha avviato fra i compatrioti all’estero una raccolta fondi per sostenere il Tavolino Magico.

‘Punto di riferimento e forum d’incontro’

Fondata nel 1854 come società di mutuo soccorso a sostegno degli emigranti giunti oltre Manica, l’Unione Ticinese è dunque un punto di riferimento fondamentale per chi, nel Regno Unito, ha radici ticinesi, e offre nel contempo un forum di incontro e scambio culturale sotto il doppio cappello della Pro Ticino e della “Federation of the Swiss Societies in the Uk”, che raggruppa le società e i club svizzeri nel Regno Unito (https://utlondon.org).

Il 148° dalla fondazione è stato anche l’occasione per lanciare uno sguardo al prossimo futuro, segnato nel 2024 dal giubileo dei 150 anni. Giubileo che, fra altri numerosi eventi in programma, vedrà i delegati della Pro Ticino riunirsi a Londra per l’annuale assemblea.

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