Grigioni

‘Basta frane, in Calanca ci vogliono le gallerie’

La granconsigliera Rosanna Spagnolatti, vicesindaca di Buseno, e altri 60 deputati sollecitano Coira affinché trovi una soluzione definitiva

L’ultimo crollo si è verificato lo scorso 22 settembre
19 ottobre 2023
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Non le manda certo a dire la vicesindaca di Buseno, Rosanna Spagnolatti. In qualità di granconsigliera a Coira ieri ha depositato un incarico all’indirizzo del Governo grigionese, sottoscritto da una sessantina di altri deputati, cui chiede “interventi urgenti di messa in sicurezza in via definitiva della strada cantonale della Calanca”, ossia la realizzazione di “gallerie artificiali” laddove si verificano ripetutamente scoscendimenti che a scadenze regolari compromettono la sicurezza delle persone in transito e l’accesso viario alla valle. Questo perché – sottolinea la rappresentante del Centro – le soluzioni finora messe in atto dai servizi cantonali non sono risultate all’altezza. Da qui la richiesta al Consiglio di Stato affinché incarichi l’Ufficio tecnico cantonale d'intraprendere la progettazione e realizzazione delle necessarie gallerie artificiali, in particolare laddove le altre misure di protezione si sono rilevate inadeguate e insufficienti.

Gli ultimi precedenti

L’ultimo evento risale allo scorso 22 settembre quando a Molina Bassa, frazione di Buseno, una frana di 300 metri cubi fra massi e detriti, di cui 180 caduti sulla cantonale, ha costretto le autorità a bloccare la circolazione e a isolare per due giorni i 350 abitanti residenti nella parte superiore della valle. Ma l’elenco, andando indietro di mesi e anni, sarebbe lunghissimo: citiamo soltanto la frana del 4 dicembre 2022 (600 metri cubi staccatisi a Molina, appena dopo il bivio per Castaneda, con valle isolata per cinque giorni) e la caduta massi del 21 aprile scorso quando una vettura è rimasta danneggiata e la carreggiata chiusa nottetempo per alcuni giorni.

Misure di protezione al vaglio

Dopo la frana dello scorso dicembre Rosanna Spagnolatti aveva interpellato il Consiglio di Stato sollecitando una soluzione per aumentare la sicurezza. Da parte sua il Governo grigionese aveva risposto che “a seconda della situazione può essere considerata la realizzazione di opere di protezione quali reti contro la caduta massi, valli di protezione, gallerie artificiali o gallerie”. Scenari contenuti anche in un rapporto stilato da un geologo incaricato dal Cantone che ha analizzato i rischi geologici sulla tratta tra il bivio per Castaneda fino a nord di Molina. L'Ufficio tecnico ci aveva quindi indicato che, in base a questo rapporto, sta valutando quali misure di protezione proporre al Governo, considerando costi e benefici.

Risposte ‘insoddisfacenti’

Ma questo alla deputata calanchina non basta: “Quelle risposte – scrive oggi – non sono soddisfacenti. La tempistica per le misure da adottare è molto vaga e la situazione non è stata integralmente considerata. Manca completamente una valutazione dei fatti recenti. Il riferimento del Governo alla valutazione del rischio del 2008/09 è oggi superato. Tutte le misure intraprese sulla scorta di detta valutazione del rischio si sono rilevate insufficienti. Nelle zone Revetell e Segheria di Buseno i provvedimenti adottati si sono rilevati inadeguati: le reti di protezione metalliche sono state sfondate e i supporti piegati, idem le protezioni con travi in legno. In entrambe le zone ciò è avvenuto addirittura a due riprese dopo il 2009 con importanti franamenti. Dal dicembre 2022 a oggi la strada cantonale nelle zone menzionate è stata chiusa ben tre volte per dei franamenti”. Le è pertanto chiaro “che la sola misura in grado di garantire la sicurezza è la realizzazione di due gallerie artificiali”. Le condizioni per un tale intervento a breve termine “sono date anche considerando gli obiettivi di protezione per i vettori di traffico A1 allegato all’Ordinanza sulla gestione integrale dei rischi per i pericoli naturali. Il pericolo qui è importante (valore massimo), la strada è l’unico allacciamento per la parte interna della valle e le recenti frane hanno dimostrato che la strada può rimanere chiusa per settimane”. Con conseguenze negative per bambini, lavoratori e anziani. “Anche dal punto di vista finanziario – conclude l’atto parlamentare – una definitiva soluzione con delle gallerie artificiali si impone e risulta essere, a medio e lungo termine, la più economica”.

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