Locarnese

Ticino-Romania, un ponte lungo 25 anni

Per il giubileo di Ecer un libro di racconti di viaggio ed esperienze che nasce da un lavoro di squadra di Supsi, Spai, Coiffure Suisse e Csia

(Mauro Minozzi)
3 gennaio 2021
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La collaborazione porta conoscenza, sostegno, affetto. E anche gratitudine, come ben sa Michel Candolfi, vicedirettore della Spai di Locarno, che per i 25 anni di Ecer (Echanges culturels avec les enfants de Roumanie) si è fatto promotore di un libro commemorativo dal significativo titolo “Viaggio nel Paese delle meraviglie”. Si tratta di un'edizione bilingue – in italiano e rumeno, grazie alle traduzioni di Aliz Ducia – che racconta dei viaggi e delle esperienze dell'associazione, ricordando date e dando “corpo”, con riferimenti precisi e belle immagini, a quanto fatto in questo quarto di secolo.

La condivisione... in un taglio di capelli

Il filo rosso che lega Spai ed Ecer è l'esperienza condivisa di un prolungato gemellaggio nell'ambito della formazione dei parrucchieri. Parliamo di scambi multiculturali, iniziati 10 anni fa, che hanno visto da una parte gli allievi della Spai e dall'altra quelli di un Liceo professionale rumeno; ma non solo: dal 2003 al 2016 una ventina di studenti Supsi hanno avuto la possibilità di esercitare in Romania stage di formazione in ambito sociale.

Fondatrice, anima e presidente di Ecer è Gabriella Balemi, che con il suo comitato porta avanti l'impegno dell'associazione nel costruire ponti fra la Svizzera e la Romania. Balemi ricorda i primi passi di quest'avventura, «iniziata nei primi anni 90 recandomi in Romania, con un gruppo di Gordola, nel delicato momento di transizione che era succeduto alla caduta del regime di Ceausescu. Avevamo trovato una situazione drammatica, di disorientamento generale, in cui realtà come il traffico di minori erano all'ordine del giorno». Vi furono allora l'entrata negli orfanotrofi per raccogliere il vissuto dei giovani ospiti, conquistandone pian piano la fiducia e promuovendo attività finalizzate a valorizzarne i talenti. «Ai primi scambi fecero seguito progetti musicali come ad esempio l'orchestra dei mandolini (che si sarebbe poi esibita anche in Svizzera) e il sostegno in loco di persone competenti – ricorda Balemi –. Poi abbiamo istituito dei padrinati e promosso scolarizzazioni di livello superiore, puntando su formazione e condivisione, sempre cercando di valorizzare la cultura locale».

Balemi: ‘Le nostre gocce, messe con costanza’

Ecer è in Ticino dal '97: un lungo periodo, quello trascorso fino a oggi, in cui l'associazione «ha operato con discrezione, rispetto, calma, amicizia e capacità di condivisione. Siamo stati, credo, un modello; abbiamo messo delle gocce, con costanza e professionalità», conclude Balemi.

La prefazione del libro è stata curata da Cornelio Sommaruga, già presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa. Alla pubblicazione hanno appunto contribuito Supsi, Spai di Locarno (nel cui ambito va segnalato anche l'impegno profuso dall'ex direttore Claudio Zaninetti) e Coiffure Suisse. La parte più creativa del libro è stata curata dagli studenti del Csia, mentre fra le immagini spiccano quelle di Mauro Minozzi.

Sul sito www.culturomania.ch è possibile sfogliare virtualmente le prime pagine del libro, che è in vendita online a 25 franchi (più 5 per la spedizione). Per ulteriori informazioni: info@culturomania.ch.

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