Locarnese

Dal parco al lago

Archiviata la bocciatura del Parco nazionale, l'Ente regionale per lo sviluppo del Locarnese e Vallemaggia guarda alla navigazione e alla passerella sul lago

14 giugno 2018
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Lasciato alle spalle il Parco nazionale, «con amarezza, ma nel rispetto del voto popolare», l’Ente regionale per lo sviluppo del Locarnese e Vallemaggia (Ers) chiude un anno «globalmente interessante, con progetti promettenti avviati e altri concretizzati». Così la presidente Tiziana Zaninelli ha aperto l’assemblea annuale, svoltasi mercoledì sera a Palazzo Marcacci.
Prima di entrare nel merito dell’attività dell’Ers, diamo spazio a due dossier “lacustri”: la passerella Ascona-Locarno e la rinata Navigazione. Annunciato lo scorso marzo, l’ambizioso progetto per una passerella di 3 chilometri vede lievitare i costi dai 25 milioni di franchi stimati inizialmente, a circa 30 milioni, escluse le spese di gestione. Costi citati all’assemblea da Benjamin Frizzi, portavoce della cordata di imprenditori, progettisti e investitori tutti ticinesi. Ma anche l’iter avanza: «Le riunioni tra i promotori e il Cantone sono serrate – ha affermato Frizzi –. Praticamente il 90 per cento degli uffici dei cinque dipartimenti sta vagliando il progetto, ognuno secondo le proprie competenze». Più di un addetto ai lavori ci ha confidato che tra i consiglieri di Stato maggiormente entusiasti spicca Claudio Zali. «Nel frattempo abbiamo incassato il parere favorevole del Convivio dei sindaci del Locarnese – ha proseguito Frizzi –. Di pari passo si rafforza il sostegno del mondo bancario, favorito proprio dal fatto che i promotori sono persone con cui gli istituti hanno rapporti consolidati».

Cubi inventati a Gordola

A ispirare fiducia pure i progettisti, «anch’essi ticinesi, ma soprattutto gli stessi che hanno ideato i 220mila cubi galleggianti della passerella dell’artista americano Christo, allestita nel 2016 sul Lago d’Iseo. Pochi sanno che inizialmente Christo si era rivolto a un’azienda germanica, che però non aveva soddisfatto tutti i requisiti; alla fine un ingegnere di Gordola ha ideato il sistema adottato sul Lago d’Iseo e per il progetto ticinese». La passerella Ascona-Isole incassa pure l’ok del partito dei Verdi. Merito anche dei cubi che saranno realizzati in polietilene ad alta densità (Hdpe), riciclato e riciclabile. Quella di Christo, per volere dello stesso artista, ha avuto vita breve, 16 giorni. Quella sul Verbano durerebbe 5 anni, anche per evitare l’effetto “collo di bottiglia”, sulle strade e sulla struttura stessa. Ultima news: più di una località si è già fatta avanti per replicare l’evento. Altre cifre aggiornate: l’indotto stimato è di 500 milioni di franchi; 40-50 i posti di lavoro che verranno creati (studio del Def). Passiamo ai trasporti via acqua, gestiti dalla Navigazione Lago di Lugano. Il presidente Agostino Ferrazzini ha fatto il punto, elencando i battelli entrati in servizio presi in affitto dall’ex gestore italiano. «Anche il personale è quasi al completo. Non è stato facile. Abbiamo iniziato con 18 quando ne occorrono 27 e formare nuovi addetti richiede tempo. Per questo motivo, battelli che potrebbero operare sono ancora fermi». Incoraggianti i primi numeri: «65mila circa le persone che hanno viaggiato in questi primi mesi e solo 9 i reclami ricevuti».

I progetti in corso

Come accennato in apertura, Tiziana Zaninelli (da 10 anni alla guida dell’Ers) ha aggiornato i delegati sui progetti coordinati direttamente dall’ente o ad esso legati. Nella domenica del “no” al Parco, una buona notizia «che mi ha fatto molto felice», ha detto Zaninelli, è venuta dal “sì” all’aggregazione della Verzasca. L’ultimo anno ha visto anche: il primo colpo di piccone del Centro di scultura internazionale di Peccia; il Fevi divenuto di proprietà della Città e oggetto di un progetto di rilancio; la concretizzazione del progetto di riapertura del GranRex del Festival del film; buoni risultati si segnalano anche dai progetti “Golena” e “Piscina di Cevio”. Tiziana Zaninelli ha ringraziato citando tutti coloro (l’elenco è lungo) che stanno dietro queste opere o programmi di sviluppo, dai Comuni ai Patriziati, da altri enti pubblici fino ai privati.

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