Locarnese

Così al Palacinema si dà nuova vita al suono

Investiti 300mila franchi per un impianto di postproduzione in una sala di proiezione. Un unicum in Svizzera e Lombardia

Studenti al lavoro sulla console
27 agosto 2020
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Un impianto di postproduzione audio inserito in una sala di proiezione del Palacinema di Locarno. La novità, realizzata con un investimento attorno ai 300mila franchi, accoglierà gli studenti del Conservatorio internazionale di scienze audiovisive (Cisa) al rientro sui banchi, previsto lunedì prossimo.

Ieri la nuova attrezzatura è stata presentata ai media dal direttore del Cisa, Domenico Lucchini, affiancato dal direttore del Palacinema Roberto Pomari e dal presidente Cisa Michele Dedini. Con loro anche Mischa Lämmler della EnjoyArena Sa (società che si occupa della gestione commerciale della struttura). L'impianto nasce dalla collaborazione tra pubblico e privato, con il sostegno del Cantone e dell'Ente regionale per lo sviluppo del Locarnese.

Scopo primo, come ha specificato Lucchini, è l'utilizzo pedagogico nella formazione di professionisti dell'audio. Ma poi potrà essere utilizzato anche da professionisti del settore, che saranno attirati a Locarno dall'unicità di tale attrezzatura. In Svizzera non ve ne sono altre inserite in un sala di proiezione e lo stesso dicasi per la Lombardia. Sulla “console” si potrà dare smalto al suono, eseguendo operazioni di “editing” (equalizzazione, creazione degli ambienti sonori, rimozione di disturbi e fruscii), “sound design” (aggiunta di suoni e rumori opportunamente confezionati e adeguati alle scene da sonorizzare) e “mix multicanale” (gestione delle molteplici piste sonore: dialoghi, effetti, musica).

L'istallazione è stata messa a punto da una ditta specializzata, la Mgm audio di Zurigo, e configurata sotto la direzione di François Musy, celebre ingegnere del suono svizzero francese, più volte insignito del premio César di categoria.

Pomari ha sottolineato come il Palacinema stia diventando «un concetto sempre più ampio, dedicato allo studio, alla ricerca e alla creazione, con tecnologie d'avanguardia. La nuova apparecchiatura indica la strada anche per il futuro». Pure Dedini ha posto l'accento sul posizionamento del Cisa nei più alti gradini della formazione audiovisiva: «L'impianto attirerà pure specialisti della filiera. Non ci sono molte altre attrezzature di tale livello inserite in una sala cinematografica».

Presente alla conferenza stampa anche Nadia Dresti, direttrice della Ticino Film Commission: «L'impianto di postproduzione audio è un'ottima carta da giocare per portare sul nostro territorio produttori. Va sicuramente promosso Oltralpe e in Lombardia». Insomma, la 'console' saprà suscitare grande interesse fra i professionisti, contribuendo a rafforzare il Palacinema come polo per la formazione audiovisiva e per gli operatori della settima arte.

Va detto che l'impianto è stata inserito in una sala di proiezione, sacrificando una quindicina di poltroncine. La strumentazione è collocata su un grande tavolo montato su binari. Quindi, nel corso delle proiezioni pubbliche, verrà coperto, chiuso e spostato, per permettere una buona visione senza ostacoli a tutti gli spettatori.

Dal punto di vista tecnico – ha specificato Riccardo Brunner, docente Cisa – l'impianto è un Avid s6, modulare, di ultima generazione, completamente personalizzabile. La configurazione adottata nella sala 3 permette di gestire la sonorizzazione di un film in surround 5.1 e, qualora lo si voglia, anche in 7.1. Il sistema permette di far immergere lo spettatore in un ambiente di realismo sonoro a 360 gradi.

 

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