Locarnese

Morte alla Rotonda: 'Innocente, non cambio versione'

Declina ogni responsabilità sulla morte del 44enne, il giovane a processo alle Criminali di Locarno per i fatti alla discoteca La Rotonda di due anni fa

13 maggio 2019
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La reiterata professione di innocenza dell'imputato e una "battaglia" fra i periti hanno caratterizzato la prima giornata del processo a carico del 23enne della Riviera accusato dell'omicidio di un 44enne di Genestrerio avvenuto nell'aprile di due anni fa alla discoteca La Rotonda di Gordola. Il giovane alla sbarra, come sempre fatto durante l'inchiesta, ha sostenuto di non aver nemmeno sfiorato il 44enne "momò", mentre secondo l'accusa lo colpì con un pugno al collo o con una robusta spallata, facendo cadere contro un cancello e determinandone il decesso tramite la lacerazione dell'arteria vertrebrale sinistra, già congenitamente più grande rispetto a quella destra.

Non tanto sugli aspetti medico legali della morte, quanto sull'esistenza o meno del trauma (il pugno o la spinta), si è poi sviluppata la parte più tecnica dell'istruttoria dibattimentale, riservata all'audizione di due periti giudiziari e di una perita di parte. Secondo quest'ultima, in sostanza, il 44enne potrebbe anche essere deceduto per cause naturali, senza un intervento di terzi.

Domani mattina spazio alla requisitoria del pp Arturo Garzoni, all'intervento del patrocinatore dei famigliari della vittima, avvocato Diego Olgiati, e all'arringa difensiva di Yasar Ravi. La sentenza potrebbe giungere già in serata, o nella giornata di mercoledì.

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