Locarnese

Locarnese, un riconoscimento contestato dall’Alba

L'Associazione per l'aeroporto non condivide gli apprezzamenti del Governo sul ruolo della Fondazione Bolle di Magadino.Lettera ai parlamentari.

11 novembre 2020
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Un ruolo, quello di mediatore fra le parti, riconosciutole dal Cantone ma che, a detta dell'Alba (l'Associazione Locarnese e Bellinzonese per l'Aeroporto) non le si addice. E così gli elogi alla Fondazione Bolle di Magadino contenuti nel messaggio con la richiesta di un credito di 584mila franchi per le attività di salvaguardia, valorizzazione e sorveglianza dell'area naturalistica protetta e della riserva naturale della Foce della Maggia per il periodo 2020-2023, sottoposto dal Consiglio di Stato al Gran Consiglio suonano, per i difensori dell'aerodromo cantonale, come una presa per il naso bella e buona. Al punto da innescare una reazione tradottasi in una lettera inviata a tutti i parlamentari dove vengono contestate alcune delle affermazioni riportate nel messaggio, ritenute non corrispondenti alla realtà.

‘Ma quale ruolo di mediatore?’

Ad attirare l’attenzione dell’Alba (e a mandarla su tutte le furie) è stata una delle conclusioni del documento, datato 8 luglio 2020, laddove si afferma in modo perentorio che, citiamo,“la Fondazione assume un ruolo di mediatore tra territorio, proprietari, autorità comunali, cantonali e federali permettendo di creare un buon rapporto tra la riserva e la popolazione”.

Questa affermazione - rilevano i vertici dell'Alba - “è ritenuta ingannevole in quanto, malgrado gli sforzi profusi in questi due decenni dalle Direzioni civile e militare dell’aeroporto, l’atteggiamento della Fondazione Bolle di Magadino (FBM) è stato rivolto a un costante ostruzionismo. Questa attenzione della FBM contro l’aeroporto stride con la realtà territoriale dove opera la stessa fondazione. Si ricorda infatti che l’aeroporto è presente da fine anni trenta e occupa attualmente oltre 200 collaboratori civili e militari; di chiara valenza nazionale data dal volume di attività aeree che porta l’aeroporto cantonale a essere il terzo aeroporto svizzero tra quelli senza traffico di linea. Nel comparto delle Bolle (circa 5 chilometri quadrati di superficie) vi sono pure i campeggi di Tenero e il Centro sportivo nazionale (che da soli ospitano più di 500'000 persone all’anno), i due centri sportivi comunali di Tenero e del Gambarogno, due zone artigianali, oltre all’aeroporto, per un totale di quasi 2 chilometri quadrati occupati. Tutto questo territorio è inoltre fisicamente soggetto alle immissioni foniche dalla A2/A13, da strade comunali e dalle due linee ferroviarie”.
Sempre secondo l'Alba, “questa palese difformità tra zona di protezione delle Bolle e realtà territoriale non si traduce, nell’operare della FBM, in una politica coerente, siccome solo l’aeroporto è stato costantemente oggetto di ostruzioni d’ogni tipo. Facilmente si dimentica che la sua presenza, negli anni del secondo dopoguerra ha non solo frenato ma anche bloccato l’antropizzazione della riva lago orientale del Verbano che non si sarebbe limitata a occuparne la metà nord, ma sarebbe arrivata fino a Magadino”.

‘Un continuo ostruzionismo da parte degli ecologisiti’

Su queste premesse l’ALBA snocciola una serie di situazioni dove la Fondazione ecologista “ha chiaramente preso una formale posizione di ostruzionismo: la sostituzione luci pista e mini-allungamento est della pista principale. In un comportamento tutt’altro che esemplare la FMB si rifiuta di prendere atto delle conclusioni degli studi, approfondimenti chiaramente per loro mai completi, per poi presentare formali opposizioni o far formulare da alcuni servizi del Dipartimento del Territorio preavvisi cantonali negativi. A Berna si aspettano che eventuali conflitti vengano ponderati e risolti a livello cantonale, come fanno gli altri Cantoni svizzeri. Sul progetto di miniallungamento tutti i Municipi della Regione, Locarno e Bellinzona in testa, e le due Commissioni regionali dei trasporti hanno sostenuto il progetto osteggiato dalla Fondazione e ciò stride con l’enfatica presentazione fatta dal Governo cantonale. Il Dipartimento del Territorio e la Direzione del progetto hanno dato prova di grande attenzione (forse troppa?) alla presenza delle Bolle, con una lunga serie di concessioni politiche a favore della protezione della natura. A nostro avviso il quadro descritto non è per nulla coerente che le indicazioni riportate dal redattore nelle conclusioni del messaggio”. Al momento dell'approfondimento del messaggio, l'Alba invita i granconsiglieri a tener conto di questa “bizzarra situazione”. 

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