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Notti insonni a Muralto: la ‘movida’ è tornata

Si alzano le temperature e riappaiono gli assembramenti sul lungolago. L'albergatore Brunner: “A turisti e infermieri cosa diciamo?”

28 febbraio 2021
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Un “videoreportage“ di 4 minuti, girato alle 6 del mattino di sabato, per mostrare lo scempio dell'ennesima notte brava sul lungolago di Muralto, e per testimoniare lo sconcerto di un albergatore di fronte ad una situazione che appare senza via d'uscita. Nel video la passeggiata è buia e deserta, ma si vedono bottiglie abbandonate o rotte ovunque, cestini traboccanti e chili di rifiuti riversati a terra.

Anche al telefono, poche ore dopo, la voce di Fernando Brunner, albergatore di Muralto, traduce la notte praticamente insonne. «Ero fuori alle tre e mezzo – dice – poi ancora alla cinque. Ma non c'era verso di farsi capire». Chi doveva capirlo erano i ragazzi della “movida” muraltese: giovani, in gruppi ognuno di 15-20 elementi, impegnati a far festa. 

«Il problema dell'anno scorso è tornato a riproporsi – dice Brunner alla “Regione” –. Nelle notti del fine settimana ritroviamo assembramenti, musica ad altissimo volume, auto che arrivano e ripartono, schiamazzi a tutto andare. Poi, se provi a farli ragionare, rischi anche che ti mandino a quel paese». Quello di cui parla l'albergatore è appunto il contesto delle notti sul lungolago muraltese in un periodo di bar e locali chiusi. Non avendo alternative, e volendosi incontrare, i ragazzi si ritrovano sul “quai” e in pratica lo occupano tutto, dal debarcadero al Burbaglio. «Formano capannelli, assembramenti, poi è chiaro che se sono insieme non stanno in silenzio, perchè i toni di voce sono accesi e facilmente trascendono in schiamazzi. L'alcool e gli spinelli abbondano, i cestini dei rifiuti traboccano. Così la situazione sul lungolago diventa ingestibile e, dal punto di vista dei residenti e dei turisti, assolutamente inaccettabile».

Dal punto di vista di Brunner, il problema è duplice: «Da una parte abbiamo l'albergo Lago Maggiore, riaperto il 12 febbraio, che in questo momento è praticamente al completo. Dall'altra c'è il Geranio, nel quale ospitiamo una decina di infermieri della Carità. Non c'è verso di dormire tanto per gli uni, quanto per gli altri. Io, come albergatore, altro non posso fare se non scendere in strada e tentare una mediazione con questi giovani, ma la situazione è complicata: o rispondono malamente, oppure si defilano per poi subito tornare a raggrupparsi. Aggiungo che non condanno la voglia di stare assieme, perchè con i “lockdown” è del tutto normale sentire l'esigenza di socializzare; ma farlo in questo modo soffoca i diritti di chi di notte chiede tranquillità».

 

Canziani: ‘Anticiperemo le ronde private’

E in tal senso non ha niente da obiettare Renato Canziani, capodicastero Sicurezza a Muralto. Che si ritrova con la pepa tencia in mano e ben poche soluzioni da suggerire. «La situazione è chiara a tutti. Premetto che le chiusure hanno colpito tutti duramente. I primi sono i giovani, che hanno bisogno di socializzare. Muralto ha un lungolago attrattivo, ed ecco che gli assembramenti si formano automaticamente. Comprensibile; ma ovviamente sbagliato, quando parliamo di eccessi, perchè la passeggiata è per definizione un luogo di pace di tranquillità, e a maggior ragione deve esserlo di notte. Il Comune lo sa bene e viste le temperature miti di queste notti dovrà anticipare sin da subito quello che era intenzionato a fare a partire da marzo». Ovverosia ronde notturne di agenti di sicurezza privati. «Già l'anno scorso abbiano finanziato questo genere di controlli, perchè i diritti di chi chiede giustamente tranquillità notturna vanno tutelati. Ma Muralto da solo può arrivare fino a un certo punto, e il discorso è chiaramente regionale. Sul lungolago arrivano ragazzi dalla Vallemaggia fino a Riazzino, per dire dell'ampiezza del bacino. Quindi tutti i Comuni insieme devono elaborare delle soluzioni. Noi di Muralto vedremo dove possiamo arrivare in base ai Regolamenti e alle Ordinanze, ma non vorremmo ripetere l'esperienza di Locarno, che ha vietato il consumo di alcool in determinate zone e poi si è accorta che non poteva farlo...». 

Canziani parla di videosorveglianza e di «strumenti legali da valutare per applicare misure sostenibili», ma auspica anche «una presa di coscienza da parte di quegli stessi giovani e del loro contesto. Con questo intendo prima di tutto le famiglie, che lasciano andare in giro i loro figli, spesso minorenni, fino alle 5 del mattino. Immagino che con una maggioranza si riesca a discutere, ma c'è anche una minoranza di maleducati con cui ogni parola è di troppo e lo scontro è dietro l'angolo. A questo proposito dico anche che dev'esserci una misura nell'intervento di polizia o di agenti di sicurezza privati. Sì, devo ammettere che la situazione è di difficile gestione».

L'albergo-orinatoio e la rissa

Domenica mattina un'altra notte è passata, «un po' meglio di quella precedente, ma grazie ai Pro Segur pagati da noi», dice Brunner. Il rapporto d'attività parla di due interventi principali: uno per bloccare “tanti ragazzi che volevano orinare vicino all'albergo” e un altro, verso mezzanotte, per evitare che scoppiasse una rissa fra due nutriti gruppi di giovani. In questo caso si è reso necessario anche l'intervento della polizia. Sempre durante la notte, il portiere dell'albergo Lago Maggiore è stato minacciato mentre controllava le porte sul retro. La calma è tornata solo verso le 2.30.

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