Pollegio

Frana Pollegio, l'asilo andrà a Biasca per 2-4 anni

20 giugno 2016
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La frana staccatasi il 17 aprile dalla parete rocciosa che sovrasta parte dell’abitato di Pollegio lungo via delle Vigne – dove da 40 anni ha sede la Scuola dell’infanzia e dove vivono un centinaio di persone – ha indotto il Municipio ad adottare tre decisioni. Il prossimo 7 luglio, in occasione della seduta di Consiglio comunale, il sindaco John Mercoli confida di poter esporre le osservazioni dell’esecutivo sulla mozione del capogruppo leghista Dimitri Bucovaz, secondo cui l’asilo andrebbe spostato definitivamente nel nucleo, in una nuova sede da erigere al posto di vecchie stalle a suo tempo demolite.

Interpellato oggi pomeriggio dalla ‘Regione’, il sindaco ricorda quali sono stati i passi sin qui compiuti per individuare risposte adatte – sia per la scuola dell’infanzia, sia per i residenti vicino alla frana – a breve, medio e lungo termine. «Anzitutto abbiamo immediatamente trasferito i piccoli allievi all’interno della casa comunale, così da consentire la regolare prosecuzione e conclusione dell’anno scolastico», ricorda Mercoli. Nel medio termine, aggiunge, «una soluzione transitoria per 2-4 anni è giunta nei giorni scorsi accordandoci col Municipio di Biasca sull’insediamento dei nostri bambini negli ex prefabbricati di AlpTransit». Che il Borgo trasferirà e adatterà in un terreno di sua proprietà in zona Quinta, vicino alla Scuola media, come deciso il 10 giugno dal Consiglio comunale accordando 860mila franchi con clausola d’urgenza per rispondere quanto prima – in attesa di soluzioni definitive ­– alle nuove necessità di spazio dovute all’entrata in vigore di Harmos e relativo aumento di alunni.

Tornando alla frana di Pollegio, il Municipio ha pure incaricato uno studio d’ingegneria di radiografare l’intera area del distacco per accertare, con l’aiuto dei geologi del Cantone, il reale grado di rischio e pericolo futuro. «Confidiamo di ricevere i risultati entro fine estate – rileva il sindaco – e allora valuteremo quali soluzioni implementare per l’Asilo e per i numerosi abitanti dell’area interessata dalla frana. Tra le ipotesi, non sono da escludere misure architettoniche per gli stabili nuovi e per quelli già esistenti, come pure reti di contenimento in roccia».

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