Locarnese

Grand Hotel, un gruppo di lavoro per il suo rilancio

Pietro Vanetti rinnova ai vertici dell'Otlmv la richiesta di una collaborazione ente pubblico/privati/proprietari per salvare lo storico albergo

30 gennaio 2018
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Costituire un gruppo di lavoro dal dupplice intento: da una parte quello di valutare le opportunità di rilevare il Grand Hotel; dall’altro di elaborare un progetto per l’acquisto e la conduzione in società, con altri enti o privati, della storica struttura. Una proposta, quella di Pietro Vanetti rivolta all’Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli (Otlmv), che non suona nuova. Ma che, a distanza di parecchi anni, è musica sempre attuale. Anche perché il vecchio albergo è ancora lì, con la sua voluminosa sagoma, in attesa di conoscere quello che sarà il suo destino. Prendendo spunto da una recente trasmissione televisiva (la puntata di “Falò” dello scorso 11 gennaio, per la precisione, consacrata al “Ticino in rovina”) e alle dichiarazioni del rappresentante dei proprietari, Giancarlo Cotti, Vanetti proprio in questi giorni ha inoltrato un’interpellanza in merito all’argomento.
Ribadendo la necessità, come a suo tempo osservato, di agire e “di avere il coraggio di investire e di assumere anche dei rischi”, rimane dell’avviso che “data la dimensione e la peculiarità del Grand Hotel, la comunità non possa aspettarsi che dei privati (chiunque essi siano) si accollino, da soli, i costi e soprattutto i rischi che la gestione di una struttura con simili vincoli comporterebbe. Perché tutto ciò avvenga occorre che un ente pubblico prenda l’iniziativa, elaborando un progetto “innovativo” e contattando proprietari per trovare soluzioni percorribili, di interesse comune”.
Sempre secondo l’interpellante, in questi anni il gruppo di lavoro costituito dall’allora Etlm non ha partorito nulla. Complice – oltre la ritrosia dei membri del CdA – anche la mancata collaborazione dei proprietari, il Grand Hotel è sempre in attesa di un acquirente. A questo punto, che fare? Le possibilità elencate sono due: o attendere che qualche impavido imprenditore si faccia avanti, oppure prendere il toro per le corna e “cercare di essere noi gli artefici della rinascita alberghiera della costruzione”. Anche perché “ora che i proprietari sembrano coscienti dell’importanza della collaborazione col pubblico, la costituzione di un gruppo di lavoro in seno all’Otlmv (col coinvolgimento di enti pubblici e privati) potrebbe avere successo“. Un invito che, Vanetti, spera ovviamente possa essere – oltre che condiviso – anche preso in seria considerazione dai vertici.

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