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Verso un'analisi della sicurezza lungo la rampa sud della A13

Ustra valuterà se dare mandato a un ente esterno di ispezionare la tratta tra Mesocco e San Bernardino, una volta chiarite le cause del recente incidente

Lo scontro frontale di sabato 16 dicembre ha causato un morto
(Rescue Media)
20 dicembre 2023
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«Valuteremo se far eseguire a un ente esterno e indipendente un’ispezione in merito alla sicurezza del tratto di A13 tra Mesocco e la galleria di San Bernardino, una volta chiarite le cause del recente incidente», avvenuto sabato 16 dicembre e che ha provocato un morto e due feriti gravi. Marco Fioroni, direttore della filiale di Bellinzona dell’Ufficio federale delle strade (Ustra), sottolinea in ogni caso a ‘laRegione’ che, a livello statistico, la semiautostrada che attraversa la Mesolcina «non rappresenta un tratto più a rischio rispetto ad altri». Tuttavia, «è chiaro che per diversi chilometri vi sono solo due corsie (una per senso di marcia): se qualcuno commette un errore le conseguenze possono essere anche molto gravi». Incidenti che verosimilmente potrebbero essere evitati o limitati se «tutti i conducenti si comportassero con prudenza e rispettassero le norme della circolazione».

‘Non vi è spazio per separare le corsie con una barriera’

Il tema della sicurezza della A13 emerge regolarmente, in particolare quando avvengono gravi incidenti della circolazione. L’ultimo in ordine di tempo è successo pochi giorni fa, quando un’automobile si è scontrata frontalmente con un minivan nei pressi del ponte Isola: una persona è deceduta, mentre due feriti sono stati trasportati in condizioni critiche in ospedale. Un scontro frontale presuppone che non vi sia una separazione fisica tra le due corsie, una caratteristica che contraddistingue la semiautostrada che attraversa la Mesolcina. E infatti tra Mesocco e San Bernardino questa separazione non c’è. Sarebbe quindi pensabile intervenire posizionando una barriera tra le due corsie, così da evitare eventuali impatti frontali? «Purtroppo in molti tratti, compreso quello dove è avvenuto l’incidente, non vi è spazio a sufficienza, essendo la corsia larga solo 3,5 metri», afferma Fioroni. «Anche solo un’auto in panne bloccherebbe completamente il transito, pure della polizia o degli enti di primo soccorso». Per posizionare una separazione «la corsia dovrebbe essere larga almeno 5 metri». Certo, si potrebbe immaginare di allargare la strada, ma «a livello procedurale gli ostacoli sarebbero enormi». Insomma, da questo punto di vista il margine di manovra sembra essere molto limitato. In ogni caso il direttore della filiale bellinzonese di Ustra tiene a sottolineare che «per tutte le strade nazionali vi è a disposizione una precisa statistica degli incidenti. A seconda della frequenza e della gravità vengono individuati dei punti critici, dei quali l’A13, però, non fa parte». Se da un lato nell’ambito di separazione delle corsie sembrerebbe che non si possa, almeno a corto termine, intervenire, dall’altro si potrebbe magari migliorare a livello di segnaletica.

‘Evitare di rendere la semiautostrada troppo poco attrattiva’

Per verificare tutte le eventuali possibili misure da mettere in pratica per aumentare la sicurezza, l’Ustra potrebbe quindi decidere «di dare mandato a un ente esterno per eseguire una cosiddetta ‘Road Safety Inspection’», rileva Fioroni. Concretamente, chiarite le cause del recente incidente, Ustra potrebbe far ispezionare la tratta tra Mesocco e la galleria del San Bernardino». Si tratta di uno strumento già applicato ad altre strade nazionali, ma mai lungo la rampa sud della A13. Seguirebbe dunque un rapporto nel quale verrebbero segnalate eventuali misure per migliorare a livello di sicurezza. Misure come ad esempio evidenziare meglio una curva pericolosa o collocare sulla linea di sicurezza che divide le corsie dei catarifrangenti, i cosiddetti ‘occhi di gatto’, percepiti da un conducente quando vi transita sopra con le ruote. Oltre a una maggiore segnaletica si potrebbe anche valutare di limitare la velocità massima: la maggior parte della strada ha un limite di 80 km/h, ma vi sono anche tratti a 100 km/h che alcuni mezzi stentano a raggiungere. In questo caso bisogna però stare attenti «a non rendere la semiautostrada poco attrattiva, con il rischio che il traffico si sposti sulla strada cantonale», sottolinea Fioroni. «È una dinamica che vogliamo evitare».

Insomma, le soluzioni a livello viario sembrano essere piuttosto limitate. Si può però riflettere se sia il caso di stazionare a San Bernardino un servizio ambulanza, come chiesto dal sindaco di Mesocco Mattia Ciocco. Questa possibilità non è tuttavia di competenza di Ustra, ma eventualmente del Cantone dei Grigioni.

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