Grigioni

A San Vittore la tassa rifiuti aumenta del 100%

L’assemblea comunale ha approvato la proposta del Municipio

(Ti-Press)
1 dicembre 2022
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Con 24 voti favorevoli, 16 contrari e due astensioni, lunedì sera l’Assemblea comunale di San Vittore ha approvato la proposta del Municipio di aumentare del 100%, a partire dal 2023, la tassa rifiuti annuale. L’esecutivo guidato dalla sindaca Nicoletta Noi-Togni chiedeva di dare luce verde "considerato che il Dicastero gestione dei rifiuti deve autofinanziarsi mediante emolumenti o altre tasse conformemente al principio di causalità", si legge nel messaggio sul Preventivo 2023 (pure approvato con 42 voti favorevoli e tre astensioni) che stima un avanzo d’esercizio di circa 121mila franchi con mantenimento del moltiplicatore d’imposta al 75%.

Nel messaggio il Municipio spiegava che quale compenso per il fin qui mancato aumento della tassa, fino al 2022 veniva pareggiata la maggiore uscita del dicastero rifiuti tramite il versamento della gestione ordinaria di parte dell’utile della Corporazione dei Comuni del Moesano per la raccolta e l’eliminazione dei rifiuti (Crer). Nel novembre del 2021, in occasione del voto sul Preventivo 2022, di fronte alla proposta del Municipio di aumentare la tassa rifiuti del 150% l’assemblea aveva deciso di continuare con questo meccanismo. Ma, scrive ora il Municipio a un anno da quella decisione, "in base ai disposti della legge federale e cantonale sulla protezione dell’ambiente, l’utile Crer deve essere registrato nella gestione generale (dicastero finanze) e non nel dicastero rifiuti".

Gli aumenti previsti per tutte le categorie

L’aumento del 100% della tassa rifiuti comporterà un rincaro da 40 a 80 franchi per le famiglie; da 25 a 50 per le persone sole; da 110 a 220 per i ristoranti con meno di 50 posti; da 175 a 350 per i ristoranti con più di 50 posti; da 110 a 220 per i grotti; da 175 a 350 per i negozi; da 425 a 850 per le fabbriche; da 85 a 170 per ufficio postale, studi medici, fisioterapisti e terapisti; da 75 a 150 per uffici, parrucchieri, centri estetica e aziende agricole e vitivinicole; da 45 a 90 per i musei.

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