Grigioni

San Bernardino, primo sì politico al grande rilancio turistico

Il Cc di Mesocco ha votato compatto la cessione ad Artioli dei terreni Acuforta per la realizzazione di hotel e centro benessere. Parola alla popolazione

Un render di come sarà l’hotel Ravizza una volta ristrutturato
(Swiss Alps Sa)
12 maggio 2023
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Avanti a passo spedito verso il rilancio turistico di San Bernardino. Ieri sera all’unanimità il Consiglio comunale ha preavvisato favorevolmente la cessione alla Swiss Alps Sa di due terreni di proprietà comunale in zona Acuforta, sopra la Chiesa Rotonda, per complessivi 14’500 metri quadrati di superficie e un valore di 4,5 milioni di franchi. La società dell’imprenditore ticinese Stefano Artioli vi realizzerà – come stabilito dal Masterplan turistico e in linea con la Legge edilizia e la pianificazione locale – una struttura alberghiera con tanto di centro benessere aperto al pubblico. Sul diritto di compera si esprimerà nell’urna la popolazione di Mesocco il prossimo 18 giugno. «La discussione in Consiglio comunale – spiega alla ‘Regione’ un soddisfatto sindaco Mattia Ciocco – si è svolta in un clima generale molto positivo e attento, sia per le sorti della nostra località turistica, sia nei confronti della serietà sin qui dimostrata da Stefano Artioli e dal suo staff col quale stiamo lavorando in modo molto proficuo. Le domande fatte in sala, alle quali abbiamo risposto puntualmente, hanno riguardato le varie tappe e l’approccio comunale per ciascuna di esse. Tutte informazioni che peraltro avevamo già presentato in precedenza alla Commissione di gestione e a quella del turismo».

Ora i vecchi alberghi e gli impianti di Confin

Il messaggio municipale sottoposto al Cc, ricordiamo, includeva condizioni e accordi raggiunti nei mesi scorsi fra le parti e che vedono coinvolto anche il Patriziato per quanto riguarda alcune particelle, come ad esempio il capannone della fonte minerale (in questo caso l’assemblea è convocata il 24 maggio), mentre la parte vecchia della medesima rimarrà di proprietà patriziale. Le condizioni poste dal Comune per concedere il diritto di compera prevedono che la Swiss Alps Sa proceda da una parte con la ristrutturazione dei vecchi alberghi presenti in paese e da essa nel frattempo già acquisiti (anzitutto Ravizza e Brocco & Posta, poi anche Suisse, Central, Casa Pregassona, complesso Pian Cales promosso dalla Avium Sa), e dall’altra con l’acquisizione della Sbit Sa (San Bernardino impianti turistici Sa di proprietà della famiglia Ghezzi con la quale nei mesi scorsi è già stato firmato il diritto di compera) con conseguente riapertura degli impianti sciistici attuali di Confin entro la stagione invernale 2024/25. Strutture sciistiche che in base a una road map già stilata, e considerando anche il contributo che il Cantone Grigioni è disposto a dare, verranno successivamente potenziate sia per quanto riguarda le piste e le seggiovie, sia per l’accoglienza con un nuovo ristorante in quota. Il tutto andrà discusso a tempo debito con la Confederazione. A sua volta il Comune di Mesocco giocherà in questo ambito un ruolo di co-finanziamento, mentre il discorso è già lanciato verso gli altri enti locali moesani confidando in una loro adesione. Stando agli accordi, Swiss Alps Sa dovrà inoltre presentare entro fine 2024 un Piano d’area per il comparto di Acuforta e una domanda di costruzione entro 12 mesi dalla sua approvazione per una struttura con almeno 400 posti letto di cui 200 dedicati all’albergheria classica, nonché almeno mille metri quadrati con spazi adibiti a bagni curativi, spa e benessere.

‘Trovati i punti d'incontro’

«I passi sin qui intrapresi da Artioli sono noti – ricorda il sindaco – e mi riferisco alle varie domande di costruzione già presentate per il risanamento degli storici hotel presenti in paese. Documenti che stiamo valutando insieme all’apposita Commissione nucleo e sui quali ci esprimeremo prossimamente. Vediamo molta qualità e pochissimi problemi, si tratta come sempre di approfondire alcuni dettagli. A certe condizioni si potranno rilasciare le rispettive licenze edilizie. Proprio la determinata intenzione di ridare lustro ai vecchi edifici rappresenta per noi la garanzia che Stefano Artioli vuole fare sul serio nell’ambito di un progetto inclusivo che non dimentica la storia turistica di San Bernardino». La trattativa, riconosce Mattia Ciocco, «non è stata facile e ha richiesto molto impegno. Grazie anche al coinvolgimento di consulenti esterni e alla costituzione di un apposito gruppo di lavoro, abbiamo ben presto trovato i necessari punti d’incontro su alcuni dettagli sensibili. E importante, voglio sottolineare, è anche il clima politico positivo su quanto si sta sviluppando».

Servizi di base, poche auto e teleriscaldamento

Dal canto suo Swiss Alps ancora recentemente in un comunicato aveva sottolineato la volontà di “riattivazione dei servizi base e tutto ciò che permetterà al nucleo del villaggio di poter offrire a chi vive e frequenta San Bernardino quello che ci si aspetta da una località turistica montana”, inclusi dunque anche nuovi aparthotel e residenze private. Previste non da ultimo nuove aree sosta (autorimesse) che permettano di togliere quante più auto dal centro del villaggio, “così come si presterà grande attenzione alle energie rinnovabili e alla realizzazione di una rete di teleriscaldamento”. «Il rilancio turistico e di immagine dell’intero comprensorio non può che passare da un ampio consenso generale», dichiara Niccolò Meroni, responsabile marketing della Swiss Alps: «La bontà delle idee messe in campo viene recepita favorevolmente da chi desidera vedere rifiorire San Bernardino. Quanto concordato con il Comune di Mesocco permetterà la realizzazione di strutture moderne e di qualità che offriranno servizi per i residenti dell’area così come per chi vorrà vivere San Bernardino come destinazione turistica».

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