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L'Appello: il rapinatore di Orselina sarà espulso

Inascoltate dalla Corte locarnese le richieste avanzate a processo sia dall'accusa, sia dalla difesa

La giustizia a volte sorprende
(Ti-Press)
21 maggio 2021
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Il rapinatore di Orselina sarà espulso. Il dispositivo della sentenza, per certi versi sorprendente, è stato intimato oggi alle parti dalla Corte di Appello presieduta dalla giudice Giovanna Roggero-Will. Le motivazioni ancora non si conoscono: arriveranno in seguito.

Sorprendente, si diceva, perchè in occasione del dibattimento di seconda istanza, mercoledì, sia l'accusa (pp Margherita Lanzillo), sia la difesa (avvocato Luca Marcellini) si erano pronunciate per l'opportunità di togliere la misura dell'allontanamento, per 7 anni, dal territorio svizzero, inflitta dalle Criminali unitamente ad una pena di 3 anni e 6 mesi di detenzione (sospesa).

Questo per almeno due validi motivi: il primo riguarda la necessità di continuare, in Ticino, un trattamento stazionario che permetta all'imputato di rimettersi in carreggiata dopo aver sofferto di una profonda depressione ed essersi perso, di conseguenza, nell'abuso di alcool (ed è proprio questo mix che lo aveva portato ad aggredire e derubare un'anziana nei boschi soprastanti la Clinica Santa Croce di Orselina, dove era ricoverato nel 2019); il secondo motivo è forse ancora più importante, ed è legato al prosieguo degli studi superiori del figlio. Dovendo tutta la famiglia tornare in Portogallo, per la moglie dell'imputato, e madre del ragazzo, sarà impossibile guadagnare abbastanza per far fronte alle spese di istruzione e d'alloggio a Zurigo. Difficile immaginare che a partire sarà soltanto il marito.

Viene così a cadere una soluzione oggettivamente ragionevole, che avrebbe fatto gli interessi di tutti. Anche dello Stato, che da una parte decreta la possibilità, per l'uomo, di curarsi, e dall'altro gliela nega mandandolo in un contesto che ben difficilmente potrà garantirgli la protezione e l'aiuto di cui gode in Svizzera. 

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