Locarnese

Locarno, il posteggio che non c’è

Durante i grandi eventi, l’area attorno alla Piazza diventa offlimits per i residenti e gli indigeni. Il municipale Salvioni: ‘i disagi ci sono, è inevitabile’

13 luglio 2019
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La musica non c’entra, e nemmeno la formula; così come diverse sono le acque che bagnano le rispettive proposte musicali. Però, quanto a strascico annuale di polemiche, Moon and Stars comincia ad assomigliare al Festival di Sanremo. Nel 2017, l’“Arrividerci” all’uscita della Piazza Grande (strafalcione corretto in tempo record); nel 2018, le lamentele dei commercianti, una piccola e composta sommossa degli esercizi della Città Vecchia sul tema “non lasciateci soli” (o “non lasciateci fuori”); quest’anno, la campagna “Senti già il sole ticinese che ti accarezza il viso? Diventa volontario al Moon and Stars 2019”, un tipo di gratuità che ha indignato alcuni, ma che per gli organizzatori è “esperienza formativa”. L’ultimo malumore in ordine di tempo riguarda i parcheggi auto, “requisiti” ad uso non solo dell’oliata macchina da intrattenimento musical-gastronomico di Energy, ma anche del Festival del film. Perché i posteggi sottratti al pubblico utilizzo riguardano anche il periodo coperto dalla più storica della kermesse locarnesi, che segue quasi a ruota la proposta svizzerotedesca. Se il problema esiste (e sembra proprio esistere, come si evince dal correlato poco sotto), almeno non è mutato nei numeri rispetto allo scorso anno. Ovvero, la quantità di parcheggi dirottati ad uso e consumo delle manifestazioni non sarebbe aumentato rispetto allo scorso anno. Anzi, confrontato con il 2018, per Dimitri Bossalini, comandante della Polizia di Locarno, si tratta di «un non problema». Perché «è vero che negli ultimi anni – spiega Bossalini – qualche posteggio in meno in superficie c’è, di qualsiasi manifestazione si tratti. Ma Locarno dispone di due autosili comunali sempre pieni. Chiaramente, vista la presenza di questi eventi, soprattutto nella ‘Piazza Magnolia’ davanti alla Posta, di parcheggi ne sono stati inibiti alcuni vicino ai negozi. Ma a cinquanta metri in linea d’aria la disponibilità è assicurata e assolutamente immediata». Dunque nessun posto in più rispetto al Moon and Stars 2018? «Non uno di più. Si tratta degli stessi posti già inibiti lo scorso anno».

Mobilità alternativa

Dal fronte degli esercenti, la prima voce è quella di Alberto Akai, titolare del Bar Cantinone e soprattutto primo firmatario della recente mozione per la riapertura parziale di Piazza Grande ai veicoli: «È chiaro che ogni parcheggio in meno fa storcere il naso non tanto a noi, che ci siamo abituati, quanto ai clienti. D’altronde, ritengo doveroso soppesare bene danni e benefici: in primo luogo eventi come Moon and Stars e il Festival sono importantissimi e richiedono spazi d’evacuazione (come è il caso di Piazza Muraccio), per l’eventuale emergenza e anche per la logistica. Bisogna conviverci, ma è importante che venga mantenuto l’equilibrio. Oggettivamente mi sembra che per ora questo bilanciamento ci sia ancora». I parcheggi “requisiti” cambiano le abitudini dei clienti, dunque. Lo riscontra anche Claudia Belotti della ‘Bottega della lana’, che ricorda comunque «gli autosili, la bicicletta, la passeggiata a piedi» e altre forme di mobilità alternativa e snella per penetrare nel nucleo cittadino. Quanto ai mal di pancia della categoria, un invito alla flessibilità: «Si vogliono allo stesso tempo gente, posteggi e che non ci sia confusione. Non si può avere tutto, e non mi pare grave rinunciare alle abituali comodità per questo breve arco di tempo».

Il parcheggio ‘percepito’

Commercialmente parlando, secondo Angela Camorali dell’omonima gioielleria, il problema più rilevante non è tanto la riduzione del numero di posteggi («Posso comprendere che una manifestazione della portata di Moon and Stars ne abbia necessità») quanto la chiusura di via Trevani, che negli anni addietro rimaneva aperta. «Chiudere molto presto ai pedoni, come spesso accade, e in orari diversi a dipendenza di chi canta, non è certo un vantaggio». C’è poi un altro tipo di disagio, anche curioso, che porta con sé un concetto di norma applicato alle temperature estive: è il parcheggio “percepito”. Lo racconta Fabio Carbonetti del White Bar di via Trevani: «Premesso che durante il giorno molti parcheggi sono a disposizione di tutti, succede spesso che qualcuno vede il cartello, ma non legge che il divieto inizia alle 19, e se ne va. Mi verrebbe da dire che ne restano liberi di più di quando Moon and Stars non c’è...».

‘Soppesare costi e benefici e valutare l’ipotesi di una presenza ad anni alterni’

Posteggi in centro, croce e delizia per tutte le autorità cittadine. Se poi il loro numero cala drasticamente per far posto alla macchina logistica dei grandi eventi, apriti cielo! «I posti auto a Locarno, attorno alla Piazza Grande sono limitati e l’evento proposto richiede ampi spazi. Nell’ambito delle autorizzazioni rilasciate dal Municipio, è previsto che alcuni stalli vengano cancellati per un lasso di tempo preciso. In aggiunta, le disposizioni di sicurezza impongono dei blocchi fisici al passaggio delle vetture e dei camion dei fornitori. Diminuisce così anche la possibilità di sosta nel perimetro interessato dalla manifestazione e si creano inevitabili disagi sulle strade circostanti. Vi sono tuttavia possibilità di parcheggio, seppure non proprio a portata di mano, negli autosili e nelle aree fuori dal centro» – spiega il capo­dicastero sicurezza Niccolò Salvioni – «Il problema è noto da tempo. Purtroppo si assiste a una riduzione dell’offerta di posti auto in un periodo che coincide con una grande domanda. Questo genera comprensibili difficoltà a chi vive e lavora in zona Piazza Grande. Io per primo, d’altronde. È il rovescio della medaglia». A detta del municipale, eventi come Moon & Stars, con la loro organizzazione funzionale fatta di tensostrutture, palchi, food truck e affini, portano alla creazione di una sorta di “città nella città”. «Da qualche anno a questa parte essi stravolgono il volto di Locarno in estate, dal momento che occupano un’area che va dalla Piazza fino al Debarcadero. Discorso che non tocca, invece, il Festival del film,“confinato” tra la Magnolia e l’inizio della Piazza Grande, lato via Rusca. La riflessione che andrebbe fatta dopo aver soppesato costi e benefici legati a questi grossi eventi è se non sia il caso, magari, di proporli ad anni alterni. Ma questo tira in ballo gli accordi assunti tra le parti (autorità cittadine e promotori) e non è musica dell’immediato. Una valutazione potrebbe comunque anche essere fatta a tempo debito».  

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