Locarnese

Beni culturali, pronta la lunga lista di Locarno

Una sessantina gli oggetti (stabili o parti di edifici) d'interesse cantonale e circa 100 quelli d'importanza locale

Il centro storico della città
21 aprile 2018
|

La lista dei beni culturali a Locarno è lunga: oltre 60 quelli d’interesse cantonale e circa 100 quelli d’importanza locale. Si va da edifici interi (chiese, conventi, castello visconteo, giardini, antiche case e altri ancora) a porzioni di stabili (ad esempio tetti in piode) ed elementi architettonici e artistici. Un patrimonio importante che va tutelato. A questo scopo il Municipio ha allestito una variante al Piano Regolatore (Pr) da sottoporre al Consiglio comunale. La stesura definitiva, che giunge dopo un lungo iter (coinvolto anche l’Ufficio cantonale dei beni culturali, Ubc), prevede pure puntuali modifiche al Pr della Città (settore 2) e a quello particolareggiato del Quartiere Rusca.
Negli scorsi anni, per evitare che determinati oggetti venissero alterati, era stata adottata una zona di pianificazione comunale, denominata “Beni culturali protetti”, che scadrà il 14 luglio 2018. Da qui l’esigenza di passare a uno strumento definitivo. Molti gli aspetti presi in considerazione e approfonditi. Tra questi anche l’inserimento nell’elenco di nuovi beni culturali d’interesse cantonale: le Scuole medie Via Varesi con relativo arredo esterno, le Scuole elementari Saleggi, Palazzo Morettini con giardino (Biblioteca cantonale), il complesso della funicolare della Madonna del Sasso e casa Bianchetti in Via Monti. Non mancano anche nuove aree di tutela: i giardini di alcuni palazzi (Casorella, Casa dei Canonici, Casa Rusca Bellerio e Casa Fiori), così come la corte interna di Casa Rusca.


La lista cresce


Di più. Con il rapporto d’esame preliminare del 16 agosto 2016 – segnala il Municipio – l’Ubc ha espresso l’intenzione di istituire una tutela d’interesse cantonale per i seguenti ulteriori beni: palazzo del Pretorio, complesso Ofima in Via Varenna, organo della chiesa di San Giovanni Battista a Solduno, croce cimiteriale nel complesso della Madonna del Sasso e tutto l’insieme di Piazza Grande, tra l’intersezione con Via alla Motta e Via delle Pannelle. Dal canto suo, l’Esecutivo propone all’Ubc di estendere la tutela cantonale di singoli elementi a tutto l’edificio in tre casi: palazzo della Sopracenerina, Casa Rusca con portico e pozzo nella corte interna e giardino, chiesa di San Giovanni Battista di Solduno.
In alcuni casi il Cantone prevede dei perimetri di rispetto che il Comune giudica eccessivi, proponendo una correzione verso il basso, limitandosi all’area dove c’è interazione visiva con l’oggetto tutelato. Ad esempio, per il Palazzo del Pretorio la protezione comprende tutta la Piazza Fontana Pedrazzini. Troppo per il Municipio che spiega la sua perplessità con le eventuali conseguenze nelle procedure edilizie (per tutto ciò che è nei perimetri di rispetto occorrerà interpellare anche il Cantone). Nelle sue valutazioni la Città ha pure soppesato gli aspetti finanziari, legati alle ricadute per i proprietari privati dei beni culturali causate dall’ingerenza dell’ente pubblico: se vi sono restrizioni eccessive il Comune (o il Cantone) possono essere chiamati alla cassa. Per manutenzione, conservazione o restauro dei beni, invece, l’ente pubblico contribuisce solo secondo le sue possibilità. Questi ed altri gli aspetti approfonditi dal Municipio, che è ben cosciente dell’importanza dello strumento pianificatorio per una città ricca di monumenti e di bellezze architettoniche. Un paesaggio urbano storico e prezioso che va assolutamente protetto. Il documento, che contiene la lista di tutti i beni culturali, è pubblicata sul sito della città, www.locarno.ch.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔