Locarnese

Fine settimana nero per il Locarnese: due incidenti fatali su tre

La cronaca ha visto la morte di una 65enne annegata nel lago e di un 62enne ritrovato esanime sull'Alpe Cardada. La 48enne folgorata venerdì è fuori pericolo

Polizia sulle sponde del Verbano (foto d'archivio Ti-Press)
23 agosto 2020
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Nero è il colore del fine settimana appena trascorso nel Locarnese. Da venerdì a domenica, tre incidenti gravi hanno segnato la cronaca locale, di cui due con esito letale, ultimo in ordine di tempo la notizia del ritrovamento oggi del corpo esanime di una donna di 65 anni, annegata nel Verbano. Mentre sabato attorno alle 13, è stato trovato morto un 62enne ciclista, sull'Alpe Cardada.

Il terzo incidente, lo ricordiamo, vede coinvolta una donna tedesca di 48 anni, residente nelle Terre di Pedemonte, che venerdì sera è rimasta folgorata da una scarica elettrica, mentre stava attraversando il passaggio a livello tra via alla Riva e via San Quirico, a Minusio, con una piccola barca a vela. Da nostre informazioni, sembrerebbe che la donna sia fuori pericolo, sebbene tutt'ora ricoverata a Zurigo.

Durante il passaggio, lo ricordiamo, l'albero dell'imbarcazione, alto sei metri, ha toccato i cavi dell'alta tensione della linea ferroviaria, provocando la potente scarica elettrica. Dall'ospedale, con l'intervento della Rega, la 48enne era stata trasportata d'urgenza a Zurigo, poiché versava in gravi condizioni e si temeva per la sua vita.

Un'estate tragica per i bagnanti, non solo del Lago Maggiore

L'acqua di laghi e fiumi, quest'estate, sembra non perdonare i bagnanti. Domenica mattina, in zona Riva a Minusio, a circa otto metri dalla sponda del Lago Maggiore e a nove di profondità, è stato ripescato il corpo di una donna di 65 anni, domiciliata nel Canton Lucerna, dagli agenti della polizia lacuale e della Società salvataggio Ascona. La sua scomparsa era stata segnalata sabato, alle 19 circa, dopo che la donna si era immersa per una nuotata, dalla quale non ha fatto ritorno.

Come si scriveva in precedenza, sembra che quest'estate i bacini ticinesi e svizzeri siano particolarmente letali. Sempre di questo fine settimana la notizia del decesso di un canyonista ceco nella valle di Lodrino. Ripercorrendo ancora la cronaca recente, ricordiamo che un paio di settimane fa due ragazze sono annegate nel Verbano. I due episodi son distinti. Il primo è avvenuto a metà agosto nei paraggi della foce del fiume Tresa, dove è annegata una 13enne, ritrovata a dieci metri di profondità dai sommozzatori. Il secondo, sulla sponda varesotta del Lago Maggiore, ha visto coinvolta una 20enne, il cui corpo è stato recuperato dopo oltre un'ora di ricerche.

E il bollettino non si chiude qui, tornando indietro nel tempo, ricordiamo ancora l'83enne svizzero-tedesco affogato nella zona del porto di Gerra Gambarogno alla fine di giugno: rientrando dalla sua nuotata è finito sott'acqua per poi non riemergere più. Spostandoci nel bacino del Ceresio, a inizio luglio il corpo di un cittadino tedesco di 65 anni - domiciliato nel Mendrisiotto - era stato ritrovato dai soccorritori nel territorio di Brusino Arsizio, dopo una nuotata notturna dell'uomo rivelatasi fatale.

E si potrebbe continuare a elencare i decessi per annegamento che quest'estate hanno segnato un triste primato: secondo le statistiche, infatti, in Svizzera, da inizio anno fino a Ferragosto, le persone morte in acqua sono state circa una quarantina. Un dato in sensibile aumento rispetto allo scorso anno, basti pensare che in Svizzera, durante tutto il 2019, gli annegati sono stati 49; secondo quanto riporta la statistica della Società svizzera di salvataggio (Sss).

La Sss ha rilevato che a causa del coronavirus laghi e fiumi svizzeri sono molto più frequentati e per questa ragione la Società ha lanciato una campagna di sensibilizzazione: "Covid - Estate 2020". La campagna dà una serie di regole che coloro che frequentano laghi e fiumi son invitati a rispettare, come non nuotare da soli per lunghe distanze e non tuffarsi sudati in acqua, e ancora non entrare in acqua dopo aver consumato alcolici e non tuffarsi in acque torbide o sconosciute.

Rinvenuto il corpo del 62enne ciclista in zona Alpe Cardada

Il resoconto di nera si chiude con la morte del 62enne residente nel Luganese. Il suo corpo è stato trovato sabato, nel primo pomeriggio, in zona Alpe Cardada. L'allarme della scomparsa era stato dato venerdì notte.

L'uomo era uscito di casa intenzionato a fare un'escursione in montagna in sella alla sua bicicletta. Sabato il rinvenimento dell'esanime da parte di alcuni escursionisti che hanno notato il corpo e la bicicletta in un dirupo, ad alcune decine di metri sotto il sentiero che scende in località Giorledo.

La salma è stata recuperata dagli agenti della Polizia cantonale e dai soccorritori della Rega.

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