«Per prima cosa voglio esprimere vicinanza alla vittima e a sua madre. Dopo che è successa questa bruttissima storia non ho purtroppo più avuto modo di parlare con loro. Quello che è accaduto ha lasciato un segno profondo in tutti noi. Se il ragazzo vuole tornare ad allenarsi le nostre porte sono sempre aperte». C’è rincrescimento e prostrazione, nelle parole dell’ex presidente del sodalizio sportivo nel cui ambito il pedofilo attualmente a processo alle Criminali di Locarno aveva guadagnato la fiducia della sua vittima 14enne (e prima ancora della madre) per poi abusarne ripetutamente, ma sempre in un contesto privato. Con l’ex dirigente del club la 'Regione' ha indagato le dinamiche che hanno reso possibile l’ineluttabile.
Il 47enne alla sbarra ha subìto due...