Bellinzonese

La diligenza nel territorio Apache e la ‘lezione di Bellinzona al Ticino’

Confronto senza polemiche fra Branda e Gobbi alla cerimonia di fine anno organizzata dalla Città. A Pacciorini-Job e Gervasoni i premi cultura e sport

Il fotografo Massimo Pacciorini-Job intervistato da Julie Meletta
(Ti-Press/Piccoli)
17 dicembre 2025
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Anche le istituzioni ticinesi a Natale si vogliono ‘più bene’ e abbassano i toni. E in effetti nessun fuoco pirotecnico ha illuminato mercoledì sera la platea del festoso Teatro Sociale dove si è svolta la cerimonia di fine anno organizzata dal Municipio di Bellinzona, condotta da Julie Meletta e rallegrata dall’energia esplosiva della Diamonds Dance Company di Giubiasco. Allo stesso microfono il sindaco Branda, il capo del governo Gobbi e la presidente del Consiglio comunale Malacrida Nembrini. Branda e Gobbi: rispettivamente la capitale ticinese che lamenta il continuo riversamento cantonale di oneri sui Comuni vieppiù in difficoltà nel far cubare i conti, e il Cantone che fatica a portare avanti il progetto ‘Ticino 2020’, la riforma avviata nel lontano 2016 per rivedere i rapporti tra i due livelli istituzionali anche in ottica aggregativa.

‘Qualità di vita e dinamismo economico’

Proprio quest’ultimo tema ha spinto Norman Gobbi a lodare Bellinzona: «È la città più radicata del Ticino e negli ultimi anni ha lavorato molto per rilanciarsi e orientarsi verso un futuro più prospero, sicuro e aperto. L’aggregazione del 2017 ha portato un nuovo modo di pensare, di sentirsi davvero città, che sta producendo frutti interessanti in qualità di vita e dinamismo economico. Potremmo chiamarla ‘la lezione di Bellinzona’ al resto del cantone, ossia mantenere radici solide ma con apertura all’innovazione, pensando per esempio al polo biomedico. Questo approccio, e lo dico senza negare le difficoltà che caratterizzano questo periodo storico, fa bene a Bellinzona ed è di esempio per tutto il Ticino».

Dal canto suo Mario Branda – fresco di voto in Cc su un preventivo 2026 caratterizzato da un disavanzo di 9 milioni e un impegno accresciuto per le casse cittadine anche a causa, appunto, delle note dinamiche fra Cantone e Comuni – ha parlato di «sempre ottima collaborazione con Gobbi, il suo Dipartimento delle istituzioni e in genere pure col Cantone, facendo oggi astrazione, siamo a Natale, delle discussioni sui conti e delle difficoltà della nostra piccola diligenza ad attraversare i territori Apache fra tante incertezze», immagine questa rubata al film western ‘Ombre rosse’ nel quale una diligenza che tenta di attraversare il territorio Apache viene attaccata dagli indiani guidati dal loro capo Geronimo, da leggersi come Governo cantonale.

‘Guardare con preoccupazione ai nuovi poteri’

Branda ha poi invitato a guardare oltre la Fortezza, toccando alcune situazioni globali del 2025 come la tragedia di Gaza, gli attentati terroristici, la manipolazione dell’informazione e l’intelligenza artificiale: «Nel momento in cui si rafforzano in molte parti del mondo gli approcci autoritari, non possiamo non guardare con preoccupazione ai nuovi poteri che combinano controllo tecnologico, dati digitali, informazioni e capacità finanziarie, per veicolare una loro visione del mondo e dei valori che lo dovrebbero governare. Saremo in grado di gestire tutto questo a vantaggio della nostra comunità e di un suo sviluppo possibilmente armonioso? Di insegnare alle nuove generazioni a muoversi con circospezione e senso critico tra le sollecitazioni della rete e del mondo dei social?”.

‘Una città giusta crea possibilità’

Agganciandosi a questi interrogativi, Martina Malacrida Nembrini ha invitato a volgere lo sguardo sul ruolo di Bellinzona: «Il contributo di ciascuno diventa possibile quando le condizioni di partenza sono eque. Una città giusta crea possibilità: nella scuola, nella cultura, nello sport, nelle politiche sociali. E i vostri percorsi lo dimostrano: quando il talento incontra opportunità, quando l’impegno trova sostegno, quando la comunità accompagna, allora nascono risultati che parlano a tutti. Le vostre storie non solo non creano distanza: mostrano la direzione, indicano ciò che può accadere quando una città sceglie di investire nelle sue persone».

Ti-Press/PiccoliMatteo Gervasoni, giovane campione nell’unihockey

‘Occasioni culturali aperte e a tutti’

E alle persone, come da tradizione, era dedicato anche quest’anno il premio 2025 della Città: Massimo Pacciorini-Job, fotografo ed espositore; Matteo Gervasoni, sportivo di punta nell’unihockey; nonché la Società dei commercianti. Di Pacciorini-Job il municipale Renato Bison ha rimarcato «l’agire silenzioso e discreto nel raccontare la nostra regione attraverso le immagini. La sua piccola galleria aperta nel 1979 nel cuore di Giubiasco gioca un grande ruolo: creare occasioni culturali aperte a tutti». Guardando ai propri quasi 70 anni, Pacciorini-Job ha chiuso il cerchio affermando che «questo premio non mi permette di smettere».

Fra sport e scuola

Gervasoni, classe 2007, è stato il miglior realizzatore dell’ultimo campionato nazionale di serie B con i colori del Ticino Unihockey e si è aggiudicato la medaglia di bronzo ottenuta con la maglia rossocrociata ai Campionati mondiali Under 19 di Zurigo; e ora è stato convocato nella nazionale U23. Il municipale Vito Lo Russo ne ha rimarcato la tenacia nel far fronte agli impegni sportivi e a quelli scolastici. Gervasoni, con un po’ di emozione, ha sottolineato la forza del gruppo e la disponibilità del Liceo di Bellinzona ad assecondarlo nelle frequenti assenze dalle lezioni.

Ti-Press/PiccoliLa presidente dei commercianti Claudia Pagliari e il responsabile del mercato Carlo Banfi

‘Una delle realtà più dinamiche’

A proposito di gruppo, la Società dei commercianti è stata descritta dal vicesindaco Fabio Käppeli come «una delle realtà più attive e dinamiche di Bellinzona, sinonimo di costanza grazie all'impegno di tutti, immagine di un motore che migliora l’offerta turistica». E che non molla l’osso, avendo festeggiato quest’anno il 50° del mercato del sabato: «Cosa sarebbe Bellinzona senza di esso?», ha chiesto Käppeli consegnando il premio alla presidente Claudia Pagliari. Ma un grande applauso è stato attribuito ai coniugi Carlo e Anita Banfi, anima e cuore del mercato e di tante iniziative. Quindi l’appello di Anita, instancabile e presente ovunque: «Si cerchi di vivere la città!». Quasi un monito nell’era del commercio digitale, dei social media e dell’intelligenza artificiale. Loro sì molto attenti alla piccola diligenza turrita, impegnata nel suo viaggio infinito fra storia millenaria e contemporaneità.

Ti-Press/PiccoliFoto di gruppo sul palco del Teatro Sociale