Locarnese

Per la ‘nuova’ Piazza Grande, i ciottoli dal mondo

Nel grande progetto di sistemazione degli spazi pubblici del centro urbano potrebbe rientrare quello artistico, geniale, chiamato ‘Agorà Mundi’

Attilio Wismer al lavoro in Piazza Grande
13 aprile 2021
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Un’idea già ramificata, concreta, che ne incontra un’altra nascente ma già fatta propria dalla Città di Locarno, e che verrà idealmente consegnata al Municipio scelto il 18 aprile alle urne. Se c’è un momento propizio affinché le due idee si incrocino, e possano entrare in comunione, è proprio questo.

Partiamo dalla seconda: è il concetto vincente presentato nell’ambito del concorso per la sistemazione degli spazi pubblici del centro urbano. Il progetto è la “Nouvelle belle époque” immaginata dalla comunità di lavoro studio WE architetti, Pool Architekten, Guscetti studio d’architettura, Rotzler.Land e Linea landscape architecture. Fra i punti cardine di questa visione, che abbraccia complessivamente 43 ettari di territorio urbano, ve n’è uno significativo e localmente molto sentito: il mantenimento, in Piazza Grande, della pavimentazione in ciottoli. Andrà rifatta la sottostruttura (vetusta), l’acciottolato sarà conseguentemente di certo rimosso, ma altrettanto sicuramente verrà poi riposizionato. Nella comunità di lavoro della “Nouvelle belle époque” (come del resto anche nelle altre partecipanti al concorso) l’importanza di valorizzare lo storico pavimento di Piazza Grande non è sfuggita; e di riflesso non è sfuggita al Municipio l’occasione di confermare con entusiasmo questa scelta votata alla continuità.

Entra qui in scena l’altra idea, che è poi la prima in ordine di tempo; parliamo di un’idea “povera”, per costi e mezzi, ma assolutamente geniale, portata avanti ormai da quasi 10 anni dal suo promotore, Attilio Wismer, ma finora colpevolmente passata sotto traccia, almeno a livello istituzionale. Parliamo di “Agorà Mundi” (in rete, www.agoramundi.ch), ovvero “la Piazza del Mondo”, che proprio dentro il perimetro di Piazza Grande si sta sviluppando dalla lontana notte di Natale del 2012, e nei ciottoli trova i suoi solidi protagonisti. Cos’è “Agorà Mundi”? È l’integrazione, fra i sassi autoctoni della Piazza, di consimili provenienti da fuori.

Centosedici sono già lì

Ad oggi, osservando l’acciottolato, non balzeranno all’occhio – ma ci sono – 116 ciottoli che parenti, amici e conoscenti di Wismer hanno importato a Locarno da ogni angolo del mondo. La lista è lunga e volendo tracciare una linea retta fra i vari Paesi già coinvolti nel corso degli anni si darebbe vita ad un intrico di percorsi: Scozia, Turchia, India, Cina, Bali, Romania, Mar Nero, Nord America. Ma anche Finlandia, Spagna, Iraq, Indonesia, Australia, Siria, Israele, Marocco e Thailandia. Centosedici ciottoli diversi, ma fondamentalmente uguali a quelli di Piazza Grande. Perché dove si creava un buco, Wismer, con tanto di permesso municipale, era lì a riempirlo con un sasso dal volume adatto; dove, nella grande tela dell’acciottolato, emergeva un’imperfezione, Wismer interveniva per tesserne la riparazione. Se gli si chiede dove siano, tutti i nuovi ciottoli, l’architetto e artista non lo sa: «Puoi interrogarli tutti, ma lo straniero non lo trovi. Perchè c’è stata, appunto, integrazione». Ed è proprio questo, il concetto che sta alla base del “progetto concettuale”, come l’ha sempre definito Wismer: ciottoli locali e stranieri danno assieme un segno di internazionalità permanente alla Piazza Grande. E raccontano una miriade di storie: di un sasso scozzese sappiamo che proviene dal campo di battaglia in cui sono stati sconfitti gli inglesi; di quello messicano, che nella postazione originaria c’era un’iguana in meditazione; di uno dei ciottoli americani, che ha fatto per anni da fermaporta in una casa del Connecticut.

I primi 62, fotografati da Stefano Spinelli, con le loro storie, sono censiti in una bella pubblicazione stampata da Casagrande nel 2015. Presentandola, il filosofo Fabio Merlini era stato curiosamente il più concreto di tutti, aggiungendo ai meriti concettuali un vantaggio non di poco conto: il lavoro di cesellatura degli spazi svolto da Wismer traduce «un’attenzione premurosa nei confronti dello spazio pubblico; il che è in controtendenza rispetto alla triste estetica imperante di oggi». Parole di 6 anni fa, che il tempo trascorso non ha fatto che rafforzare.

Il primo, fatidico inciampo

Del primo “impianto” abbiamo già detto: Natale 2012, un sasso proveniente dal Bhutan va a rattoppare lo spazio lasciato vuoto da un ciottolo in cui lo stesso Wismer, passeggiando in centro, era inciampato. Tutti gli altri sono arrivati negli anni successivi. E continuano ad arrivare. È Wismer che da 2-3 anni si è fermato. «L’idea è sempre piaciuta molto a tutte le persone con cui ne parlavo poiché abbraccia temi come migrazione, integrazione, memoria. Ma non c’è mai stata la scintilla giusta affinché venisse debitamente presentata, magari con una cartellonistica, e un rimando alle immagini dei singoli ciottoli raccolti, a chi arriva in Piazza Grande». Sarebbe, appunto, bastato un cartello: “Qui c’è Agorà Mundi e gli scopi sono questi”. «Ora – prosegue Wismer – con il concorso per la sistemazione degli spazi pubblici, e la conferma dell’acciottolato per Piazza Grande, si è riacceso in me il fuoco, e con esso la speranza che nel grande progetto riguardante anche il grande spazio in centro possa rientrare anche il mio, che nulla toglierebbe e nulla richiederebbe all’altro, ma molto porterebbe a livello simbolico, concettuale e anche, perchè no?, turistico».

“Agorà Mundi” ha insomma un potenziale enorme, a saperlo sfruttare come si deve. Basti ricordare che una categoria di ciottoli riguarda quelli provenienti da città di cinema come Hollywood, Roma, Soletta e Berlino, per dirne alcuni. Il solo fatto che vengano ad abitare a Locarno, altra città di cinema, è fortemente suggestivo e apre una miriade di altre strade.

Se, e come, “Agorà Mundi” riuscirà ad affrancarsi dal suo inconcepibile semi-anonimato, lo dirà il prossimo futuro. Per ora, un’apertura significativa giunge da Bruno Buzzini, che del concorso per la sistemazione degli spazi pubblici è il referente e il responsabile per il Municipio di Locarno: «Non vedo alcuna controindicazione. Anzi, considero “Agorà Mundi” un progetto molto interessante dal punto di vista culturale e turistico. Andrà presentato al prossimo Municipio, poi mi impegnerò personalmente affinché ottenga l’attenzione e la visibilità che merita».

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