Locarnese

Ex Cinema Arlecchino, dove siamo

Il progetto di recupero e rilancio della sala brissaghese procede. Si spera di poter avviare presto la seconda fase per la quale serviranno 700mila franchi

La strada è ancora lunga
((Ti-Press))
25 gennaio 2018
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Puntare sull’intrattenimento, sulle collaborazioni con realtà analoghe, sugli incontri, sulle presentazioni. Considerata la polifunzionalità della sala, potrebbe essere proprio quello del “contenitore polivalente” aperto a tutti uno scenario importante sul quale puntare. Salvato dall’abbattimento, il vecchio Cinema Arlecchino di Brissago pensa alla sua seconda vita. «È bello notare come oggigiorno molti vecchi cinema e sale teatrali vengano riaperti sotto una veste che non è più esclusivamente quella originale. Diventano luoghi di incontro, di promozione di eventi, di cultura in generale» – osserva Fabio Cintione, dell’Associazione Amiche e Amici dell’Arlecchino, che si è presa a cuore la salvaguardia di questa storica sala del borgo di confine. Una “rigenerazione” che, secondo l’interessato, potrebbe passare anche dalla collaborazione con il nuovo Palacinema di Locarno (e a tutte le realtà che orbitano attorno a questa struttura). Resta il fatto che, prima di arrivare là, occorre il reperimento di fondi e investitori per finanziare la ristrutturazione dell’Arlecchino. «Dopo lo “stop” causato dal lutto che ha colpito la nostra associazione – prosegue l’intervistato – stiamo ora ripartendo con il lavoro che ci attende. Intanto bisogna ricordare che abbiamo raggiunto il primo passo, quello dei 100mila franchi necessari ai rilevamenti del caso. L’architetto e i tecnici hanno già compiuto le misurazioni degli spazi per poter dettagliare i relativi costi di sistemazione. Penso che, a breve, l’incarto completo ci sarà messo a disposizione. Il Municipio ha già ricevuto il business plan. Lo abbiamo allestito pure in lingua tedesca, nella speranza di poter coinvolgere, oltre alle istituzioni, anche potenziali sostenitori germanofoni». Affinché la rigenerazione del Cinema Arlecchino si concretizzi, comitato e amici dovranno poi affrontare, assieme, il secondo passo: trovare i 700mila franchi che serviranno a finanziare gli interventi veri e propri. Anche in questo caso, ci ha spiegato Fabio Cintione, lo si farà tramite “progettiamo”, la piattaforma di raccolta fondi online (con il sistema del “crowdfunding”) e l’aiuto dell’Ente regionale di sviluppo del Locarnese e della Vallemaggia. Le difficoltà da superare sono ancora grandi. Ma altrettanto lo sono l’impegno e la passione che ci sta mettendo – per contribuire a conservare questo pezzo di storia e identità locale – l’Associazione. A tutto vantaggio anche dell’offerta culturale della regione.

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