Locarno

Gita di maturità non in grandi città e senza aereo, paletti indigesti per gli studenti di Locarno 

Solo in cartolina
7 ottobre 2016
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La gita di maturità è la ciliegina sulla torta di quattro anni di liceo. Agognata, nell’immaginario degli studenti viene idealmente associata alle capitali e alle grandi città d’Europa. Ma, come 'laRegione' ha anticipato mercoledì, per gli iscritti al Liceo cantonale di Locarno (LiLo) i parametri sono cambiati. I vertici dell’istituto hanno emanato nuove disposizioni, legate alla sicurezza: niente viaggi in aereo né grandi città.

Palpabile la delusione degli alunni. Abbiamo incontrato i rappresentanti del Comitato dell’assemblea degli studenti – il presidente Danilo, Camilla, Angelica, Riccardo, Gabriele e Alan –, che manifestano un corale scetticismo. «A un certo punto era stata avanzata l’ipotesi di abolire le gite di maturità, ma poi il plenum dei docenti ha cambiato rotta e le ha mantenute. Di ciò siamo grati – affermano –. Da quest’anno, tuttavia, sono arrivate disposizioni che impongono mete alternative. A nostro avviso le argomentazioni della direzione (sicurezza e prezzi, ndr) sono un po’ deboli. Non crediamo che una capitale costi più di una località periferica. Inoltre si finisce per scegliere posti che molti già conoscono». C’è un altro aspetto che gli studenti ci tengono a sottolineare: «Le possibilità di svago in una grande città sono maggiori; e ricercarle, ovviamente abbinandole agli aspetti culturali e d’apprendimento, è nella nostra natura».

Il mezzo di trasporto preferito? «Sicuramente il treno. Ma se la gita prevede tappe in diverse località, il pullman diventa l’unica possibilità».
La vicedirettrice Margherita Noseda, che abbiamo incontrato dopo l’intervista agli studenti, ribadisce: «Abbiamo deciso a giugno, quando il clima internazionale era molto teso. Per noi la sicurezza resta una priorità: i docenti accompagnatori hanno la responsabilità della gestione del gruppo. Siamo certi, per esperienza pluriennale, che nelle capitali il compito diventa più arduo».
Agli alunni la paura per la situazione politica internazionale appare come una sorta di pretesto: il rischio zero non esiste e farsi intimidire dagli atti terroristici non è la giusta reazione.

Se non gradite le nuove disposizioni, perché non proponete voi di abolire la gita di maturità? «Ci adattiamo al compromesso raggiunto dai docenti, anche se riteniamo che la direzione avrebbe potuto consultare il corpo studentesco».
Qualcuno ammette: «È pur vero che siamo un po’ viziati e che l’asticella dei nostri desideri è posta in alto». Sul tetto massimo di spesa (al LiLo è fissato a 700 franchi a testa) tutti concordano.

In che modo porterete avanti le vostre rivendicazioni? «Cercheremo di riproporre le nostre idee, nella speranza di poter avviare un dialogo costruttivo con la direzione». Dal canto suo la vicedirettrice assicura che «il collegio docenti tornerà a discutere delle gite di maturità e, più in generale, delle uscite connesse alle attività didattiche».
Un’ultima domanda agli alunni: dove andrete in gita di maturità? Le risposte, in rapida carrellata: Baviera, con Norimberga, Heidelberg e Magonza; Friuli con Aquileia; Trieste con tappe in Slovenia e Croazia; Toscana con Lucca, Siena e Viareggio.
Viaggi stimolanti sotto diversi punti di vista. I commenti dei partecipanti arriveranno solo al rientro, ma sin d’ora qualcosa ci dice che quelli contenti saranno la maggioranza...

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