Locarnese

'Nessun pregiudizio verso i ticinesi'

Il capo dell'Esercito Rebord ha incontrato il papà della recluta locarnese vittima di vessazioni a Emmen, poi Gobbi e Marco Lucchini

Rebord e Gobbi in un'immagine d'archivio
(Ti-Press)
14 novembre 2018
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"L'episodio di Emmen è un caso isolato. Nell'Esercito svizzero non c'è nessun pregiudizio verso i militi ticinesi". Lo ha detto Philippe Rebord, capo dell'Esercito, che oggi è venuto appositamente in Ticino per incontrare il papà del giovane milite locarnese rimasto vittima del grave caso di vessazioni durante la Scuola reclute a Emmen. Il giovane, come si ricorderà, era stato idealmente "lapidato" con sassi e nocciole da tutta la Compagnia, istigata da un sottoufficiale.

Secondo quanto riportato dal Quotidiano della Rsi, Rebord ha dapprima rincuorato il genitore del ragazzo – per il cui caso è stata come noto aperta un'indagine preliminare dalla giustizia militare – poi incontrato a Palazzo delle Orsoline il capo del Dipartimento Istituzioni, Norman Gobbi, e il presidente della Società ticinese ufficiali, Marco Lucchini. 

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