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Scuole al Burio, riuscito il doppio referendum

Lega-Udc e Alternativa Gordola, che sono contro il risanamento, chiedono la chiamata al voto il 7 marzo, con le federali

Le scuole elementari al Burio
(Ti-Press)
13 gennaio 2021
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È formalmente riuscita, la doppia domanda di referendum lanciata a Gordola dai gruppi Lega-Udc e Alternativa Gordola contro i crediti per il risanamento della scuole comunali al Burio. La popolazione sarà quindi chiamata ad esprimersi alle urne e lo farà riguardo i 3,8 milioni di franchi concessi dal Consiglio comunale per la prima tappa di risanamento della palestra (563 le firme raccolte contro le 482 necessarie) e i 195mila franchi per un ulteriore finanziamento dei costi di progettazione (542 firme).

Il risultato, come considera il presidente del gruppo Lega-Udc, Alessandro Gnesa, «è andato ben oltre le più rosee aspettative. Su questa base guardiamo con fiducia al voto popolare sulla scuola e ci chiediamo, vista l’urgenza e il degrado da sempre sbandierata dai sostenitori del risanamento, come mai si è tergiversato ancora nell’ufficializzare la riuscita del referendum».

Lega e Udc chiedono che «la data della votazione sia il prima possibile. Ottimale sarebbe in concomitanza con le votazioni federali del 7 marzo 2021. Questo con lo scopo di non perdere ulteriore tempo, a dimostrazione che Lega-Udc, contrariamente a quanto vogliono far credere Plr e Ppd, vuole contribuire in modo deciso a risolvere una situazione che è ormai diventata imbarazzante; altro che gioco dell’oca».

‘Risanare non accontenterebbe nessuno’

Dal numero di firme raccolto «è lampante che risanare il Burio crea molte, troppe perplessità e non farà contento nessuno». Ppd e Plr, secondo Gnesa, «hanno cercato di camuffare le loro diverse visioni sul risanamento per non far perdere la faccia a nessuno, ma se in 12 anni non hanno nemmeno trovato un’intesa per risanare la piscina, possiamo credere che riescano a risanare la scuola per la modica cifra di 20 milioni, e il tutto in soli 3 o 4 anni? Mettere un cappotto da 20 milioni di franchi senza risolvere il problema dell’accessibilità, dei posteggi, degli spazi esterni e dei costi di gestione altissimi che una scuola come il Burio genera a livello di manutenzione (pensiamo solo alla pulizia delle innumerevoli scale e corridoi come pure alla manutenzione delle infinite aiuole) ha un senso?». E ancora: «La logistica del cantiere, la presenza molto probabile di amianto, il rumore, gli inevitabili imprevisti e i conseguenti ritardi quali conseguenze avranno sull’insegnamento e i costi?».

L'accusa, nota Gnesa, è che «l'alternativa al risanamento è un foglio bianco ancora completamente da scrivere. Certo, ciò però permetterà di partire da un nuovo concetto, che vede al centro una struttura a misura di bambino, realizzata secondo i nuovi standard, con preventivi senza sorprese ed economicamente sostenibile sul lungo termine».

 

Nel dettaglio tecnico di una nuova costruzione, «una Scuola elementare per Gordola con 2 sezioni per la scuola dell’infanzia, mensa, palestra eccetera richiede circa 5'500 metri quadrati di superficie complessiva, che se messa su due piani corrispondono a circa 2'750 metri quadrati per piano e 3'500 di spazio verde. Il nuovo quartiere Santa Maria prevede una superficie di edificato (Sul) di circa 50mila metri quadrati e 15mila metri quadrati di spazio verde pubblico. Non potrebbe essere un affare anche per i futuri promotori immobiliari, una collaborazione con il Comune considerando lo sfitto che gira oggigiorno e il plusvalore che avrebbe sull’intero quartiere?». Questa, conclude il gruppo Lega-Udc, «è una delle tante riflessioni da considerare, ma per questo occorre ammettere di aver toppato e che oggi, gennaio 2021, il risanamento del Burio non è più sostenibile».

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