Locarnese

Museo Epper Ascona, la vendita approda a Berna

Inoltrata al Dipartimento federale dell'interno un'istanza di verifica sull'operato della Vigilanza sulle fondazioni

Casa Epper
16 giugno 2020
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Non demordono i contrari alla vendita del museo Epper di Ascona al vicino albergo Eden Roc. Nei giorni scorsi il gallerista locarnese Mario Matasci e l'ex municipale del Borgo Michele Cerciello hanno inviato un'istanza ad Alain Berset, direttore del Dipartimento federale dell’interno (Dfi), chiedendo una verifica dell'operato della Vigilanza sulle fondazioni (con sede a Muralto) in merito alla vendita di casa e giardino in via Albarelle 14. La Vigilanza, lo ricordiamo, aveva approvato la modifica dello statuto della Fondazione Epper, dando così il via libera alla cessione della proprietà per 3,7 milioni di franchi, ciò che però non era contemplato nel testamento di Misha Epper. Le opere saranno trasferite in autunno nello stabile della Fondazione Rolf Gérard, pure ad Ascona, di cui la Fondazione Epper diventerà comproprietaria.

Nella raccomandata inviata a Berna, Cerciello e Matasci ricordano l'istoriato che ha portato alla vendita, ponendo l'accento su alcuni aspetti. Tra questi le dichiarazioni (che i due definiscono "false") del presidente della Fondazione Epper, il vicesindaco del Borgo Maurizio Checchi; quest'ultimo in marzo aveva affermato al Consiglio comunale che la vendita era ancora sul tavolo della Vigilanza, quando in verità era già stato firmato il contratto. Un altro aspetto è quello relativo alle oltre 1500 firme raccolte contro la vendita e consegnate alla Vigilanza. Firme che attendono ancora risposta e che sono da considerare una vera e propria opposizione formale alla cessione della proprietà.

Per i due il comportamento della Vigilanza è stato "inappropriato" e "irrispettoso". Per questo chiedono un intervento affinché sia sospeso il trasloco delle opere e l'acquisto in comproprietà della casa Gérard. Ma pure che venga valutata la validità della vendita del museo al vicino albergo. 

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