Sorgerà lungo la cantonale vicino all’incrocio dello Stradonino: il Municipio di Bellinzona chiede di stanziare 855mila franchi

Nuovo ecocentro in arrivo nel quartiere più occidentale di Bellinzona. Attesa da lungo tempo, la struttura di 1’200 metri quadrati, per la cui realizzazione il Municipio cittadino chiede al Legislativo di stanziare 855mila franchi, è prevista lungo la strada cantonale in un terreno oggi verde ma iscritto a Piano regolatore come Zona per edifici d’interesse pubblico con l’indicazione Raccolta rifiuti riciclabili, essendo stato nei decenni passati parte di una vasta discarica di 7,5 ettari patriziali che ha accolto 160mila metri cubi di materiali da costruzione. Il mappale, situato non lontano dall'incrocio dello Stradonino e di una vasta area pubblica per lo svago con parco giochi, appartiene tutt’oggi al Patriziato la cui assemblea ha recentemente accordato la vendita a favore della Città (circa 15mila franchi).
La soluzione ora sbloccatasi permetterà di smantellare l’ecocentro di via alla Chiesa sorto su un posteggio comunale nella parte est del paese, soluzione provvisoria inadeguata, “poco decorosa e non conforme agli standard funzionali e ambientali richiesti”, si legge nel messaggio. Lacunoso anche il comportamento degli utenti che in assenza di una pur minima sorveglianza scambiano sovente l’area per una discarica priva di regole (la nuova sarà invece videosorvegliata). Per garantire un utilizzo parsimonioso del territorio, il Municipio ha deciso di collocare l’ecocentro nella parte più a est del mappale, al confine col bosco golenale, affinché la restante area destinata a edifici di interesse pubblico possa, se necessario, essere sfruttata in futuro senza comprometterne l’utilizzo. Nel lato verso la vicina abitazione saranno piantati nuovi alberi schermanti.
Visto il suo passato di deponia, il mappale è presente nel catasto cantonale dei siti inquinati, classificato nella categoria gialla, ossia a minore rilevanza tra le categorie previste. Perciò non sono prevedibili effetti dannosi o molesti e non sussiste alcun obbligo di risanamento. “Tuttavia, qualora il terreno venga interessato da lavori di scavo o costruzione, è necessario procedere in conformità alle prescrizioni ambientali vigenti”. Sondaggi hanno evidenziato nel sottosuolo la presenza anche di vuoti e materiali eterogenei: per assicurare la necessaria statica, sarà tolto uno strato di circa un metro e sostituito da altro materiale resistente in grado di sopportare, insieme alla pavimentazione asfaltata, il peso delle varie infrastrutture, dei camion per il trasporto delle benne e dei veicoli degli utenti, per i quali sono previsti 12 stalli. Lo strato eliminato sarà analizzato e depositato in apposite discariche nel rispetto delle leggi.
I materiali depositabili oltre ai sacchi ufficiali verdi per i rifiuti solidi urbani saranno vetro, carta, scarti vegetali, Pet, alluminio, abiti usati, batterie e oli esausti (ma potrebbero aggiungersene altri in funzione dell’evoluzione nel campo del riciclo). Le giornate di raccolta dei rifiuti ingombranti continueranno a svolgersi in via alla Chiesa, mentre i sacchi per la plastica continueranno a essere ritirati negli ecocentri di Carasso, Sementina, Giubiasco e Claro. Pur non essendo costantemente presidiato, l’ecocentro sarà dotato di un box prefabbricato a uso esclusivo degli operai comunali da utilizzare come spazio chiuso di servizio. I lavori realizzativi dovrebbero protrarsi per circa otto mesi e la struttura sarà a disposizione della popolazione fra uno due anni. Infine, non è previsto per questo genere di opere il prelievo di contributi di miglioria nei confronti di privati.