Locarnese

La Mummia: il ritorno (a Brissago)

Necessario un lifting per il singolare reperto storico custodito nel palazzo municipale. Costo dell'operazione: circa 120mila franchi

Quella custodita a Brissago è una delle 9 mummie presenti in Svizzera
16 maggio 2019
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A Brissago la mummia si fa bella. La salma della principessa di epoca tolemaica che da anni giace, silente e gelosamente custodita, in una cassa di legno di un locale del Palazzo Comunale di Brissago si appresta a subire un lifting conservativo. L’involucro cartaceo che infatti avvolge ciò che resta del corpo dell’estinta versa in pessimo stato di conservazione, complici le ripetute manipolazioni e, come evidenziato dallo specialista e restauratore Valentin Boissonnas, interpellato in merito dal Municipio, è ora di intervenire. Questo consentirà, al tempo stesso, agli specialisti incaricati (oltre al citato, la Berner Fachhochschule di Riggisberg, la Facoltà di medicina di Zurigo e la Haute Ecole Arc di Neuenburg) di intervenire per un esame approfondito e multidisciplinare del soggetto mummificato. Si potranno così meglio capire le tecniche di imbalsamazione, i materiali impiegati per avvolgere la salma (la fasciatura con bende di lino tra le quali potevano essere inseriti alcuni amuleti con una funzione protettiva nei confronti del corpo) e per costruire il sarcofago, oltre che la vita di questa principessa. La lettura e l’elaborazione dei dati, eseguita nei vari istituti, porteranno nei prossimi tempi a un referto più dettagliato.

Naturalmente tutti questi studi e interventi dovranno essere finanziati. A tale scopo l’Esecutivo si appresta a chiedere al Consiglio comunale un credito di 123mila franchi. Conscio dell’importanza del credito, il Municipio brissaghese ricorda l’unicità di questo reperto storico meritevole, dunque, di valorizzazione. L’esposizione al pubblico della mummia negli spazi del Museo Branca-Baccalà contribuirà, in futuro, a richiamare curiosi, studiosi, scolaresche  e semplici turisti. Una sorta di brand del Comune rivierasco, un’offerta culturale aggiuntiva soprattutto per gli appassionati di egittologia. L’Esecutivo ha comunque già pronto un piano “B” in caso di bocciatura del credito: la cessione della mummia a enti pubblici o privati (Musei, Fondazioni, ecc…). Quella della principessa custodita a Brissago è una delle 9 mummie presenti in Svizzera e pure uno dei pochi esemplari dell’epoca conservata col sistema del cartonnage.

Da Akmin al Ticino, passando per... l'interesse del Louvre

Secondo i più recenti studi, la mummia di Brissago proviene dalla zona di Akmin, regione dell’Egitto teatro, attorno al 1887, di importanti scoperte archeologiche. Il misterioso corpo sarebbe quello di Ta Sherit En Jmen, principessa vissuta a Tebe nel periodo tolemaico dopo il 300 avanti Cristo e il suo valore storico e artistico è indiscutibile. Essa fu acquistata e portata al Cairo dal brissaghese Zaccaria Zanoli, che in quel periodo soggiornò in Egitto. Al rientro in Patria la portò con sé. Nel 1912, per soddisfare la curiosità di un giornalista francese, il cartonnage che avvolge il corpo della principessa venne tagliato, senza tuttavia intaccarne la fasciatura. In seguito furono compiuti degli studi sul bendaggio, probabilmente alla ricerca di amuleti. Fu in quel periodo che, probabilmente, anche il Museo del Louvre si interessò al reperto . Successivamente lo stesso venne portato nel Palazzo municipale costituendo una delle attrazioni della struttura espositiva. Prima di finire nel dimenticatoio… Finché qualcuno non l’ha presa a cuore nel desiderio di riportarla all’antico splendore. A ridarle l’attenzione che merita ci ha pensato, tra gli altri, la municipale Eugenia Dell’Ora.

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