Seconda interrogazione della consigliera Giovanna Pedroni, questa volta incentrata su sondaggio interno, ruolo del Care manager e intervento della Suva

Benessere e assenze dei dipendenti comunali di Bellinzona, fuori i dettagli sulla cura in corso. Sollecitando trasparenza da parte del Municipio, la consigliera comunale Giovanna Pedroni del Centro insiste sul tema dopo una prima interrogazione e le spiegazioni fornite dal Municipio in aprile, dalle quali emerge un tasso di assenteismo doppio rispetto alla media svizzera e costi diretti pari a 4 milioni annui. Letta quella risposta e l’evoluzione della situazione esposta nel messaggio sul Preventivo 2026, come pure il rapporto della Commissione della gestione soffermatasi sul tema, Pedroni chiede di poter ricevere copia integrale sia del recente sondaggio interno sul benessere dei collaboratori, sia dei risultati del sondaggio. “In questo contesto – scrive – la trasparenza è essenziale: per migliorare la situazione è anzitutto necessario conoscere. È pertanto incomprensibile che i risultati del sondaggio interno non siano ancora stati resi noti, nonostante la loro utilità per individuare criticità culturali, organizzative e gestionali”.
Altre domande riguardano il ruolo operativo del Care manager, designato in tempi recenti, e meglio quali attività svolge, quali indicatori utilizza e quali primi risultati sono osservabili; come pure lo stato di avanzamento del progetto Suva sulla gestione delle assenze. Quanto fatto finora, viene descritto come “un approccio ancora molto generale, centrato soprattutto sul monitoraggio delle assenze. Manca un disegno più ampio, in grado di promuovere una vera evoluzione culturale e manageriale, con obiettivi chiari, percorsi formativi, strategie di motivazione del personale e tappe di verifica condivise”.
Più in generale, la consigliera vuole sapere se il Municipio intenda strutturare una strategia di formazione interna volta a rafforzare la cultura organizzativa, la motivazione del personale e le competenze gestionali dei quadri, con quali obiettivi e con quali tempistiche. Sollecitata infine una condivisione periodica degli indicatori relativi ad assenze, benessere interno e andamento delle misure adottate. In definitiva, secondo l’interrogante “un tasso di assenze così elevato non è solo un indicatore organizzativo: si traduce in maggiori costi, carichi aggiuntivi per i dipendenti, perdita di continuità nei servizi e un progressivo indebolimento del clima interno”. Indicatori di questa entità “non possono essere considerati episodi isolati, ma sono segnali strutturali dello stato di salute dell’organizzazione comunale e della necessità di una cultura aziendale più solida, che promuova motivazione, appartenenza e benessere reale. Non è soltanto una questione sociale, ma rappresenta un fattore strategico per l’efficienza amministrativa”.