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Someo-Cevio, ex ferrovia recuperata a uso ciclistico

In Vallemaggia è entrata nel vivo la realizzazione degli ultimi tre lotti della pista per le biciclette tra Locarno e Bignasco. Consegna nel 2024

((Foto Emanuele))
25 giugno 2021
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Sono iniziati nelle scorse settimane, tra Visletto e Cevio, i lavori di messa in conformità del vecchio ponte della ferrovia Valmaggina, da decenni in disuso (più precisamente dal 1965, quando il trenino compì l’ultima corsa, condannato dal boom dell’automobile), che rinascerà, una volta concluse le modifiche, come attraversamento del corso d’acqua per ciclisti e pedoni.

Il manufatto sulla Maggia è parte integrante del raccordo ancora mancante della pista ciclabile Locarno-Bignasco: quello tra Cevio e Someo, che nei prossimi anni, a tappe, verrà completato, come ci ha spiegato l’ingegner Patrik Rivaroli, capo Area operativa Sopraceneri del Dipartimento del territorio. Lo sarà proprio sfruttando, laddove possibile, il vecchio tracciato dei binari della Valmaggina. I circa 4,4 km in attesa degli interventi sono suddivisi in tre tronchi attualmente oggetto di progettazione.

Unire le due rive del fiume evitando il ponte delle auto

L’accesso Cevio-Visletto sarà il primo a essere ultimato, si spera entro la fine dell’anno in corso. Il ponte, con i suoi 82 metri di lunghezza, sarà dotato di una piattabanda che consentirà il raccordo, alla stessa altezza, con la strada cantonale, di fronte al piccolo Oratorio di San Defendente. Dal momento che la visibilità in quel punto soddisfa i requisiti tecnici, l’attraversamento della cantonale per i ciclisti può avvenire “a raso” e non presenterà alcun pericolo. Sulla sponda destra, una volta attraversato il ponte in direzione del capoluogo, gli utenti percorreranno una stradina d’accesso alla cava Bettazza Graniti Sa dotata di apposito asfalto e bordure, per poi proseguire verso Bignasco.

Il tratto seguente è quello che separa il Ristorante Soladino (Riveo) dal posteggio della cascata di Someo posto in fondo alla tirata, prima della doppia curva. In questo momento è in corso la procedura di appalto dei lavori, che dovrebbero poter iniziare a settembre e venir eseguiti nel corso del 2022.

Rimarrà poi, a quel punto, solamente l’ultimo tratto, tra il posteggio in questione e il Garage Mattei, per il quale la progettazione è in corso; il via ai lavori, secondo la tabella di marcia del Cantone, nell’autunno del 2022. Consegna dell’opera a cavallo tra il 2023 e il 2024. Anche in questo caso, nel limite del possibile la ciclopista verrà ricavata sfruttando il vecchio tracciato del treno ove in passato sferragliavano i convogli (in alcuni punti si dovrà invece spostare leggermente la carreggiata delle auto a valle). Quest’ultimo intervento sarà, come detto, quello conclusivo.

Un virtuoso esempio di ‘reimpiego’ in chiave ecologica

Perché da quel giorno in poi la ciclopista della Vallemaggia (che fa parte dell’itinerario cantonale), da Ponte Brolla a Bignasco (25 km) sarà ultimata e correrà su un sedime costruito, per diversi chilometri, per i treni, ma che adesso ha tutto il suo fascino e la sua bellezza per gli amanti delle due ruote. Di che elevare l’opera al rango di prezioso reperto di “archeologia industriale”. Un virtuoso esempio di economia circolare, di reimpiego in chiave “green” di un tracciato ferroviario che modifica la sua originaria funzione conservandone alcune missioni, come la valorizzazione del territorio attraversato, stavolta in chiave di mobilità turistica sostenibile. Per quanto riguarda i costi dei tre tratti mancanti, si aggirano sui 9,5 milioni di franchi (a preventivo).

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