Colpita una fascia sottomontagna di Via alle Vigne, vicino al punto in cui nel 2016 il vecchio asilo era stato danneggiato e infine chiuso definitivamente
Grosso guaio a Pollegio dove questa mattina poco prima delle 11 tre massi sono piombati dalla montagna sulla zona abitata di Via alle Vigne. Il luogo si trova nella zona dei grotti, a 50-100 metri in direzione di Biasca da dove nel 2016 era scesa una frana e una sassaiola aveva colpito la vecchia Scuola dell’infanzia causando ingenti danni alle facciate e alla struttura e costringendo le autorità a chiudere definitivamente l’edificio, per poi demolirlo.
Stamane due abitazioni e alcune vetture parcheggiate sono state danneggiate. Non si registrano feriti ma quattro case e dieci persone sono state evacuate precauzionalmente in attesa dei riscontri previsti in giornata da parte del geologo cantonale, reduce dalla frana scesa fra Brusino e Riva San Vitale, dal consolidamento resosi necessario in parete a Carasso e dal tragico evento verificatosi a inizio gennaio in Valcolla dove un automobilista di Viganello è morto sotto i detriti caduti sulla sua vettura in transito.
Logicamente preoccupato il sindaco di Pollegio, Igor Righini: «L'area abitata toccata si trova in zona rossa, con pericolo medio, ed è nota da tantissimi anni per il rischio scoscendimenti. In effetti il distacco odierno si è verificato in corrispondenza di un consolidamento effettuato dopo l'evento franoso del 2016, che era risultato molto più ampio e problematico. In quella circostanza non erano state posate reti paramassi ma erano state eliminate delle parti pericolanti. Si pensava che fosse tutto a posto, e invece...».
Un masso è piombato in un giardino ed è rimbalzato verso la casa danneggiando una soletta. Nessuno si è fatto male, ma evidentemente la gente ha paura. «Ora, per capire se le famiglie potranno rientrare nelle loro abitazioni, e quando, dobbiamo attendere il sopralluogo della Sezione forestale», conclude il sindaco. L'area per il momento è presidiata dalla polizia ed è inaccessibile. Sul posto anche i pompieri di Biasca, Tre Valli Soccorso, il tecnico forestale e il geologo cantonale per le verifiche del caso, unitamente ai tecnici cantonali e comunali.