Locarnese

Locarno, il Verbano a spasso per la città

Il lago è tornato a far capolino in alcune zone lungo la riva. La situazione per ora non preoccupa. Critica la situazione oltre confine

((Rescue Media))
4 ottobre 2020
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Il lago Maggiore è tornato a far capolino in città. Lungolago e alcune vie sono finite a mollo nel corso della notte, complice l'impressionante portata dei corsi d'acqua che, dalle valli e dal Piano di Magadino, hanno portato a un innalzamento da record del livello del Verbano. L'esondazione era prevista e ciò ha permesso di correre ai ripari e di contenere i danni e i disagi. La Polizia Comunale di Locarno già nella giornata di sabato aveva infatti chiuso alcune strade e chiesto di spostare i veicoli dai posteggi situati nelle vicinanze della riva. La situazione è tenuta sotto costante controllo.

Una crescita record che risale al 1942. Vittime oltre confine

Una crescita così rapida del lago, come quella che si è registrata nella notte tra venerdì e sabato, non si era mai vista dal 1942, dall'entrata in servizio dello sbarramento della Miorina a Sesto Calende. A spingere all'insù il livello del Verbano, passato dai 36 centimetri sopra lo zero idrometrico della Miorina di venerdì mattina alle 8 (ora in cui sono incominciate le forti perturbazioni), ai 266 centimetri di ieri pomeriggio, un forte afflusso che a lungo ha superato i 7000 metri cubi d'acqua al secondo.  Questo anche perchè la pioggia caduta ha  ha superato il record storico del 1958.

Una quantità senza precedenti che nel Verbano-Cusio-Ossola, così come in tutto il Piemonte, dove sono state registrate due vittime e numerosi danni, ha provocato diversi smottamenti che hanno interessato anche la statale 34 del Lago Maggiore e la statale 337 della Valle Vigezzo, oltre alla provinciale della Cannobina e le strada da Meis a Dissimo, frazioni di Re, poco distante dal confine di Stato di Ponte Ribellasca, e da Prestinone a Craveggia. Mezza provincia del Verbano Cusio Ossola nella notte tra venerdì e sabato è rimasta senza energia elettrica. Notevoli i danni anche a privati, come quello subito da due pastori nomadi ossolani, zio e nipote: l'esondazione a Migiandone di Ornavasso di fiume Toce, uno degli affluenti del Verbano, ha inghiottito oltre mille dei loro animali. Un'ondata improvvisa che ha travolto pecore, capre, asini e un cane. I due pastori che nei giorni scorsi erano scesi dalle montagne della Valle Anzasca sono riusciti a salvare 200 tra pecore e capre. Il più anziano dei due pastori in pochi istanti ha visto andare in fumo 50 anni di duro lavoro.

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