Grigioni

Alluvione in Mesolcina, conclusa la sistemazione della Moesa

Dopo la totale apertura dell'A13 a inizio settembre, sono terminati anche i lavori di sgombero del materiale che aveva provocato l'esondazione del fiume

Realizzata anche una scogliera di protezione del sedime autostradale
(Ustra)
5 dicembre 2024
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Si sono conclusi nei giorni scorsi i lavori di sgombero e di sistemazione del materiale proveniente dalla colata detritica che lo scorso 21 giugno, in occasione dell'alluvione in Mesolcina, dal riale Orbel era confluito nel fiume Moesa all'altezza di Soazza, provocandone l’esondazione e distruggendo un tratto lungo circa 200 metri dell’autostrada A13. Lo comunica oggi l'Ufficio federale delle strade (Ustra).

Due settimane dopo l'evento, la carreggiata autostradale Nord-Sud era stata ricostruita e riaperta al traffico in modo bidirezionale. Dopo circa due mesi di lavori intensi e ininterrotti, il 3 settembre era poi stata ripristinata anche la carreggiata Sud-Nord, riportando l’A13 al suo normale esercizio.

Ripristinati argini e alveo del fiume

In parallelo, al di fuori dell’asse autostradale sono proseguiti i lavori di sgombero e di sistemazione: nel complesso sono stati movimentati circa 120mila metri cubi di materiale, di cui 34mila metri cubi trasportati in due deponie comunali. Parte dei blocchi di roccia portati a valle dalla colata detritica sono stati riutilizzati in loco per la ricostruzione delle arginature e dell’alveo del fiume Moesa, oltre che per l’edificazione di una scogliera di protezione del sedime autostradale. Per tale operazione, sono stati brillati circa 1'900 metri cubi di blocchi di roccia, poiché la colata ha portato a valle elementi di dimensioni variabili fino a 250 metri cubi. L’investimento complessivo per l’esecuzione di tutte le opere ammonta a circa 13 milioni di franchi, a carico della Confederazione.


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