Muralto

Antenna Icaro, uno spazio di ascolto anche durante la pandemia

Intervista al direttore dei centri di competenza M. Hilfiker: 'Fare i conti con la propria dipendenza in queste settimane può essere ancora più difficile'

La sede dell'Antenna Icaro muraltese, dal 2006 (foto Ti-Press)
7 maggio 2020
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La quotidianità di tutti è fortemente limitata e influenzata dalla diffusione del coronavirus e dall’applicazione della strategia di contenimento dei contagi. E fino a qui, nulla di nuovo, anche se le maglie normative si stanno progressivamente allentando.

Come è vissuta la situazione dalle persone con dipendenza? A Muralto, in via Morley 6, trova sede uno dei due centri di competenza di Antenna Icaro del Sopraceneri, cioè il Servizio per le dipendenze da sostanze dell’Associazione Comunità familiare (in calce, un correlato). Ai due centri di competenza fanno capo oltre 360 persone, “si tratta di consumatori di ogni età, anche molto giovani, con un consumo regolare, una dipendenza spesso associata a un problema psichiatrico”, spiega Martin Hilfiker, direttore del Servizio. “A loro viene offerto uno spazio di ascolto e di riflessione, come anche ai cosiddetti co-dipendenti, familiari e amici indirettamente toccati dal problema”.

A Martin Hilfiker abbiamo chiesto di raccontarci cosa sta osservando l’Antenna muraltese in queste settimane, centro in cui lavorano dodici persone fra cui operatori sociali, infermieri, uno psicologo, un medico psichiatra e personale amministrativo.

Direttor Hilfiker, dall’applicazione delle norme anticontagio, avete osservato un aumento degli utenti?

Fortunatamente nelle ultime settimane non abbiamo rilevato un aumento delle segnalazioni delle persone con dipendenza. Non escludo tuttavia che questo possa verificarsi a breve. I numeri, da soli, non sono sempre sufficienti a raccontare quello che succede a tante persone. Fare i conti con la propria dipendenza in queste settimane può essere ancora più difficile.

Quali sono le principali difficoltà incontrate dai tossicodipendenti?

Con l’impossibilità di potersi recare presso le nostre sedi, per alcune persone, specie quelle che vivono sole, subentra l’apatia e la solitudine che porta alla trascuratezza fisica. Viene persa la quotidianità, come anche il ritmo sonno-veglia. Subentra poi la difficoltà nel procacciarsi la sostanza, il consumo di conseguenza diminuisce. Le persone sono maggiormente lucide e in contatto con sé stesse. Aumenta di conseguenza la loro angoscia.

Quindi cosa accade?

Per alcuni la diminuzione del consumo di sostanze illegali ha significato la necessità di aumentare il consumo di sostanze legali, quali alcol e farmaci. Per altri è stato invece necessario accedere al pronto soccorso per consultazioni e conseguenti richieste di ricoveri psichiatrici.

In questo particolare contesto, che cosa avete osservato?

La vita in quarantena, l’assenza cioè di una vita sociale, per alcuni rappresenta da sempre la normalità. Il contatto telefonico e - dove possibile - la videochiamata sono stati molto apprezzati in queste settimane, hanno creato un’inaspettata vicinanza. Abbiamo riscontrato molta gratitudine da parte degli utenti, consapevoli che qualcosa cambierà ma con delle incognite per il futuro.

Cosa è cambiato nel vostro lavoro?

Gli operatori hanno dimostrato grande flessibilità e creatività, sperimentando nuove modalità d’intervento a distanza. Con una semplice videochiamata siamo entrati nelle case delle persone, sulla base di un rapporto di fiducia costruito negli anni. Una nuova modalità di comunicazione per mantenere la relazione stabile. L’attenzione all’uso delle mascherine e del disinfettante per le mani è poi inevitabilmente aumentata. L’équipe ha anche sperimentato la turnazione al lavoro, nel rispetto delle indicazioni federali e cantonali, e le riunioni in videochiamata. Insomma, si è fatto di necessità virtù, con risultati molto buoni.

Quali sono le azioni dell'Antenna in questo contesto? 

Come prima cosa abbiamo dato informazioni ai nostri utenti sulle regole da seguire per evitare il contagio. Le persone che fanno uso di droghe corrono gli stessi rischi di tutta la popolazione e perciò devono conoscere le indicazioni per ridurre il rischio di contrarre l’infezione. Queste persone però possono essere esposte anche a ulteriori rischi associati al consumo di droghe e ai contesti in cui sono assunte. Seguendo le indicazioni cantonali e federali ci siamo subito organizzati per evitare che le persone uscissero di casa e si recassero presso la sede di Muralto (e Bellinzona). Per l’erogazione delle prestazioni previste dalla Legge sugli stupefacenti, abbiamo optato per la consegna a domicilio dei medicamenti prescritti. Tale approccio ci ha permesso di continuare a mantenere il contatto, mediante incontri regolari e nella massima sicurezza. Tutto il personale sta mantenendo regolarmente contatti telefonici e colloqui con tutti gli utenti. La presenza, anche se con modalità diverse, l’empatia e la fiducia tra utenti e operatori giocano sempre un ruolo fondamentale nel processo di cura e a maggior ragione in questo periodo.

In pillole

I servizi dell'Antenna

“Il Servizio per le dipendenze opera nel Sopraceneri su mandato cantonale e si occupa di persone coinvolte da un problema di dipendenza da sostanze”, introduce Hilfiker. Antenna Icaro a Muralto e Bellinzona offre diversi servizi, come consulenze di controllo del consumo, trattamenti medici e terapie sostitutive, valutazioni diagnostiche e psicoterapie individuali, screening tossicologici, collocamento in centri terapeutici residenziali, interventi di sostegno abitativo, consulenze mediche, così come interventi rivolti ai giovani coinvolti da un consumo di canapa e altre sostanze e alle loro famiglie (Fast-Famiglia adolescenza sostanza terapia). Insieme a Laboratorio21 ad Arbedo-Castione, le antenne contano globalmente trenta operatori.

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