Locarnese

Sorgenti e boschi, 'riparte' la Golino-Termine

Il legislativo delle Centovalli accoglie il credito per lo studio di fattibilità del prolungamento della strada forestale abbandonato un decennio fa

1 luglio 2019
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Un progetto dalla duplice valenza: da una parte assicurare – migliorando anche lo stato delle vetuste condotte – l’approvvigionamento idrico ottimale al Comune e alla Città di Locarno; dall’altro consentire lo sfruttamento delle foreste presenti nell’area a fini commerciali, indicate per alimentare la centrale termica a cippato di Intragna.

Queste le finalità di un progetto che, lunedì scorso, il legislativo delle Centovalli ha deciso di togliere dal cassetto. L’investimento non è certo di poco conto, visto che in ballo ci sono circa 10 milioni di franchi (con importanti sussidi assicurati comunque da Cantone e Confederazione). Serviranno al prolungamento della strada forestale Cortasca-Remo-Dorca-Termine, che si snoda dall’abitato della frazione di Golino verso le Centovalli, versante destro. Lunedì, i consiglieri comunali hanno però votato un importo ben inferiore. Per l’esattezza di 68mila franchi per l’elaborato che servirà da valutazione. Di questa iniziativa si era fatta promotrice, oltre un decennio fa, l’allora Azienda idrica di Intragna. Il locale Patriziato, proprietario dei fondi e impegnato su altri fronti, a corto di “munizioni” non era in grado di affrontare, da solo, la spesa per l’allestimento di uno studio. Così tutto era stato momentaneamente accantonato in attesa di tempi migliori (e dell’epilogo del progetto aggregativo). Un discorso, questo, che sin da subito ha chiamato in causa anche il Comune di Locarno, il quale dalle sorgenti di Remo presenti nell’area trae il 20% dell’acqua necessaria al proprio fabbisogno idrico.

Un progetto sinergico

Dodici anni dopo, ecco che il progetto è tornato d’attualità, grazie anche all’interessamento di alcuni privati di Golino. Per poter rimettere in movimento l’iter, tuttavia, gli uffici cantonali chiedono l’elaborazione di uno studio forestale integrale. Nella discussione che ha preceduto lo stanziamento del credito sono emerse anche alcune voci discordanti. La Gestione, in particolare, era divisa in due. Una minoranza dei commissari, seppur favorevole all’opera, ha chiesto uno studio di fattibilità per evitare di spendere soldi inutilmente. La maggioranza ha invece incoraggiato l’elaborazione del progetto, grazie al quale sarà possibile capire se la strada forestale abbia una ragione d’essere oppure no. Ha pure ricordato il sostegno della Città all’operazione. Luce verde è giunta anche dalla Commissione edilizia. «L’aggiornamento del progetto – ha sottolineato il sindaco Ottavio Guerra – è la condizione sine qua non per far ripartire il discorso. Locarno ha interesse a questo intervento e non si tirerà certo indietro. Si tratta di un primo passo importante. I soldi investiti rientreranno tramite i sussidi». Scettico il consigliere Egidio Saccol (100ValliViva), che teme «un salto nel buio», non essendo l’investimento inserito nel Masterplan né, tantomeno, nel Piano finanziario del Comune. Ha altresì evidenziato la necessità di conoscere i costi di gestione dell’eventuale collegamento forestale. D’altro canto ha però ammesso che il sostegno dato al progetto da Locarno è un’occasione da sfruttare (coinvolgendo pure altri enti, come l’Erslvm). Oltre a dissetare l’utenza di numerosi comuni, come detto, il legname dei boschi potrà – come rimarcato dal consigliere Mario Quarenghi (Plr) – contribuire al funzionamento della centrale termica in zona Vallare. Più piccioni con una fava.

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